Capitolo XIII - Nessuno deve saperlo

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Le truppe si erano ormai addentrati nella foresta da un pezzo.

Gli zoccoli dei cavalli e le suole delle scarpe in metallo di alcuni soldati, picchiettavano insistentemente contro il suolo. Alcuni parlavano tra di loro, altri cercavano di resistere a quella camminata di diversi giorni.

Erano costretti a dormire poco, mangiare e bere la quantità necessaria per sopravvivere e combattere le creature minacciose di quei luoghi, cercando di non farsi ammazzare. Qualche soldato era rimasto ferito da quegli attacchi e due erano morti. In più, il caldo afoso non aiutava.

Lord River e il principe Elias erano a capo del gruppo, seduti sulle groppe dei loro destrieri di razza pura.

Erano stanchi anche loro, pareva che fossero passati mesi da quando avevano iniziato quella spedizione suicida, ma avrebbero sopportato qualsiasi cosa pur di ritrovare la loro amata Ophelia.

Era ormai il crepuscolo e il sole era quasi sparito del tutto, lasciando il posto all'oscurità.

Decisero di accamparsi, di accendere dei falò per scaldarsi e scacciare i predatori di quelle terre inesplorate dagli uomini.

Montarono diverse tende, ma molti preferirono dormire fuori da quel riparo e coricarsi su una coperta che sarebbe diventato il loro giaciglio. Alcuni si misero a cucinare, cercando di saziare tutti alla stessa maniera.

Lord River aveva finito di montare la sua tenda e quella del principe, mentre Elias era intento a tagliare le patate e aiutare il più possibile in cucina.

Il ragazzo si sedette sulla sua brandina e si mise una mano sulla faccia. Era stanco ed era convinto che non era la fatica fisica ad affaticarlo, ma quel luogo. Per anni aveva affrontato situazioni più precarie di quelle.

In quel momento, la tenda si scostò e entrò Elias con due ciotole fumanti in mano.

Si sedette accanto all'amico e gli porse la minestra che avevano preparato, ma Lord River, appena la ebbe tra le mani, scosse la testa e la posò a terra.

L'idea del cibo gli faceva venire solo la nausea e avercelo davanti gli faceva salire la bile in bocca.

Da quando la principessa era sparita non riusciva più a mangiare in modo corretto e questo lo aveva indebolito sempre di più.

<<Dovresti buttare giù un boccone>> disse il principe preoccupato per la salute precaria del suo compagno di avventure.

Scosse la testa, ma Elias, stufo di quella situazione, posò il suo pasto e prese quello del Lord.

Usò il cucchiaio vecchio e arrugginito per prendere la brodaglia e avvicinarla alla bocca di lui.

Quest'ultimo non l'aprì e questo fece adirare ancora di più il futuro sovrano.

<<Quante storie>>borbottò e premette più forte contro le labbra.

A quel punto, Lord River prese il polso dell'amico e lo costrinse a buttare per terra il cucchiaio.

Elias strinse i denti e si bilanciò verso di lui, cercando di buttarlo per terra e bloccarlo.

Ci riuscì, la minestra nelle due ciotole venne sparsa per tutto il pavimento, il cucchiaio rimase stretto nella mano del ragazzo corvino.

Si rotolarono per terra e iniziarono a lottare a causa della rabbia e dello stress accumulato in quei giorni. Si sferrarono diversi calci e pugni in quella lotta che apparentemente non aveva alcun senso, ma che in realtà ce lo aveva.

Dovevano sfogarsi e lo facevano nell'unico modo che conoscevano: la lotta.

Passarono diversi istanti prima che concludessero quella strana danza e si sdraiassero l'uno accanto all'altro, pieni di polvere e sporchi di brodaglia. Ma a loro non importava.

Si guardarono, con i polmoni che bruciavano e il fiato corto, e iniziarono a sorridersi.

Elias strinse la mano del suo compagno e quel gesto mise in imbarazzo il suo amico.

Le guance si erano tinte di rosso e l'adrenalina che aveva poco fa in circolo, aveva iniziato ad aumentare nuovamente.

Il principe si accorse dello strano comportamento del Lord.

Non era una cosa nuova che lo tenesse per mano o lo baciasse.

<<Che cosa c'è?>> chiese titubante il principe.

Lord River lo guardò negli occhi e sussurrò due semplici parole:<<Stai zitto>>.

Elias non capiva, ma poco dopo le sue paure si placarono e il suo compagno di avventure lo baciò, premendo le labbra contro le sue.

Non era un bacio casto, ma uno di quelli passionali, carnali, quelli che hanno solo lo scopo di ricoprire una mancanza. Loro avevano perso tante cose nella loro breve vita e avevano ricevuto diverse delusioni. Riuscivano a completarsi con il sesso, tutto pur di dimenticare le sofferenze subite.

Era sbagliato, tutti e due si approfittavano di quel legame che li univa, un legame che non si sarebbe mai spezzato.

Lord River si sbottonò i pantaloni il più velocemente possibile mentre continuava a baciare il suo amico con una foga incredibilmente feroce.

Elias cercava di trattenere i mugolii. Era strano per lui provare quelle sensazioni, solitamente era il principe che prendeva il comando nella coppia, ma con River era diverso. In qualche modo, riusciva a rendere il corvino la sua puttana.

Con la coda dell'occhio, Elias vide l'enorme erezione del Lord e improvvisamente sentì il cavallo dei pantaloni farsi più stretto. Non resistette, stacco da sé il ragazzo e si posizionò tra le sue gambe, iniziando a leccare e succhiare l'intimità.

Lord River a quella visone, si mise una mano sulla bocca, cercando di non produrre nessun rumore. Potevano sentirli, anche se fuori da quella tenda c'era un gran vociare.

Nel regno, l'omosessualità era un reato penale non da poco: chiunque venisse sorpreso a consumare un rapporto sessuale di qualsiasi tipo, doveva essere denunciato, arrestato e infine ucciso.

La mano libera si posizionò sopra la nuca cercando di rendere il ritmo più veloce.

<<Guardami>>disse River con la voce impastata dalla lussuria.

Elias obbedì senza esitare, gli occhi blu di lui si fusero in quelli del ragazzo biondo, lasciandolo senza fiato a quella visone.

<<Togliti i pantaloni, Elias>>

Il principe lo accontentò e appena quest'ultimo li tolse, Lord River lo prese per fianchi, lo fece girare e lo mise a quattro zampe.

Prese dal suo letto il cuscino e glielo posiziono sotto al viso, in modo che non si scorticasse la guancia nel momento dell'atto.

Il Lord si leccò il palmo della mano e iniziò a massaggiare il suo compagno con una certa foga, fino a quando non si accorse che Elias stava arrivando all'apice. Si fermò e con un colpo di reni lo penetrò.

Entrambi trattenevano il fiato, il corvino strinse tra le mani il tessuto del cuscino e affondò il viso in esso per non urlare di piacere. Le lacrime sgorgavano dagli occhi e il corpo si contraeva a ogni colpo secco che gli donava il suo amico.

Lord River invece, era intento a stringere le natiche di lui con le sue mani grandi e callose.

Ma quella posizione ad un certo punto lo annoiò e fece girare verso di sé il ragazzo con cui stava consumando un rapporto.

Lo fece sdraiare, gli prese le gambe e lo penetrò. Era stupendo per lui vedere il viso estasiato di Elias, tant'è che si mise a baciarlo continuando a spingere.

Quel momento si rivelò più intimo del solito e riuscirono ad arrivare all'apice insieme.

Il biondo si sdraiò sopra all'amico con il cuore che pulsava a mille.

Si abbracciarono e si baciarono a lungo, prima di rivestirsi e mettersi a dormire.

I due non sapevano che qualcuno li aveva visti e, questo, avrebbe portato alla loro rovina in quella missione.

Shadow - Il principe oscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora