Quel giorno era uguale a tutti gli altri.
Nulla di nuovo, nulla di eccitante, nulla che facesse pensare che tra quelle mura così grandi del castello del Regno delle Tenebre, ci fosse effettivamente qualcosa da scoprire.
Nella sala da ballo tutti dormivano come bambini tra le braccia della mamma.
Creature di diverse forme e colori erano stese sul pavimento sporchi di cibo, vino rosso e altre sostanze non bene identificate. Il russare costante riempiva quel luogo silenzioso e privo, all'apparenza, di vita.
Nelle stanze ai piani superiori il principe Kaiser era ormai sveglio da un pezzo. Il suo corpo era adagiato sul letto, i primi bottoni della camicia erano aperti rivelando una porzione di pelle e la giacca abbandonata per terra insieme alle scarpe.
Nella mano sinistra sorreggeva un calice stracolmo di vino rosso e, con il movimento del polso in senso antiorario, faceva muovere il liquido all'interno della coppa di cristallo.
Le occhiaie erano ben visibili e aveva dormito neanche due ore.
Il liquido scarlatto, a causa del contenitore troppo inclinato, scivolò lungo il bordo per poi finire sulla pelle esposta del ragazzo. Non se ne preoccupò minimamente e, a quel punto, posò il bicchiere sul comodino.
Iniziò a pensare a cosa sarebbe successo se Ophelia non fosse riuscita a scappare da quella creatura; a come la sua collera si sarebbe scagliata contro chiunque gli fosse rimasto accanto.
La testa sprofondò nel cuscino e i suoi occhi si persero ad osservare il soffitto, a contemplare il vuoto totale.
Sospirò per la frustrazione e iniziò a pensare come velocizzare il processo, arrivare a diventare re e a sposare la principessa che bramava così tanto. Ma i suoi genitori non glielo avrebbero permesso e lui aveva poco tempo a sua disposizione per effettuare il suo piano. Non voleva ucciderli, ma ingannarli sì.
In quell'esatto istante, la porta della sua stanza si aprì e apparve Drelormo. Le sue mani erano percorse da strani bagliori rossastri e la pelle carbonizzata sembrava che si stesse muovendo.
L'iride rossa era quasi del tutto scomparsa nel nero della sclera, segno che era più stanco di quello che voleva apparire.
Chiuse la porta alle sue spalle e si avvicinò al fratello maggiore.
Kaiser lo osservò con la coda dell'occhio e si chiese perché fosse lì, perchè non era insieme a lei, alla sua dolce Ophelia.
«Si è svegliata» disse Drelormo in un sussurro.
A quelle parole, il futuro erede al trono si mise seduto e si stropicciò gli occhi.
«Come sta?»
«Abbastanza bene, vai da lei, io ne approfitto per dormire un po'» disse il fratello minore, e si stiracchiò.
«Non so se vuole vedermi...»
Drelormo sbuffò.
«Vai, altrimenti ti ci porto io a forza».
Kaiser sospirò, portò i piedi all'altezza del pavimento, si alzò e corse verso l'uscita della stanza per raggiungere quella di Ophelia.
Non si preoccupò del fatto di non avere nulla ai piedi, che potesse prendersi un malanno o chissà cosa, lui voleva semplicemente vedere con i suoi occhi che stesse bene. Non gli interessava altro.
Spalancò la porta senza neanche bussare e quello che vide, lo fece rimanere a bocca aperta: Ophelia era completamente nuda, tra le sue mani solo il lenzuolo bianco che le copriva parzialmente i seni e il busto.
***
La principessa era rimasta ferma, immobile davanti al principe che aveva servito per diverse settimane, e rimase basita di vederlo in quello stato.
Occhiaie bluastre, capelli scompigliati, i piedi privi di calzature e la camicia sbottonata.
Quel ragazzo, in quel momento, non era sicuramente il Kaiser che aveva conosciuto e che si era imposta di allontanare.
In quella figura, non vedeva il suo rapitore o un principe ereditario, no, vedeva semplicemente una persona con le sue fragilità.
Era nuda davanti a lui, solo un lenzuolo che teneva stretta tra le dita leggermente in carne copriva un po' il suo corpo ricoperto da diverse cicatrici.
Vide il principe osservare la sua pelle diafana e le ferite rimarginate nel tempo.
Ophelia a quel punto, decise che era il caso di darci un taglio e che lui non poteva vedere il suo corpo. A dirla tutta, si vergognava di avere il corpo martoriato e farlo vedere al principe, era come ricevere una pugnalata al cuore.
Fece per attorcigliarsi il lenzuolo attorno al petto, ma, purtroppo per lei, il principe aveva deciso di strapparglielo di mano e lanciarlo sul letto della ragazza.
Il panico si impossessò della principessa e le palpitazioni aumentarono in pochissimo tempo.
Alcuni scenari di violenza le si pararono davanti agli occhi e cercò di indietreggiare.
Non riuscì nemmeno a fare un passo e Kaiser le prese il polso, utilizzando un tocco estremamente delicato, nulla a che vedere con quello che era successo qualche giorno prima, nelle stanze del principe.
Ma Ophelia non si fidava di lui e iniziò a divincolarsi da quella stretta, a urlare, a supplicare. Nulla di tutto ciò fece demordere il futuro erede al trono.
Quando però la principessa iniziò a piangere, Kaiser, con un gesto veloce, la strinse forte a sé.
A lei mancò un battito e il respiro le si incastrò tra i polmoni e la gola.
Il corpo di lui emanava calore e sicurezza, una cosa che la fece tranquillizzare all'istante.
In quell'abbraccio si sentì sprofondare e i singhiozzi diventarono sempre più forti.
Si sentì libera di esprimere il suo dolore, libera di togliersi dal petto tutto quello che le era successo fino a quel momento. Libera di poter crollare e appoggiarsi a qualcuno.
Kaiser le accarezzò i capelli rossi e ispirò a fondo il suo odore, il dolce profumo di fiori di pesco gli inebriò le narici.
Con estrema lentezza, si accasciarono sul pavimento in legno.
La testa di lei si appoggiò sul petto di lui e in quella scena, si poteva vedere come i due corpi si potessero incastrare perfettamente tra di loro.
Due anime così simili con corpi estremamente diversi.
Forse da fuori, si potrebbe intendere che, quella scena, racchiudesse dell'erotismo, ma la verità è che quell'abbraccio rappresentava dell'ingenuità, un amore simile a quello dei bambini.
Tra singhiozzi, lacrime e sospiri, Ophelia si addormentò tra le braccia del ragazzo che l'aveva portata in quel luogo così diverso dal mondo che conosceva.
E Kaiser fu felice, per la prima volta da secoli.
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Shadow - Il principe oscuro
FantasyDue regni, due civiltà ostili e una principessa marchiata dal fato. Ophelia, nata dall'unione di un angelo e di una mortale, principessa della Luce e secondogenita del re Honor II, non si trova bene all'interno del suo regno. Suo padre, disgustato d...