Cαριτοlο VI ~ Sappiamo tutto ~

120 5 5
                                    

Astrid aveva ancora la lama della sua ascia puntata verso il castano, una sola bugia e non avrebbe esitato a usarla per sgozzare il figlio di efesto e tornare al campo con la sua testa come trofeo, e questo Hiccup lo sapeva bene. Mentire ad Astrid era come firmare una condanna a morte, non solo per sé stesso ma anche per Sdentato. Sapeva che la bionda sopra di lui non si sarebbe data pace fino a che non avrebbe eliminato il drago. Sdentato era diventata la cosa che più lo legava al campo, probabilmente se non lo avesse incontrato sarebbe scappato da quel posto senza voltarsi. Avrebbe preferito abbandonare i suoi amici piuttosto che vivere al Campo mezzosangue eppure Sdentato e alcuni semidei erano riusciti a fargli cambiare idea, costringendo così Hiccup a restare.

Ora però avrebbe preferito trovarsi altrove piuttosto che dover affrontare la furia di Astrid non appena scoprirà ciò che Hiccup aveva fatto fino ad ora.

«Avanti Haddock, dicci perché quella sentinella aveva la forma di una furia buia.» insisté Astrid. I suoi occhi azzurri erano puntati su quelli verdi di Hiccup.

«Forse stava attirando te.» Hiccup cercò di sviare il discorso, sapeva bene quanto catturare Sdentato fosse importante per Astrid così decise di far credere ad Astrid che quella sentinella era stata creata per lei. Una mossa che però non funzionò dal momento che Astrid non credette ad una singola parola del castano, cosa che non stupì più di tanto Hiccup. In fondo Astrid non si era mai fidata da lui perché avrebbe dovuto iniziare a farlo adesso?

«Non mentirmi Haddock.»

«Astrid.» la chiamò Merida, la rossa si stava guardando attorno con attenzione, i suoi occhi sorvegliavano ogni centimetro di foresta che li circondava, come se stesse aspettando qualcosa. «Astrid dobbiamo andarcene da qui.»

«Non prima che avrò avuto le mie risposte.»

«No, subito.» le ordinò Merida, Astrid la fissò per un istante, nessuno delle due parlò. Astrid annuì e si spostò, facendo in modo che Hiccup potesse alzarsi. «Non abbiamo molto tempo, dobbiamo tornare al campo prima che Chirone ci dia per dispersi.»

«Ci conviene sbrigarci.» aggiunse Astrid. «E tu non dire a nessuno ciò che hai visto.» lo ammonì lei voltandosi verso il castano.

«Dobbiamo riferire a Chirone ogni cosa sospetta che vediamo.» le ricordò lui.

«Astrid ha ragione, Chirone non deve sapere niente il campo ha già troppi problemi non possiamo aggiungerne un altro.»

«Se quella cosa dovesse tornare?»

«É solo una sentinella, non é pericolosa.» esordì Astrid. «E come ha detto Merida il campo ha problemi più gravi di quelle creature.»

«Ma-»

«Smettila.» tagliò corto Astrid bloccando il castano dal potere dire qualcosa. «Ora andiamo.»

La mattina seguente, non appena Hiccup uscì dalla sua cabina, poté osservare con i suoi occhi il campo tornare quello che era un tempo. I semidei erano tornati ad animare il campo, allenandosi tra loro come erano solito fare prima che Hiccup accidentalmente liberasse la furia buia. Al campo si respirava una nuova aria, aria di libertà e di festa ora che Astrid aveva ucciso la furia buia.

Esatto, questo era ciò di cui i semidei parlavano. Astrid aveva ucciso la furia buia, il campo era salvo.

Hiccup rimase stupito, ciò che Astrid aveva ucciso, o meglio polverizzato, era una sentinella non la furia buia. Hiccup non conosceva bene Astrid ma da ciò che i suoi amici gli raccontavano sapeva che non avrebbe mai mentito su una sua impresa, quindi perché farlo ora? Perché mentire a Chirone riguardo alla sentinella? E perché spargere in giro la voce che la furia buia era stata uccisa quando non era così? Astrid non era il tipo di persona che lo faceva per fama, certo non che non apprezzasse avere il riconoscimento dovuto per aver portato a termine un'impresa ma di certo non avrebbe mai mentito solo per avere un po' di attenzione.

Hiccup uscì dalla sua cabina, voleva ricevere delle risposte, voleva sapere perché Astrid si era presa il merito per qualcosa che non aveva fatto e perché aveva mentito a Chirone. Attraversò il campo in cerca di Chirone, voleva sapere che cosa gli aveva riferito Astrid ma del centauro non c'era traccia. Ora che ci pensava meglio al campo non c'era traccia di nessuno dei suoi amici che di solito erano in giro ad allenarsi o a divertirsi con altri ragazzi.

Fu in quel momento che il cuore di Hiccup si fermò per un istante. La sua mente vagò, collegando i pezzi tra loro. La cosa che più temeva al mondo si era avverata: Astrid aveva trovato Sdentato e aveva condotto Chirone da lui. Hiccup scosse la tedta, allontanando quei pensieri negativi. No, era impossibile, Astrid non sapeva dove poter trovare Sdentato.

Ma Mavis lo sapeva.

Subito il castano iniziò a correre verso la cabina di Ade, sperando con tutto sé stesso che Mavis fosse li e non avesse parlato con Astrid, o peggio non l'avesse condotta da Sdentato. No, Mavis non avrebbe mai fatto una cosa del genere, lui si fidava di lei di certo non avrebbe permesso ad Astrid di avvicinarsi a Sdentato. Hiccup continuò a correre, ogni falcata sempre più grande sperando di poter raggiungere la cabina di Ade nel minor tempo possibile. Voleva sapere che Sdentato stava bene, questa era la cosa che più gli importava.

La sua corsa però venne interrotta, improvvisamente i suoi piedi non toccarono più terra, stava correndo nel vuoto. In aria per l'esattezza. Il castano alzò la testa notando la possente figura di tempestosa che lo teneva stretto con le zampe.

«Ci devi dare un mucchio di spiegazioni Haddock.» urlò Astrid in modo tale che il ragazzo potesse sentirla.

«Riguardo a cosa?»

«Al tuo amico drago.»

«Io non so di cosa stai parlando.»

«Oh davvero?» gli domandò Astrid. «Tempestosa, lascia.» subito il drago aprì le zampe liberando Hiccup che iniziò a cadere nel vuoto. Il castano cadde per qualche metro poi venne ripreso da Tempestosa. «Allora? Hai intenzione di parlare?»

«Te l'ho detto non so di cosa stai parlando.»

«Tempestosa.» il drago liberò nuovamente Hiccup che iniziò la sua caduta libera, questa volta però Tempestosa non si mosse, sia lei e sia Astrid rimasero ad osservare Hiccup cadere.

«D'accordo, d'accordo.» urlò Hiccup prima di venire afferrato, ma non da Astrid. Mavis stava reggendo il castano per la maglietta, e Hiccup si stupì di quando peso potesse reggere un pipistrello di quelle dimensioni. Mavis condusse Hiccup fuori dal campo, lontano dalla foresta, mentre Astrid li seguiva in sella a Tempestosa. Il volo durò poco grazie all'utilizzo dei viaggi nell'ombra di Mavis che condusse i quattro in un vecchio edificio lontano da ogni cosa.

«Dove siamo?» domandò Hiccup non appena i suoi piedi toccarono terra.

«Una vecchia casa abbandonata. Un tempo faceva parte del campo.» rispose Mavis riprendendo la sua forma umana. «Qui nessuno può sentirci.»

«Perché mi avete condotto qui?»

«Perché vogliamo delle risposte.» disse la voce maschile di Flynn, Hiccup si voltò notando la presenza dei suoi amici all'interno della casa.

«Sappiamo della sentinella che avete visto ieri sera.» disse Jack. «E sappiamo che non era li per attirare Astrid o Merida.»

«Ciò che sta accadendo al campo é una cosa seria.» asserì Elsa. «Se non ci racconti la verità non possiamo aiutarti.» concluse lei mentre Hiccup rimase in silenzio a riflettere su quale fosse la scelta giusta, continuare mentire ai suoi amici o raccontare loro la verità?

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 31, 2022 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Il figlio di Efesto . . . 🇮🇹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora