Cαριτοlο X ~ Non posso farlo. ~

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Durante le perlustrazioni attorno alla barriera protettiva i semidei non avevano riscontrato nessun danno e questo portava agitazione tra i ragazzi che continuavano a chiedersi come avesse fatto la furia ad entrare nel campo. Iniziarono a girare molte teorie dove ipotizzavano che qualcuno fosse riuscito a creare un incantesimo che spezzare il potere della barriera per permettere ai mostri di entrare, altre invece affermavano che proprio Hiccup fosse la causa dei problemi e proponevano di cacciarlo.

«Ehi Hic, che stai facendo?» domandò Flyn vedendo il castano intento a preparare lo zaino.

«Oh niente.» rispose lui chiudendo di fretta la sacca e mettendosela sulle spalle. «Vado a fare un giro.»

«Hai serie intenzione suicide o cosa? Siamo nel bel mezzo di una tra le più grandi emergenze che il campo abbia mai avuto e tu, che non hai mai partecipato ad una lezione di combattimento, decidi di partire con lo zaino in spalla per fare un giro? Hai davvero intenzione di morire Hic. Perché il tuo custode non ti tiene d'occhio?»

«Non preoccuparti per me starò bene. Tornerò per l'ora di cena, avvisa gli altri.» concluse lui dandogli una pacca sulla spalla.

«Haddock dico sul serio.» il castano però non gli diede ascolto e uscì dalla cambina per poi dirigersi nel bosco dopo essersi assicurato di non essere visto da nessuno.

Stava camminando da circa un'ora ma a lui sembrava una eternità. Osservò per l'ennesima volta la mappa del bosco che aveva preso in prestito da uno dei suoi compagni di cabina, per poi constatare di essersi effettivamente perso. Voleva tornare nella radura dove aveva incontrato per la prima volta il drago. Voleva dimostrare a tutti che in realtà non era così aggressivo come era stato descritto da tutti, bensì una creatura docile come Tempestosa, il drago di Astrid. La cosa che più gli metteva agitazione era il ritrovarsi di fronte alla bestia e accorgersi che le sue teorie erano solo delle fantasie, per poi finire tra le sue fauci come spuntino. Deglutì al solo pensiero di diventare un pasto per draghi e continuò a camminate mettendo via la mappa. Mentre cercava di ricordare qualcosa scivolò e si ritrovò pochi metri più giù dal punto di partenza. Si rialzò a fatica e si massaggiò la testa.

«Grandioso, la giornata non poteva che migliorare.» borbottò tra sé e sé mentre si guardava attorno in cerca di una strada per tornare al campo. Non c'era niente però che potesse aiutarlo a ritornare da dove era appena scivolato. Decise di continuare per quella strada sperando di trovare una via che si ricongiungesse a quella principale, ma le sue ricerche furono del tutto inutili.

La sera calò in fretta e Hiccup si trovava ancora disperso per il bosco. Sperava in qualche modo che qualcuno al Campo si fosse accorto della sua assenza e che avesse iniziato una spedizione per cercarlo o per lo meno che avesse avvisato Chirone.

«Forse avrei dovuto dare ascolto a Flynn.» borbottò fra sé e sé mentre spostava un cespuglio dal suo cammino. «Che avevo in mente di fare? Trovare un drago e dimostrare che non é pericolo, ma che mi ha detto la testa. Come se una bestia del genere potesse essere addomesticata come un gatto o qualcosa di simile. Andiamo Hiccup quella cosa potrebbe letteralmente farti a pezzi e tu che fai? Vai dritto da lui. Incredibile.» si autorimproverò lui. «Di sicuro Chirone prenderà a calci con tutte e quattro le sue zampe non appena sapra della ridicola idea che mi é venuta in mente.» constatò lui fermandosi per guardarsi attorno. Come le altre volte intorno a lui c'erano solo alberi. «E come se non bastasse mi sono anche perso. Grandioso.» si sedette su un tronco di un albero caduto e iniziò a ripensare alla sua folle e stupida di lasciare il campo quando venne attirato da un rumore. Alzò la testa e iniziò a seguire l'origine del suono. In poco tempo si ritrovò al confine dove la barriera divideva il mondo umano dal campo. A circa cinque metri di distanza da lui c'era la Furia Buia che stava cercando di oltrepassare la barriera in ogni modo. Prendeva la rincorsa per poi sbattere contro il muro invisibile ma nonostante gli sforzi continuava a riprovare e a riprovare ogni tanto emetteva qualche colpo al plamsa cercando di sfondarla ma senza risultati. Dopo aver sprecato la maggior parte delle forse initilmente si arrese e si sdraiò al suolo per riprendere le energie.

«Perché non riesce ad uscire?» si chiese Hiccup per poi ricordarsi della funzione della barriera: non fare entrare i mostri, ma in questo caso non permetteva a uno di uscire. Il drago era intrappolato all'interno del campo e non appena Chirone renderà di nuovo il bosco agibile niente fermerà i figli di Ares dal tornare a dargli la caccia. In un momento di incoscenza Hiccup uscì fuori dal suo nascondiglio con la spada tra le mani. Portare al Campo la sua testa gli avrebbe fatto acquisire fama. D'altro canto il drago non aveva le forze necessarie per difendersi così rimase disteso in attesa della sua fine. Con passo tremante il castano si avvicinò alla bestia e lo guardò dritto negli occhi, a quel contatto il drago li chiuse e si lasciò andare.

«Non posso farlo. Non posso ucciderti dopo che mi hai salvato la vita. Lascia che ti aiuti.» guardò la barriera alle sue spalle. Avrebbe potuto creare un foro con la spada ma questo avrebbe creato un passaggio libero per ogni mostro, e di certo non voleva mettere in pericolo l'intero campo per un solo drago. «Va bene bello, troverò un modo per farti uscire da qui. Te lo prometto. Nel frattempo devo trovarti un nascondiglio sicuro o qualche altro semidio potrebbe trovarti e ucciderti.» disse lui mettendo via la spada cge ritornò una penna. «Andiamo seguimi.» si avvicinò al drago nel tentativo di alzarlo da terra ma quello sbuffò violentemente facendolo spaventare. «Voglio solo aiutarti, non devi aggredirmi in quel modo.» cercò di spiegargli mentre il bestione si alzava da solo per poi seguire il castano fino ad una radura nascosta.

«Ecci qui sarai al sicuro, almeno per ora. Voglio che tu rimanga qua, capisci ciò che ti sto dicendo?» il drago emise un lamento per poi superare il castano e dirigersi verso il corso d'acqua e prendere dei pesci da mangiare. «Vedo che tu sei già ambientato.» scherzò lui avvicinandosi all'animale che rigurgitò la coda di un pesce davanti ai suoi piedi. Il castano la guardò disgustato mentre il drago la avvicinava a lui con il muso.

«Che vuoi che faccia? Che la mangi?» il drago annuì e Hiccup prese la coda del pesce per poi addentarla fingendo che fosse deliziosa. Il drago continuò ad osservarlo finché non finì per poi dileguarsi dentro ad una grotta lasciando Hiccup da solo. Il giovane si rimise in cammino e dopo un paio di ore riuscì a tornare al campo con ancora più pensieri per la mente.

Il figlio di Efesto . . . 🇮🇹Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora