< Principessa Misha bentornata tra noi, ci è mancata > disse sorridendo Albert mentre la conduceva nella sala grande < Come ha trascorso la sua prima giornata alla nuova scuola? > continuò aprendo le porte della sala dove una grande musica alleggiava nell'aria.
Una stanza con le pareti rosse e decorazioni d'orate apparteneti all'epoca del Rococò, caratterizzate da curve delicate che, rendevano la stanza armoniosa.
Un enorme candelabro in cristallo pendeva dal soffitto, mentre altre candele erano appese ai muri.
< Non mi va di parlarne Albert, ma grazie per l'interessamento > disse gentilmente Misha sorridendogli. Albert oltre ad essere il suo maggiordomo era anche un caro amico; il primo incontro di Misha dopo la morte dei genitori, il primo incontro in quel nuovo mondo fu proprio con lui; era stato lui a crescerla, ad insegnarle l'educazione e ciò che era giusto e sbagliato.
< Dovere signorina > disse infine con un inchino per poi lasciarla sola nella sala.
C'erano volte in cui, anche se si trovava nella SUA immaginazione dove tutto era perfetto, si sentiva sola; sola perchè forse il suo vero desiderio era quello di avere un amico o amica reale, fatta di carne ed ossa, non di pura e triste immaginazione.
Vagava nella sala grande in cerca di qualcosa forse; la musica era bella, delicata, e le risuonava nella mente mentre decine di coppie, tra giovani principi e principesse, e re e regine danzavano al centro della sala.
Erano tutti così eleganti, le principesse erano vestite quasi tutte allo stesso modo, corpetto stretto in vita e sotto una gonna molto larga, i corpetti rendevano le donne tese, erano strettissimi e di certo non rendevano il corpo della donna più sensuale, anzi, lo rovinavano, erano tutte piatte se non fosse stato per la gonna ampia, sembravano tutte delle mazze di scopa; la cosa che differiva da un vestito ad un altro era il colore e, per le persone più potenti, i brillanti incastonati sul corpetto.
I principi invece erano vestiti in modo così.. noioso; a Misha non è mai piaciuto come si vestono gli uomini, con quei pantaloni così lineari e quella fascia che riconosceva la casata.
Misha chiuse per un attimo gli occhi, in modo da percepire meglio la melodia che risuonava nella sala, era così magica; qualcuno le toccò la spalla, e di scatto aprì gli occhi girandosi.
Davanti a lei c'era una ragazza, un po' più alta di lei; non era vestita come le altre principesse, con abiti lunghi e appariscenti, lei indossava abiti maschili, che però mettevano in evidenza il fisico asciutto, aveva i capelli corti e castani, tirati indietro probabilmente col gel, e del trucco non c'era neanche l'ombra, al primo impatto non sembrava neanche una ragazza, ma se la si scrutava attentamente, si capiva perfettamente, soprattutto vedendo gli zigomi, a che sesso apparteneva.
< Salve Principessa > disse la persona di fronte a lei, ma Misha non la rispose, la stava ancora scrutando perchè, si, quella ragazza non era solo frutto della sua immaginazione, quella ragazza lei la conosceva o almeno aveva la vaga sensazione che esistesse davvero, ma non riusciva a capire dove l'avesse vista, e mentre lei si perdeva di nuovo nella sua mente, una mano, la mano di quella strana ragazza, le si muoveva davanti agli occhi riportandola nel mondo "reale".
< Principessa? > ripetè la ragazza muovendo ancora la mano davanti a sé.
< Lei è? Scusi ma non penso di averla invitata alla festa > disse Misha con non poca sfacciataggine, guardando ancora quella ragazza.
< Principessa, non posso svelarle il mio nome, perchè altrimenti non sarebbe divertente > disse sorridendo e baciandole la mano, che però Misha ritrasse immediatamente.
< Sono qui perchè è stata lei a portarmici, strano il nostro cervello vero; conscio e subconscio lavorano insieme, ma di solito, quello che prevale è il subconscio, che però non informa l'inconscio in quello che sta per fare e del messaggio che vuole mandare > continuò la ragazza, mentre Misha, sempre più confusa la guardava parlare.
< Non ho capito cosa, lei, stia dicendo > rispose Misha osservando ancora quella ragazza che nel frattempo si era affiancata a lei mentre i suoi occhi viaggiavano da un lato ed un altro della sala.
< Mi offre questo ballo > disse quella ragazza che, con un inchino, le aveva porto la mano sorridendo.
< Se ballo con lei, mi spiegherà cosa sta farneticando? > rispose la principessa poggiando la sua mano su quella dell'altra che annuiva vivacemente.
< Devo ammettere, il castello che ha creato con la sua fantasia è veramente magnifico > iniziò a parlare la ragazza che mentre ballava si guardava continuamente intorno, poi continuò dicendo < Come fa una ragazza così giovane come lei, ad immaginare posti così ben definiti, l'arredamento, gli abiti e quant'altro, tutto molto preciso, devo congratularmi >
Come faceva a sapere che non era reale? Eppure le persone che si inventava per farle compagnia non sapevano nulla, era lei che costruiva la loro storia, i loro abiti, i loro ricordi; mentre questa tipa da dove usciva? Chi era quella ragazza in realtà?
< Ma tu chi sei? >
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Castle of Glass
De TodoMisha Coleman una ragazza liceale costretta ad affrontare problemi che una ragazzina come lei non dovrebbe avere. La famiglia non l'apprezza, la umilia e la tratta male. Una sola persona sembra capirla, Columbia. Ma quale sentimenti lega le due raga...