<Me o lei?>

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Dopo quasi tre settimane dall'arrivo del messaggio da parte di Alexis, Misha, con tutto il coraggio che era riuscita a raccogliere, decise di risponderle, eppure quello che voleva soltanto era una vita normale, senza problemi, senza dover fare scelte difficili come questa, perchè da un lato c'era Alexis, bella, solare, che dopo quasi un anno a provarci era riuscita ad ottenere; la stesa ragazza con cui era stata due anni, due intensi anni, con cui aveva avuto le prime esperienze, il suo primo bacio, la sua prima volta.

Con lei aveva detto ai suoi genitori di essere lesbica, che le piacevano le ragazze, e ricorda ancora quel giorno, quando, tutta imbarazzata ed intimorita si presentò davanti ai suoi genitori, mano nella mano con Alexis,

Ricorda ancora il viso preoccupato della madre, e le sue domande assurde, come quando le chiese se fosse rimasta incinta o se invece aveva iniziato ad usare droghe,  ma quando Misha pronunciò quelle due parole "< Sono lesbica > " una grossa risata scoppiò dai suoi genitori che si alzarono e l'abbracciarono immediatamente.

" < Era questa la brutta notizia che volevi dirci? >" chiese il padre ricordandosi le sue parole, ma Misha annuì solamente, "<Oh bimba mia, ci hai fatto preoccupare tantissimo, pensavamo che fosse qualcosa di serio>" continuò, "< Questa è la tua ragazza? >" aggiunse infine rivolgendosi poi verso Alexis che stranita annuì anche lei.

I genitori l'accettarono, in realtà dissero che non c'era nulla da accettare perchè lei non era diversa da tutte le altre persone; lei era sè stessa e di certo non doveva essere accettata, non essendo anormale.

Dall'altro lato, invece, c'era Columbia, forse la ragazza più straordinaria che avesse mai incontrato.

Una ragazza che pur non conoscendo nulla di lei, l'amava come non mai, era un'amore incondizionato che la rendeva felice, vuole stare con lei anche con tutti i problemi che ha, con i suoi momenti di silenzio e tristezza e quelli di euforia.

La sua famiglia che l'aveva accolta senza fare domande, senza chiedere spiegazioni sul suo passato turbolento; con quella famiglia lei si sentiva a casa come non si era mai sentita prima; era una scelta difficile la sua.


Si trovava nell'aula ormai vuota di chimica.

Aveva un'ora di spacco e aveva deciso di rimanere in quella classe indisturbata a scrivere quel maledetto messaggio che posticipava ogni volta.

"Cara Alexis.." iniziò a scrivere, <No cosa cazzo scrivo 'cara' > cancellò tutto e ricominciò di nuovo 

"Alexis, non mi sento in grado di chiamarti 'amore mio' come hai fatto tu, anche perchè in questi mesi è cambiato molto, io sono cambiata molto.

Non sono più la ragazza che conoscevi, non sono più la fidanzata che desiderati, ora sono diversa e non so se voglio riallacciare i rapporti con te.

Non che tu non sia importante, sei stata un pezzo importantissima nella mia vita, ma adesso le cose sono diverse; nella mia vita sono entrate altre persone che hanno cercato di renderla un pò meno brutta di com'è realmente.

Un'altra ragazza è riuscita a farmi tornare il sorriso che avevo perso e non voglio farla soffrire, ha fatto tanto per me, non se lo merita, e neanche tu ti meriti di avere me, che forse non ti amo più.

Perdonami" 

Scrisse quelle poche righe mentre alcune lacrime iniziarono a scenderle lungo le guance.

<Sai anche tu che dovevi farlo> disse qualcun'altro affianco a lei.

Columbia o quella che aveva preso le sembianze di Columbia si sedette nel banco libero alla sua destra.

<Sei stata brava, quindi hai fatto la tua scelta definitiva, Columbia> continuò senza toglierle gli occhi di dosso.

<Mi sento uno schifo, non so se ho fatto la scelta giusta, cioè io amo Columbia, ma Alexis è stata la mia prima ragazza, l'ho desiderata a lungo, ma ora con la presenza di Columbia nella mia vita mi sento felice.> nel momento in cui concluse la frase, un tintinnio anche troppo familiare proveniva dal cellulare.

<E' lei, ha risposto> annunciò il subconscio sorridendo nella sua direzione.

Aprì quel nuovo messaggio da parte di Alexis che le annunciava la sua immediata partenza per incontrarla.

"Non so cosa significa questo tuo messaggio, ma una cosa è certa, parto e vengo a riprenderti.

Non è possibile che tu non mi ama più, dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, dopo le sconfitte e le gioie.

Io ti amo Misha, e l'ho sempre fatto; da quando te ne sei andata, da quando ti hanno portata via da me non riesco a vivere, mi manchi ogni giorno di più, e se tu non mi vuoi, voglio che me lo dica in faccia, occhi negli occhi, come una volta."

Quel messaggio venne solo visualizzato, Misha non rispose, non ne aveva il coraggio e forse non sapeva neanche cosa dirle; le mancava anche lei, lo ammise a se stessa, ma non sapeva cosa avrebbe fatto se l'avesse avuta di nuovo davanti a sè, le sarebbe saltata addosso come i vecchi tempi, o l'avrebbe allontanata nuovamente per stare con Columbia? Veramente non ne aveva idea, solo il tempo le avrebbe detto cosa fare.


< Hey bambola > disse all'improvviso Columbia, la vera Columbia, entrando dalla porta dell'aula, ma quando la vide; quando vide la sua piccola Misha con le lacrime agli occhi le corse incontro.

<Si può sapere cosa è successo? E non rifilarmi la solita frase "sto bene, non ho niente" perchè non l'accetto più> concluse Columbia tra l'arrabbiato e la tristezza di vederla di nuovo piangere.

Ormai lo faceva sempre, la notte, mentre dormivano, Misha iniziava a piangere silenziosamente, ma la ragazza la sentiva, se ne rendeva conto, ma aveva iniziato a far finta di nulla perchè l'altra non voleva mai parlarne; così rimaneva anche lei sveglia avvolta dal buoi della stanza aspettando che la piccola Misha si addormentasse esausta da tutto il pianto fatto.

< Non è semplice da dire > cercò di parlare la più piccola, ma di nuovo quella sensazione di malinconia l'avvolse facendole scendere nuove lacrime lungo le guance.

<Ti prego, voglio sapere, devo sapere cosa ti rende così triste> 

<E' una cosa che riguarda il mio passato, una persona che si è fatta viva di nuovo> continuò Misha guardando la sua ragazza che si incupì.

<La tua ex ragazza ti ha ricontattata, giusto?> disse freddamente, quasi distaccandosi dalla situazione.

Misha anche se notò quel tono, annuì alla sua domanda, e, in quel momento, Columbia si sedette di fronte a lei, e le fece una sola domanda netta, ed una sola risposta voleva sentirsi dire.

<Me o lei?> 




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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 23, 2015 ⏰

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