65

1.4K 20 1
                                    

"Dice que no me ama, que ahora me tiene odio pero la llamo y me responde. Todavía lo hace conmigo,
dice que no y todavía le duele si la ignoro, que vo'a llevar a otra a mi cama. Terminamos siendo enemigo."

Canta, attraverso la radio, la voce di Maluma che suona fin troppo familiare, con le sue parole, alle orecchie di Victoria che si rigira nel letto e maledice l'algoritmo di quel dannato tik tok che non fa altro che riprodurre quel suono nel telefono di sua sorella.

"Porfavor Clari, sabes que no me gusta la canción." dice guardando la sorella che annuisce, si alza ed esce dalla sua stanza per raggiungere la madre al piano terra.

Sospira e si getta di nuovo sul materasso, maledendosi per aver avvertito la sua famiglia del suo arrivo e per non aver bloccato la porta della sua personale casa con lo stucco quando è arrivata a Barcellona.
Lo aveva fatto di nuovo.
In preda al dubbio, alla paura, allo sconforto e all'amarezza, ha fatto la valigia ed è volata a casa sua. Sperava che Barcellona l'avrebbe fatta sentire un po' meglio, ma non c'è verso e tutto sembra essere tornato a due anni fa.

"Tienes que levantarte, nena." risuona la voce di sua madre.
"Ahora me levanto." mormora e, quando sente chiudere la porta, lo fa e si mette seduta sul letto.

Prende il telefono ed ignora i messaggi delle sue amiche, alzandosi in piedi ed andando a fare una doccia fredda e a vestirsi. Scende al piano di sotto, mette le scarpe ed esce con la sorella che la ha chiesto di fare un giro insieme almeno un milione di volte da quando è tornata.
La asseconda in tutto e cerca di sorridere per nascondere la tristezza e far si che si goda questo momento tra sorelle. Le compra il gelato, entra nei negozi che le indica e la vizia un po' per quanto riguarda gli acquisti: questo la fa sentire un po' meno lontana dai problemi e più vicina a quello che le piace.

"Andiamo alla Sagrada Familia?" domanda.

Non ha idea del perché le piaccia tanto. È sicuramente un luogo pieno di storia, di arte e di passione, ma sono concetti che forse sono ancora troppo lontani dalla testa di Clara. Le piace andare lì e basta. Ogni tanto le manca la semplicità delle motivazioni dei bambini.
Arrivano sotto la struttura e, come al solito, si allontana per osservare le torri e si sporge sulla porta della chiesa, facendosi largo tra i turisti e tornando dopo poco dalla sorella.

"Chissà perché piace ai francesi che hanno la Torre Eiffel." si chiede.
"Perché la Torre Eiffel o la Sagrada Familia non sono solo dei francesi o degli spagnoli, Clara. Le opere d'arte sono fatte affinché tutte possano vederle e possano amarle, a prescindere da dove si trovano o da chi le guarda."
"E allora perché gli italiani non vogliono che La Gioconda sia in Francia?"
"E a te chi l'ha detto?" domanda.
"Fabiana." alza le spalle.
"Ok, è piuttosto plausibile come risposta."

La prende ancora per mano e continuano a camminare insieme mentre la minore finisce di mangiare il suo cono. Si fermano quando vedono una folla di persone che se ne sta raggruppata intorno ad un gruppo di uomini che stanno attaccando un cartellone.

"Che cosa fanno?"
"Non lo so."

Osservano ciò che tutti aspettano che venga appesso e, anche se in modi diversi, le due restano sorprese quando leggono sul cartellone leggono a caratteri cubitali. "Barça vs Inter Milán."

"Che bello, finalmente si torna a giocare!" esulta la bambina, un amante del calcio per passione trasmessa dal padre.
"Credo che sia un'amichevole."
"Ma è sempre una partita del Barça." sorride Clara. "Ci andiamo insieme?"

Panico. Quegli occhi speranzosi della sorella sono come un'arma a doppio taglio per Victoria: se dice si, potrebbe morire non appena arriverà allo stadio. Se dice no, si sentirà in colpa per aver rifiutato l'invito di sua sorella che ha chiesto solamente di passare più tempo con lei.

"Non credi che sia meglio se vai con qualcuno che se ne intende un po' di più? Papà ad esempio."
"Papà dice che le amichevoli sono noiose e poi adesso è impegnato."

In effetti non ha mai sentito di squadre che giocano le amichevoli a Giugno, specialmente in Italia dove si è appena concluso il campionato di Serie A.

"Ti prego Vic, voglio vedere Gerard Piqué dal vivo!" congiunge le mani.

A malapena sa chi sia questo Piqué e sa che è il giocatore per cui sua sorella impazzisce da quando ne ha memoria.

"Va bene, ti ci porto." risponde con un sorriso, anche se vorrebbe sprofondare nei meandri della terra.
"Grazie, grazie, grazie!" esclama Clara, stringendo la sorella maggiore.

Amargo / Joaquin CorreaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora