La pace sembrava regnare sovrana tra quelle quattro mura. Almeno fino a quando Joaquin e Victoria non vengono svegliati da un suono continuo che li porta ad aprire gli occhi. La bionda si rende immediatamente conto che si tratta del suo telefono ma, quando fa per alzarsi, si rende conto di aver ancora Joaquin addosso. Guarda l'orologio e scopre che sono appena le sette di mattina. Allungandosi con un po' di sforzi, riesce a prendere il telefono che riprende a squillare dopo qualche istante di silenzio, rispondendo per togliere quella schermata luminosa da davanti i suoi occhi.
"Pronto?" risponde con voce assonnata.
"Ma dove diavolo sei?!" sussulta al sentire quella voce e abbassa il volume della chiamata.
"Da.. Fabiana." mente e poggia una mano sulla propria fronte.
"A far cosa? Sono due ore che ti aspetto a casa!"
"A dormire, abbiamo fatto tardi." impreca nella sua mente e spera solo che Joaquin sia ancora troppo addormentato per capire cosa stia succedendo. "Arrivo."Dice e chiude immediatamente la telefonata, sfruttando il momento in cui è libera dalla presa del calciatore per mettersi in piedi, fare il giro del letto ed indossare la sua biancheria intima.
"Torna a letto." sente dire da una voce roca alle sue spalle.
"Non posso." risponde mentre armeggia con il gancetto del reggiseno.Va in panico quando lo guarda e realizza di aver forse compiuto il gesto più vile che un compagno o una compagna possa commettere: tradire. Vorrebbe sbattere la testa al muro fino a perdere i sensi, ma continua a cercare il suo vestito per la stanza e, quando lo trova, lo indossa velocemente, osservandosi allo specchio e cercando di sistemare i capelli ed afferrando un fazzoletto per pulire il viso dai residui del poco trucco di ieri sera.
"Resta qui con me." ripete Jo.
"Ho detto che non posso."
"Perché no?"
"Perché.. devo andare da Emanuele."Quella frase lo spezza in mille pezzi, è come se gli avesse appena tolto il respiro.
"Perché?"
"Perché ho sbagliato! Ok?" risponde lei, nervosa e preoccupata.
"Credi che quello che sia successo l'altra notte sia sbagliato?" domanda, prendendola per il polso e facendola voltare, così da averla faccia a faccia.
"Ho sbagliato con lui." dice e non sa se questo servirà a migliorare o a peggiorare le cose.Lui si stacca e passa le mani sul viso che si alza verso l'alto, forse stremato da quella situazione e da quel continui rincorrersi per poi raggiungersi e lasciarsi andare. È un circolo vizioso che lo distrugge.
"Perché non dici le cose come stanno?"
"Che vuoi dire?"
"Victoria, te lo chiederò un'ultima volta: tu vuoi me o vuoi lui?"
"Ho sbagliato con lui." lascia tremare il suo labbro inferiore. "Gli ho fatto quello che Luigi ha fatto con me e quello che credevo che tu avessi fatto con me e che mi ha fatto stare male per tanto tempo."
"Non è una risposta."
"È colpa mia, lui non merita tutto questo."
"Ed io invece lo merito?!"
"Non ho detto questo."
"E allora cosa vuoi dire, Victoria?! Cazzo, parla chiaramente!"Sospira e chiude gli occhi per qualche istante, cercando di trovare quelle parole che possano far capire lui tutto.
"Che sono io quella sbagliata. È solo colpa mia se siamo arrivati a questo: due anni fa e oggi. Non sento di aver sbagliato la scorsa notte, perché ho fatto quello che mi diceva il cuore e il cuore mi ha detto che.. che tu sia stato forse quello che mi ha capita davvero." circonda il suo viso con le mani e lo accarezza. "E non sarò mai abbastanza grata al cielo per tutto quello che mi ha fatto passare insieme a te. Ma.. per altri non è giusto, non lo è per Emanuele. So quello che si prova ad essere messi da parte per altri e fa schifo. Lui non merita tutto questo dolore, non lo merita nessuno. Non voglio che tu pensi che sia sbagliato quindi, ti prego, odiami se ti fa sentire meglio e non odiare te stesso o lui."
Si mette sulle punte e bacia la sua guancia, prendendo poi il telefono ed uscendo dalla casa. Lasciandolo lì, da solo, in mezzo alla stanza, con il cuore che si dilania e le mani che corrono a spaccare qualcosa.
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Amargo / Joaquin Correa
Fanfiction☀︎︎𝑺𝒆𝒒𝒖𝒆𝒍 𝒅𝒊 ''𝐴𝑧𝑢𝑐𝑎́𝑟 𝑦 𝑀𝑖𝑒𝑙 '' Dal capitolo 35 "..sorride in direzione delle amiche, un sorriso amaro. Amaro come quello che è rimasto di ciò che erano, di quel dolce amore che sembrava zucchero e miele." ...