6. Un verso al giorno

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                    (Dedicato a Fefe9378)

-Pensavo che non saresti venuta...

-L'idea mi aveva sfiorata ma... ero curiosa di sapere cosa volessi darmi.

-Vieni Marie, siediti. -disse Geremia spostando la sedia di ferro battuto, da perfetto gentiluomo.

-Qui fuori? -chiese Marie arricciando il naso. -Perché non entriamo nel bar, al calduccio?

-Dentro non avresti questa bella vista. -le rispose mostrando un cielo splendente, libero anche della più piccola nuvola. Il tiepido sole di quella domenica regalava qualche raggio gradevole sulla pelle che smorzava l'aria fredda invernale.

-E va bene. -si convinse lei sistemandosi con le gambe sotto al tavolino. Vi posò poi i gomiti appoggiando il viso sulle sue mani affusolate e fissando quel ragazzo che aveva di fronte a sé. -Quindi è questo ciò che devo aspettarmi ogni giorno? Che tu entri in casa di Frank come un ladro per lasciarmi i tuoi fogliettini? -finse di rimproverarlo mentre i suoi occhi invece tradivano una certa soddisfazione.

-No no... -rise lui. -Non lo farò più... Ti prometto che questa è stata l'ultima volta che sono entrato lì di nascosto.

-Hai scritto solo: "Bar 8:00" ...e se non avessi capito che era un appuntamento per incontrare te? E se avessi semplicemente stracciato quel foglio?

-Ma l'hai capito no? Sei qui...! Cosa prendi?

Lei lo fulminò con lo sguardo giocando a fare l'offesa.

-Ah già... la cioccolata!

I due si riscaldarono ancora un po' dopo aver preso una bevanda calda. Marie si sorprese di come quel giorno non riuscisse a levargli gli occhi di dosso. Le sembrava più carino del solito, addirittura ogni dettaglio del suo viso le pareva perfetto. Si vergognò di aver pensato che in fondo le piacesse quel tipo che un tempo l'aveva torturata tenendola sotto ricatto. Distolse lo sguardo temendo che lui potesse scorgere i suoi pensieri.

-Era questo che volevo darti... -disse lui con uno strana espressione.

-Un altro foglietto? ...Ma non è che vuoi rubarmi il lavoro?

-Dai leggilo.

-E'... -esitò lei emozionata.

-Sì. E' una poesia. Non so... in questo periodo mi sento molto ispirato. Ci ho provato molte volte a scrivere ma non sono mai stato contento del risultato... invece ora...

Marie aprì il foglio tremando.

-Scusa... -disse sentendosi sprofondare. -Mi fa uno strano effetto... quando si tratta di poesie io...

-Ti capisco. Anch'io mi sento così... Leggi ad alta voce. Voglio sentire l'effetto che fa.

-Ok... Vediamo se riesco...

"Corre sulla schiena rizzando la pelle

Scavalcando solchi e morbide montagne.

Rizzando fili d'erba che cedono alla brezza.

Sfugge, diramandosi per altre vie.

Impervie, tortuose, ma le raggiunge.

E' strano, ma parte da due piccole finestre

Quando ti vedono,

E danno il via all'intrepido viaggio

Che vuol percorrere ogni angolo,

Ogni spazio, anche il più buio e nascosto.

Forte ti trafigge nel petto

Ti affretta il respiro e continua spedito

I Misteri di Falldown - 3. La Ragazza PerfettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora