Il negozio della signora Mallabel era piccolo ma di buongusto. Da fuori sembrava niente più che una bottega. Nessuna attenzione per i particolari, un’insegna minuscola sbiadita e priva di illuminazione. Una volta entrati però si presentava un ambiente davvero chic. Centinaia di abiti multicolori, maglioni, gonne, persino giacconi. Tutto messo al posto giusto, perfettamente allineato e ordinato per colore e tipo.
-Mi spiace mia cara… -disse la bellissima donna addobbata come se dovesse partecipare a una parata. -…Ho già due commesse. Non posso permettermi di assumerne un’altra.
-Grazie lo stesso. –calò il capo Marie ormai rassegnata a dover tornata a casa anche quel giorno a mani vuote.
-…Senti… io te lo dico lo stesso. –la fermò la signora Mallabel un po’ titubante. -…cercano qualcuno al negozio qui dietro. Non è proprio il posto adatto per una ragazza… ma se proprio hai bisogno…
-La ringrazio.
Un cartello scritto a mano con un pennarello nero citava la frase: “Cercasi ragazzo”. Marie sollevò lo sguardo verso l’insegna. I fiocchi ancora insistenti le finirono direttamente negli occhi, ma riuscì a capire bene ugualmente di che negozio si trattasse.
-Wow! Una ferramenta…! Qui sì che c’è da divertirsi…! –esclamò rassegnata. Si voltò per tornarsene da dove era venuta, poi ci ripensò. E se quella fosse stata la sua ultima chance di trovare lavoro? Vi entrò, anche se non proprio entusiasta.
-Buongiorno! –alzò la voce, notando il negozio vuoto. –C’è qualcuno?
Da sotto al bancone spuntò una sagoma.
-Ciao! –disse quella voce conosciuta.
-No…! Ancora tu…! –fece lei incredula. -…Ma che fai, mi segui?!
-Guarda che sei entrata tu nel negozio, e sei stata sempre tu a scivolare e a venirmi addosso! Schiacciandomi! –precisò.
-Che faccia tosta! –si girò immediatamente lei per andare via.
-Aspetta…! Di cosa avevi bisogno? Chiodi, bulloni, rondelle…?
Marie lo guardò attonita.
-Non so nemmeno cosa siano le rondelle! …Oh, accipicchia! E’ più difficile di quanto credessi! Frank aveva ragione…
-Di che stai parlando? –aggirò lui il bancone, avvicinandosi alla ragazza.
-Niente! Credo che tornerò a fare la calzolaia…
-Ce l’abbiamo già un calzolaio qui a Falldown… Ehi! Aspetta un attimo…! –le sollevò il viso come per guardarla meglio. -…Ho capito chi sei!
Lei si limitò solo a fissarlo con occhi tristi e rassegnati.
-Marie…! Ma non ti ricordi proprio di me?
La ragazza tornò ancora a fissare il viso del ragazzo. Scosse poi la testa infastidita. Lui si tolse il cappellino con visiera, che riportava il logo della ferramenta, dal quale spuntarono tanti ricci scuri.
-Allora…? –chiese lui mostrando denti perfetti incorniciati da un bel sorriso.
-Senti… perché non me lo dici tu… Oggi non ho voglia di giocare…!
-Bentornata Marie… -disse lui abbracciandola. Lei si irrigidì per un momento, quell’esternazione di affetto le parve più che strana.
Qualcosa di familiare ce l’aveva ma non capiva perché non riuscisse proprio a ricordarsi di lui. Volle guardarlo ancora un po’, perciò si scostò scrutando ogni dettaglio.
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I Misteri di Falldown - 3. La Ragazza Perfetta
De TodoMarie è una giovane donna bella dentro e fuori. La sua peculiarità? È perfetta. E lo sarà per sempre. Ma ogni cosa ha il suo prezzo e Marie non accetta il fatto di sentirsi un esperimento. Due pretendenti che conoscono il suo segreto, molto diver...