2.

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Christian e Mattia stavano fissando il soffitto da diversi minuti, con il fiatone, distesi sul materasso l'uno accanto all'altro (ma non troppo vicini) e i loro corpi ancora completamente scoperti.
"Porca vacca" sibilò Christian ad un certo punto, facendo ridere l'altro. "Dove cazzo hai imparato a fare quella cosa con la lingua?" chiese, senza distogliere lo sguardo dal soffitto della loro camera d'albergo.

"Anni e anni di esperienza, Stefanelli" rispose.

"Puttana" ridacchiò.
Mattia alzò gli occhi al cielo. "Sempre il solito scurrile"
"Non credo ci sia un modo più carino per esprimere un concetto del genere." asserì Christian, voltando la testa e guardando il ragazzo di profilo.

"Meretrice, prostituta" iniziò Mattia. "Cortigiana, donna- anzi uomo di facili costumi. Peripatetica."
"Sei tu quello patetico" protestò Christian. "Insomma, il concetto è sempre quello, no?"
Mattia, allora, voltò la testa osservando il ragazzo negli occhi, sorridendo. "Sei ignorante, Stefanelli" disse. "Ho detto peripatetica, non sei patetico."

"Che lingua è questa?" aggrottò le sopracciglia. "Solo tu puoi usare termini così antichi."
Mattia rise ancora. "Forse" alzò le spalle. Nuovamente il suo orologio squillò, segnando la fine del loro momento post-orgasmo. A quel punto, il biondo sgranò gli occhi e portò lo sguardo sull'orario. "Cazzo, sono in ritardo!" esclamò mettendosi seduto sul letto.

"Di già?" sbuffò Christian. "Pensavo potessi darmi un'altra dimostrazione pratica della tua lingua" borbottò, sistemando la sua schiena a contatto con la ringhiera del letto e incrociando le braccia.

Mattia si alzò, cercando qua e là i suoi vestiti. "Magari un'altra volta" disse distrattamente. "E comunque, credo che oggi ci sia già andato abbastanza pesante, ti ho accontentato anche troppo" gli fece notare.
"Infatti stavo per proporti un piccolo scambio di ruoli per una volta" alzò una spalla, noncurante.
Mattia si voltò a guardarlo perplesso,  incrociando le braccia. "Cosa vuoi in cambio?" chiese scettico.
"Niente" alzò le spalle. "Perché credi una cosa del genere?"
"Perché l'ultima volta ho dovuto prometterti sottomissione completa per due settimane per poter avere l'occasione" gli fece presente.
"E devo dire che quelle due settimane sono state grandiose" ridacchiò. "Ma davvero, avevo solo voglia, tutto qua."

"Bah" esalò Mattia. "Comunque non posso stavolta. Dovrò sprecare quest'occasione d'oro. Devo pranzare con Sergio." gli fece presente, raccogliendo i suoi boxer neri dal pavimento e iniziando ad indossarli.
"Dici il tuo fidanzato cornuto?" rise.

"Mi spieghi perché devi sottolinearlo tutte le volte?" si lamentò Mattia, avvicinandosi a lui e poggiando entrambe le mani sui suoi fianchi nudi. "E poi siamo una coppia aperta, sappiamo entrambi che anche lui si diverte per conto suo."
"Poi mi spiegherai perché state insieme da così tanto tempo se amate farvi le corna a vicenda." roteò gli occhi al cielo, prima di prendergli un polso e costringerlo ad avvicinarsi a lui.
Mattia sbuffò, sedendosi poi su di lui e circondandogli i fianchi con le ginocchia.

"Lo sai come funziona" si lamentò il più piccolo. "È un Ritz, è un nobile. I nostri padri sono molto amici ed entrambi traggono vantaggio dalla nostra storia."
Christian alzò un sopracciglio, spostandogli i capelli ricci dal viso per poterlo scoprire un po'. "Sono amici come tuo padre e mio padre?" chiese.
Il minore rise. "No" scosse la testa. "Sono due persone che si vogliono bene perché possono portarsi a vicenda tanti profitti e tanti soldi. Amici di convenienza, in due parole."
Christian continuò a giocare con i suoi capelli e a passare lo sguardo sul suo petto asciutto. "È una cosa stupida" disse, con noncuranza. "Mio padre è un po' sleale."
"Un po', eh?" chiese ironicamente.
"Quello che è" lo liquidò. "Ma almeno non tocca l'argomento amore."

"In che senso?"

"Nel senso che per lui l'amore è amore" alzò le spalle. "Non bisognerebbe fare certe cose per convenienza."

Hate that I love you. [matian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora