17.

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Christian riaprì gli occhi quando era ancora l'alba. Accanto a sé Mattia non c'era già da un po’, difatti la sua parte del letto era fredda. Dei raggi del sole fastidiosi arrivarono direttamente sul suo viso e questo lo portò a svegliarsi completamente.

Si appoggiò sui gomiti e alzò leggermente la schiena, vedendo Mattia di spalle, con le braccia incrociate e gli occhi puntati verso il panorama fuori dalla finestra.

"Mattia" lo chiamò appena Christian,  cercando di ignorare il mal di testa persistente post-sbronza. Merda, quel giro alla testa l'avrebbe perseguitato per tutto il giorno.

Mattia si voltò leggermente verso di lui, aveva gli occhi rossi, probabilmente non aveva chiuso occhio quella notte e, Christian lo notò quasi subito, l'anello di fidanzamento mancava al dito. La sua espressione era seria, preoccupata forse, ma in quel cipiglio strano che solcava le sopracciglia, Christian poté percepire un po’ di serenità. "Parlerò con mio padre oggi" iniziò. "Non sposerò Sergio" lo informò.

Christian separò piano le labbra.

"Voglio avere la mia libertà, e se questo vuol dire rinunciare alla mia azienda allora sono disposto a farlo" continuò.

"Davvero?" sussurrò.

Mattia annuì.

Christian non poté fare a meno di alzarsi di scatto dal letto e precipitarsi verso di lui, afferrandogli il viso con le mani e baciandolo prepotentemente. Mattia sorrise, appoggiando i palmi sul suo petto e baciandolo a sua volta come se ne dipendesse la sua vita. Si erano mancati talmente tanto che appena le loro labbra si riconciliarono fu come tornare a respirare dopo un lungo periodo di apnea.

"Aspetta" si staccò Christian. "Potevo baciarti, vero?" chiese improvvisamente. "Voglio dire- nel tuo discorso non hai parlato di me e..."

"Sì idiota, potevi!" roteò gli occhi al cielo. "Ma non ti montare la testa, Stefanelli. Non lo faccio per te, lo faccio per avere la libertà di fare quello che voglio in generale".

"Certo, continua a ripetertelo, Zenzola" ridacchiò Christian. "E comunque, tieniti libero per domani sera."

Mattia aggrottò le sopracciglia. "Perché?" chiese.

"Avremo il nostro primo appuntamento" rispose, come se fosse una cosa ovvia. Mattia sorrise subito dopo, inclinando appena la testa. "Cioè" ricominciò Christan, improvvisamente imbarazzato. "Non sei proprio costretto a venire, ovviamente. Puoi anche dirmi di no, ma io ho solo pensato che, sì, insomma..."

Mattia rise. "Taci idiota, e baciami" ordinò, fiondandosi sulle sue labbra per zittirlo per bene.

***

Mattia sbatté sulla scrivania del padre una piccola cartella gialla, interrompendo la lettura dei contratti che stava leggendo in quel momento.

Franco, alzando un sopracciglio, portò lentamente lo sguardo severo sul figlio. "Che cos'è?" domandò.

"Il mio licenziamento. Lo devi firmare" affermò Mattia.

"Come, prego?" sbatté le palpebre.

"Non sposerò Sergio" alzò le spalle. "Non smetterò di vedere Christian, anzi, tanto per fartelo sapere, domani sera ho un appuntamento con lui. Hai detto che finché sarò costretto ad usare i tuoi soldi non potrò fare quello che voglio, quindi ecco il mio licenziamento. E oggi stesso mi trasferirò nella vecchia casa di Luigi".

Franco si alzò immediatamente dalla sua poltrona. "Mi stai dicendo che vuoi rinunciare alla tua azienda per uno stupido ragazzo che forse ti lascerà domani?"

"No, padre" negò. "Ti sto dicendo che sto rinunciando a sottostare ai tuoi ordini per ottenere la mia libertà. E forse hai ragione! Forse domani questa storia con lui terminerà, forse non è l'amore della mia vita. Ma come posso saperlo se non ci provo nemmeno? Voglio vivere la mia vita in santa pace e smettere di vivere come tu pensi sia giusto!" esclamò. "Ho mandato i miei curriculum a diverse aziende, con la mia laurea e la mia popolarità non sarà difficile trovare un altro lavoro, e forse non guadagnerò come avrei povuto guadagnare qui, ma mia madre mi ha insegnato che i soldi non fanno la felicità. Ah, e dovresti pagarmi la liquidazione" arricciò il naso. "Sono sicuro che, almeno per un po’, potrei vivere tranquillo con quei soldi" concluse, dandogli le spalle.

Hate that I love you. [matian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora