15.

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Un mese.

Era passato un lungo mese dall'ultima volta che Mattia aveva visto Christian, erano trascorsi trenta giorni dalla loro ultima notte insieme e Mattia, ormai, sentiva un bisogno fisiologico di vederlo. Non riusciva a credere che gli potesse mancare così tanto una persona, eppure c'erano giorni in cui, ancora senza un'apparente ragione logica, si ritrovava a piangere da solo nel letto del suo appartamento.

Sì, Mattia era ancora deciso a non ammetterlo.

Gli mancava la presenza di Christian, il sesso con lui, ma quelli erano gli unici motivi.

Si ostinava a credere che fossero due persone troppe diverse per potersi piacere davvero. Ma comunque rileggeva quel bigliettino famoso quasi tutti i giorni e, inoltre, continuava a tenersi informato su tutto ciò che combinava l'altro. Non aveva mai letto così tanti giornali scandalistici in vita sua, e tutto quello lo faceva solo ed esclusivamente per poterlo, in qualche modo, vedere; per far parte della vita del moro, per convincersi che anche lui era ancora parte della sua vita.

Ecco, proprio in quel momento, Mattia stava leggendo l'ennesimo articolo su di lui, mordendosi il labbro a sangue per ciò che era riportato.

Christian era stato paparazzato per la centesima volta insieme ad una ragazza, Alice Del Frate, che da un po' di tempo tutti i giornali definivano la sua nuova fidanzata. Alcune riviste dicevano che finalmente il bell'ereditiere aveva trovato l'amore, altre che invece era solo una delle sue passeggere conquiste e altre ancora (decisamente le sue preferite) che Christian stava cercando di dimenticare Mattia Zenzola buttandosi in una relazione completamente diversa.

Infatti, nonostante i due avessero smesso di vedersi, di parlarsi, di farsi beccare in qualsiasi modo negli stessi luoghi, la gente continuava a parlare di loro come coppia. Beh, effettivamente, dopo quelle famose foto era avvenuto un cambiamento drastico.

Mentre prima anche agli eventi pubblici si incontravano e si salutavano quasi amichevolmente (non proprio, ma almeno si rivolgevano la parola), adesso se presenziava uno dei due, l'altro non c'era.

Erano lontani mille miglia tra di loro e a Mattia Milano non era mai sembrata così grande come in quei momenti in cui, anche incontrarlo per caso, sembrava impossibile.

Le persone erano arrabbiate con le loro famiglie, affermando che ostacolavano il loro amore, che per colpa loro non potevano stare insieme o, per lo meno, non potevano amarsi alla luce del sole. Mattia pensava che quelle persone avessero in parte ragione perché, in fin dei conti, era colpa di suo padre se lui non poteva più vedere Christian, però poi pensava alla loro esagerazione nel definirli. Amore, tsè.

A Christian non importava un bel niente di lui, altrimenti non si sarebbe già trovato una bella ragazza con cui stare, dopo appena pochi giorni dalla loro ultima notte assieme.

"Stupida Alice" borbottò, chiudendo il portatile con un gesto violento del braccio.

"Tesoro!" la voce di Sergio lo fece voltare di colpo. Sul ciglio della porta dello studio dell'appartamento il suo futuro marito lo fissava appena dispiaciuto. "Tutto bene?" chiese.

Mattia roteò gli occhi al cielo. "Non ci sono telecamere, non ci sono le nostre famiglie. Puoi anche non chiamarmi tesoro" si lamentò.

Sergio si avvicinò a lui, aggrottando le sopracciglia. "Sei nervoso" constatò.

"Lo so, sì" annuì.

"Perché?" chiese, sedendosi sul bracciolo della poltrona.

"Perché stasera mi chiederai di sposarti, forse? Di fronte a moltissime persone durante il galà a cui parteciperanno tutti i ricchi di questo paese? E soprattutto davanti alle telecamere, quindi assisterà tutta l'Italia?"

Hate that I love you. [matian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora