8.

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Mattia continuò ad osservare l'anziano vestito con un completo elegante, con tanto di papillon, seduto su una sedia qualsiasi con la testa all'indietro e gli occhi chiusi. Assottigliò gli occhi, cercando di notare ogni suo piccolo movimento, e continuò a sorseggiare il calice di champagne che aveva preso dal buffet.

"Credi sia morto?" una voce, leggera e sottile, gli arrivò alle spalle direttamente nell'orecchio, e qualcuno poggiò leggiadre le mani sui suoi fianchi.

Mattia sobbalzò immediatamente, voltandosi e guardando Christian che lo fissava divertito. Con le guance colorate, ingoiò un groppo di saliva nel ritrovarlo nuovamente così vicino.
"È quello che temevo" riuscì a dire, dopo diversi secondi di mutismo, cercando di non far notare il suo nervosismo.

Christian sorrise appena. "Sei sicuro di stare bene?" domandò. "Sono giorni che ti trovo strano."

"Benissimo" si affrettò a rispondere. "Mai stato meglio" disse, prima di concludere con un solo lungo sorso il contenuto del suo bicchiere.

"Vacci piano con quello" lo ammonì Christian. "Sappiamo entrambi che non reggi l'alcol."

"Io reggo l'alcol!" protestò indignato.

"Ah sì?" chiese, divertito. Christian fece un passo avanti, avvicinandosi al suo orecchio. Mattia si guardò nervosamente intorno, mentre quella sensazione di disagio nello stomaco non voleva saperne di andare via. "È così che ti ho convinto a venire a letto con me la prima volta, ricordi?" sussurrò. "È così che è iniziata la tua dipendenza per me" lo prese in giro, appoggiando una mano sul suo fianco. "Vuoi davvero rischiare di fare un altro errore del genere?" ghignò.

Mattia, con le guance imporporate, fece un passo indietro per poter mettere della distanza fra loro. "T-tu non mi hai convinto a fare un bel niente" balbettò. "Da quel che ricordo, sono io che ti sono praticamente saltato addosso; sono io che ti ho sedotto."

"Sedotto" Christian roteò gli occhi al cielo. "Come sei esagerato."

"Oh, fammi il favore" ridacchiò Mattia. "Avevi paura anche ad avvicinarti troppo."

"Non avevo paura" si difese subito.
"Non so se ti ricordi, ma eri completamente ubriaco e fatto di chissà che cosa e non volevo che, insomma, la mattina dopo mi avresti denunciato per stupro" borbottò. "Senza considerare il fatto che ti ho salvato dalle grinfie di uno squallido uomo panzone, non potevo fare l'eroe e poi approfittarmene" specificò. "Ti ho salvato, Matthew, lo sai?" concluse con un occhiolino.

Mattia sorrise. "Lo so" annuì.

"Bravo" ammiccò. "E non dimenticarlo."

"Non lo faccio" affermò, continuando a sorridere.

Christian continuò a sorridergli, mentre Mattia iniziò a diventare lentamente più serio, turbato, quando si accorse che, porca misera, avrebbe voluto vedere Christian sorridere per sempre.
Le sue mani cominciarono a sudare e una sensazione di pericolo iniziò a sopraffarlo, e si rese conto che forse si stava spingendo troppo in là.
Le immagini del loro video gli ritornarono alla mente e, improvvisamente, un'inspiegabile voglia di rendere veri quei fotomontaggi teneri di loro due che passeggiavano mano nella mano nella strada lo invase.

Il suo respiro si fece pesante e, colto dalla paura, afferrò il calice di champagne di Christian e nuovamente lo bevve tutto d'un fiato, strizzando gli occhi per il forte sapore di alcol.

Il moro aggrottò le sopracciglia, confuso e perplesso dallo strano atteggiamento di Mattia, ma non fece in tempo a porgli alcuna domanda perché entrambi furono interrotti da una terza persona.

"Finalmente ho il piacere di incontrarti, Mattia Zenzola" una voce a lui sconosciuta lo fece voltare di colpo, rivelando alle sue spalle una figura mai vista prima.

Hate that I love you. [matian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora