Breath your own oxygen

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Non era mai bello bere così tanto da finire nel bagno a riversare tutto quanto nel water, ma era meglio che si fosse liberata dell'alcool nel suo organismo il prima possibile, soprattutto perché questa era stata la sua prima sbronza.

Mentre la bruna, inginocchiata sul freddo pavimento, aveva la testa china e continua a liberare Il proprio corpo, Ryujin le accarezzava la schiena con la mano destra nel tentativo di alleviare quel momento orribile e con la sinistra le aveva raccolto i capelli per evitare che si sporcassero.

Forse l'ubriacarsi era risultato un'esperienza migliore di quanto si aspettasse, ma questa era decisamente una parte che non avrebbe voluto ripetere mai più. Tirò la catena ma non trovando la forza di alzarsi, chiuse gli occhi e sospirando si lasciò cullare dai movimenti della mano della blu sulla sua schiena.

Dopo qualche secondo non senti più la leggera pressione sulla pelle e la presenza dietro di lei si allontanò. In quel momento da sola si sentì come appena colpita da un camion, la testa sembrava fosse compressa tra due leve, la gola era sicuramente infiammata a causa di quanto avesse bevuto e lo stomaco le stava chiedendo pietà.

Dopo qualche secondo di lunghi respiri e un breve massaggio sulle tempie, riuscì in qualche modo a mettersi in piedi, con l'aiuto di qualche appoggio. Non sapeva se adesso fosse davvero sobria, anche perché le mura intorno a lei continuavano a girare, però almeno aveva smesso di vedere gli unicorni quindi lo era ovviamente più di prima.

Era più lucida, decisamente, perché subito la mente cominciò a galoppare verso un oceano di mille pensieri. Cominciò a ripensare seriamente a cosa avesse fatto quella sera e la realtà delle scorse ore la colpì più forte che mai: era sgattaiolata di nuovo via di casa e se questo non bastava aveva bevuto, no, si era ubriacata, si era praticamente affogata nell'alcool. Al sol pensiero un lamento le uscì dalle labbra, ma come le era venuto in mente? Andare da sola in un locale e ubriacarsi, anche lei che era inesperta, sapeva che era completamente pericoloso. Cosa avrebbe fatto poi se non avesse incontrato Ryujin? Cosa le sarebbe successo?

Un lieve colpo di tosse e subito uscì da quel tunnel del terrore.

<< Ehm, prendi questo, ti aiuterà con il mal di testa e tutto. >>
La blu le mostrò nella mano sinistra una pasticca e in quella destra la bottiglia d'acqua.

Con un po' di esitazione prese la pasticca e la mandò giù con un sorso d'acqua, sperava che avrebbe fatto effetto il prima possibile.

Con gli occhi catturò il suo riflesso nello specchio di quel bagno e fu sorpresa dallo stato nel quale si trovava.
Il viso era ormai privo di trucco a causa del pianto di prima, i capelli scompigliati le scendevano lungo le spalle e cercò vanamente di aggiustarli pettinandoli velocemente con le dita. Quando lo sguardo scese sul vestito il cuore le se fermò in gola, stava indossando lo stesso vestito che Lia le aveva regalato e che aveva giurato che non avrebbe mai messo.

<< Oh dio, sono un casino... >> Commentò a bassa voce, accompagnandosi poi con un sospiro.

Passò le mani sul tessuto nero del vestito, cercando di aggiustarlo come meglio poteva, tirando su la bretella sinistra che era calata e cercando di allungarlo. Adesso che ne era consapevole, libera dai filtri dell'alcool, si era resa conto che quel vestito era troppo corto per il suo confort e perciò cercò disperatamente di abbassarlo, passando le mani lungo i fianchi e prendendo l'orlo tra le dita, lo spinse vanamente verso il basso.

Un altro sospiro le lasciò le labbra. 

Con la coda dell'occhio osservò Ryujin e si accorse che per tutto quel tempo non si era mossa e non aveva smesso di guardarla. Si girò verso di lei e vide la blu osservarla da capo a piedi, un'ondata di imbarazzo la oltrepassò.

DEMONSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora