Appena le due entrano nell'immenso salone di quella villa, Ryujin si ritrovò di fronte a un quadro appeso sopra un camino che ritraeva quattro persone e che con la sua imponenza regnava su ogni angolo di quella stanza.
Era difficile non notarlo, soprattutto non era semplice non rimanere congelati di fronte a quello sguardo freddo e atarattico di quella donna al centro del quadro, lanciato verso chiunque si trovasse a incrociarlo.
Senza dubbio era la madre di Yeji, perché poteva rivedere in quel volto impassibile, ma comunque provato dal tempo, con qualche segno che esso le aveva lasciato sulla pelle, gli stessi occhi felini, color nocciola, della ragazza al suo fianco.
Ma mentre quei occhi felini della madre sembravano scrutare chiunque davanti a se come fossero la loro prossima preda, un altro paio di occhi felini al fianco della donna, molto più giovani e innocenti di fronte alla vita che l'avrebbe aspettata, sembravano voler emulare l'espressione della madre, ma non riuscendo a imitarne davvero la freddezza.
<< Questa è la tua famiglia? >> Chiese, conoscendone già la risposta, ma sentendo comunque il bisogno di fare quella domanda.
<< Già. >> Rispose senza troppo entusiasmo la castana, fermandosi per qualche secondo al fianco della blu per poter guardare anche lei quel quadro, come se non lo avesse fatto già un centinaio di volte, nella speranza ogni volta di vederci qualcosa di diverso, che però mai compariva su quella tela.
E Ryujin non si lasciò sfuggire come l'espressione sul volto della castana cambiò mentre si era fermata a osservare quel quadro.
Notò come i muscoli del suo viso si tesero per un istante prima di lasciarsi andare, come sconfitti, arresi ad una verità che era sempre stata la stessa e che mai sarebbe cambiata.
<< Assomigli molto a tuo fratello. >> Aggiunse nuovamente la blu, continuando a fissare quel quadro mentre cercava in qualche modo di fermare Yeji dall'uscire da quella stanza e scappare ancora una volta dalla realtà.
<< Non molto. >> Rispose sinceramente Yeji girandosi nuovamente verso Ryujin, ma decidendo di fermarsi lì dove era, a una sufficiente distanza di sicurezza da quella tela, ma allo stesso tempo non troppo lontana, per poter ancora una volta analizzare il volto del fratello.
I loro lineamenti erano completamente identici, anche se quelli di Hyunjin erano po' più definiti e spigolosi, mentre i suoi lineamenti venivano leggermente smussati da linee meno nette e più delicate, ma la vera differenza tra di loro non era dovuta al loro aspetto.
<< Ci hanno sempre detto che siamo identici, fin da piccoli eravamo l'una la copia identica dell'altro... per dirti mio padre a volte, quando eravamo ancora in fasce, ci scambiava le culle, o i vestiti, perché non era ancora in grado di distinguerci... >> Decise di spiegare a Ryujin, quando notò la sua espressione confusa ma seria osservare attentamente il quadro, nella ricerca anche di un solo singolo dettaglio diverso tra suo fratello e lei. << Ma la verità è che io non sono neanche un briciolo di ciò che è lui.
Hyunjin sta studiando medicina all'università e quando si sarà laureato entrerà direttamente nell'azienda farmaceutica dei mie genitori. Sono anni che assiste i miei genitori nel loro lavoro, come sorta di preparazione a ricevere il testimone della loro eredità, il loro figlio prediletto... non potrei mai essere come lui, non così vicino alla perfezione. >> Confessò con amarezza Yeji, dando voce a ciò che per anni si era sentita dire dalla madre e lentamente si era insediato dentro di lei come dubbio, prima di mettere le sue radici e rimanere per sempre in lei come unica certezza.<< Non penso che sia perfetto. >> Commentò sinceramente Ryujin, ancora occupata a osservare quel quadro.
<< Questo è perché non lo hai mai incontrato, chiunque lo conosce finisce per amarlo, a tutti piace perché è il figlio perfetto, il ragazzo perfetto, lo studente perfetto. >>

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DEMONS
FantasíaA volte è più semplice uscire di notte e combattere i demoni altrui, piuttosto che restare ad affrontare i propri.