Can I have a heart, too?

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<< "Andiamo a preparare il caffè" e poi se ne va in cucina a fare chissà che cosa... tipico. >> Si lamentò Ryujin da dietro quel bancone mentre stava preparando due cappuccini, per lei e Yeji.

Ma nonostante le lamentale ogni tanto lasciavano le sue labbra leggermente socchiuse, queste non riuscivano a rompere il sorriso che le costringeva ad allargarsi sul suo viso, mentre si muoveva come con agilità in azioni che il suo corpo ricordava ancora come fossero rimaste sempre con lei.

Le stesse azioni che tante volte aveva ripetuto, ancora e ancora, fino a diventare un'abitudine, che vinta anche l'ostinazione del tempo crudele, era rimasta impressa sulla punta delle sue dita che adesso stavano preparando i due cappuccini.

I suoi movimenti erano così fluidi, tanto da essere quasi ipnotizzatori agli occhi della castana dall'altra parte del bancone.
Fluidi come l'acqua che scorrendo lungo un corrente, tra le rocce, evitando gli ostacoli con grazia, percorre la sua solita strada con calma.

E proprio così si sentiva la blu in quel momento, come a ripercorre una vecchia strada nei suoi ricordi, della quale ormai ricordava ogni sassolino sparso per terra, gli alberi inalzarsi alti ai suoi lati e il cielo aprirsi sopra la sua testa.

Tutto sembrava essere tornato indietro nel tempo, in quel tempo in cui aveva passato pomeriggi interi a preparare e servire bevande in quel bar.

Tutto così familiare. Tranne quella risata che sentì dietro le sue spalle e che la fermò nei suoi movimenti per qualche secondo.
Quella risata non proveniva di certo dai suoi ricordi. Era abituata a sentire il chiaccerio della gente che aspettava al bancone di essere servita, le parole, le risate e a volte le litigate dietro le sue spalle mentre lei era occupata a prepare qualsiasi fosse stata la loro richiesta. Ma quella risata...

<< Per te. >> Disse semplicemente gerandosi verso la castana per porgerle la sua tazza con il suo caldo cappuccino.
Ignorando completamente i suoi pensieri, ancora.

<< Per me niente cuore, eh? >> Chiese scherzando Yeji, ma la blu inizialmente non colse il significato celato dietro quelle parole, rimanendo a fissare la castana con un espressione confusa.
<< Il cappuccino. Ajumma ha detto che lo preparavi con un cuore per tutte le ragazze belle che venivano in questo bar, i guess non sono così altrettanto carina, eh? >>Aggiunse poi Yeji, cercando di risolvere la confusione sul volto dell'altra, che nonostante la palese spiegazione che gli era stata spiegata, ci mise secondi importanti a comprendere veramente il significato di quelle parole.

E nonostante la prima intenzione di Yeji fosse stata quella di scherzare, volendo prendere in giro Ryujin, sul suo volto non riuscì a nascondere una nascente delusione, causata da quel sempre più prolungato silenzio da parte della blu, il quale lasciò nella sua mente il tempo per far nascere da se le risposte alle sue domande.
Forse veramente agli occhi di Ryujin lei non era una bella ragazza... ma che le importava? Che le importava se non fosse abbastanza bella da meritarsi un cuore sul proprio cappuccino?..
Perché le importava?

<< Oh! No, certo che no- >> E solo dopo lunghi secondi di riflessione Ryujin comprese e cercò subito di rimediare al suo silenzio, cercando frettolosamente le parole giuste per spiegarsi; parole che in quel momento sembravano essere tutte fuggite via, mentre sentiva la temperatura sul suo volto salire drasticamente sotto lo sguardo della castana, le sue guance più rosse che mai.

<< Rilassati Ryu, sto scherzando! >> Esclamò allora Yeji, non riuscendo a trattenere una risata al colore paonazzo che colorò il volto dell'altra di un rosso che mai aveva visto sulla sua pelle sempre così pallida.

E momentaneamente si dimenticò della precedente delusione, ignorando la tristezza che quei pensieri le avevano lasciato, perché troppo occupata a guardare divertita la blu cercare di trovare parole che le sue labbra sembravano cercare così impacciatamente per potersi giustificare, trovate una scusa e dire quella verità che si sarebbe aspettata di sentire. Quella verità che le avrebbe confessato che quei occhi neri, punteggiati dalla luce calda del bar che li faceva brillare, quando la guardavano non vedevano quella bellezza, che già tante volte avevano potuto ammirare in tante altre ragazze. Ma che le importava...

DEMONSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora