Con un ultimo ruggito del motore, la moto di Ryujin si accostò al muro di una villa, parcheggiandosi davanti al suo cancello così maestoso da lasciare chiunque a bocca aperta.
<< Dove siamo? >> Chiese la blu senza distogliere lo sguardo, mentre ancora seduta sulla moto e con il casco sotto braccio, si passò una mano tra i capelli per togliere da davanti lo sguardo quelle ciocche che le erano cadute sul viso.
<< Casa di mia nonna. >> Rispose Yeji. << Visto che mi hai fatto vedere un posto importante della tua infanzia, ho pensato di fare lo stesso. >>
Ryujin non riusciva a vedere il volto della castana, né tanto meno la sua espressione, ma da come le sue braccia erano rigide lungo i suoi fianchi, le dita, fuoriuscendo a malapena dal suo giubbotto di pelle, si aggrappavano al tessuto e la sua voce così bassa accompagnava i suoi passi incerti, le fecero intuire come oltre quel cancello, in quella casa, erano rinchiusi molti ricordi del passato di Yeji, alcuni belli ma altri forse non altrettanto.
La blu decise comunque di affidarsi al silenzio, mentre con qualche passo affrettato si sbrigò a raggiungere la castana, che già aveva varcato il cancello e si stava avviando lungo quel viale in ciottoli che conduceva fino all'entrata di quella villa.
E proprio quando stava per varcarlo anche lei, una scia di brividi percorse la sua schiena fino ad arrivare al collo e innalzarne i peli in allerta. Ryujin girò velocemente lo sguardo alle sue spalle, osservando silenziosamente la strada dalla quale erano venute. Era una sensazione molto strana ma non per questo poco familiare alla blu, la quale molte volte si era trovata a fermarsi in mezzo alla strada, bloccata da quei brividi che galoppando sulla sua pelle incastravano i suoi nervi e i suoi muscoli in un garbuglio di tensione. Molte volte quando aveva provato quella sensazione, pochi istanti dopo si era imbattuta in un demone.
Sperava davvero che quello non fosse il caso.
Perciò scrollando leggermente le spalle per liberarsi da quella sensazione di gelo che aveva indurito i suoi muscoli, riprese a seguire Yeji.
...
<< Tua nonna ha una casa meravigliosa. >> Furono le prime parole che fuoriuscirono dalle sue labbra leggermente socchiuse, mentre i suoi occhi osservavano larghi la bellezza di quella villa, che riusciva a esprimere allo stesso tempo lusso e semplicità.
<< Già. >> Rispose Yeji con voce effimera come il vento che fischiava debole fuori le vetrate del salone di quella villa.
Proprio come la blu, anche lei stava lasciando scorrere il proprio sguardo lungo quei mobili in legno, i specchi grandi appesi alle pareti e i lunghi tappeti, proprio come fosse la sua prima volta.
E di fatto erano passati più di otto anni dall'ultima volta che si era ritrovata in quella casa e tutto sembrava così familiare ma anche così lontano, come una copia troppo reale dei ricordi sbiaditi che una piccola bambina aveva custodito con così tanta cura da quasi dimenticarli.
<< Aspetta. Questa sei tu? >> Ma a quella voce i suoi occhi lasciarono quei mobili per incontrarsi con quelli di Ryujin.
<< Cosa?- >> Fece per chiederle avvicinandosi a lei per capire meglio, prima di lasciare anche lei cadere il suo sguardo sulle foto riposte sul davanzale, che avevano catturato l'attenzione della blu. << Oh, ehm si, sono io... ma non ci fare caso, mia nonna amava riempire album di foto e la casa di quadri. >>
<< Stai scherzando?! Non mi perderei mai la possibilità di vedere come era la famosa Yeji da piccola. >> Esclamò Ryujin, enfatizzando il termine "famosa" con un gesto della mano destra a indicare l'intera persona di Yeji; la quale a quel gesto pregò che il rossore davanti a quei occhi, i quali seguirono il movimento della mano con estrema attenzione, non fosse tanto visibile quanto lo sentiva bruciare sulla sua pelle.
<< E poi tu hai già visto alcune foto imbarazzanti di me da piccola prima, perciò mi sembra solo giusto se anche io faccia altrettanto, no? >>
E Yeji avrebbe voluto controbattere ed evitarsi quella bella esperienza imbarazzante, proprio con Ryujin poi, una ragazza sempre con quell'area distaccata e fredda, con la quale inevitabilmente veniva ricoperta da un'aurea di misteriosità, sembrando così di fatto sempre cool in ogni cosa facesse...

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DEMONS
FantasíaA volte è più semplice uscire di notte e combattere i demoni altrui, piuttosto che restare ad affrontare i propri.