Capitolo 13

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Mandai velocemente un messaggio a Jane e rimasi in silenzio dietro a William finché non arrivò di fronte a un'auto, per la precisione una Jaguar nera. Si fermò e mi guardò, facendo cenno alla macchina. -Andiamo?- non sapevo bene il motivo ma mi fidavo di William. Annuii e salii. Mi voltai per guardarlo e per poco non mi mancò il fiato. Era vicinissimo e il colore dei suoi occhi vivaci era l'unica cosa che riuscivo a vedere. Anche lui mi osservò per un momento e fece per accendere la macchina ma, con un sospiro, cambiò idea e si voltò verso di me.
-Cosa?- cercai di dire ma era un sussurro. Mi schiarii la voce, emozionata.
Si portò una mano tra i capelli, mi guardava ancora senza riserve. -Se te lo chiedessi adesso di dirmi qualcosa di te, cosa mi diresti?-
Si riferiva alla prima volta in biblioteca, quando non gli avevo detto nulla di me. Sorrisi leggermente.
-Non scherzavo, quel giorno. Non saprei cosa dirti di me...- ci pensai per un momento.- non sono forse gli altri a dover dire qualcosa di noi?- riflettei.
William si fece più vicino, il mio cuore batteva senza controllo. - Vorrei sapere qualcosa di negativo su di te.- sussurrò.
-Sono piena di cose negative. Ti sei dimenticato la nostra conversazione di oggi?- gli feci notare.
- Quella è la cosa più positiva di tutte.- mi contraddisse. Arrossii.  Continuò dopo poco, inclinando leggermente la testa di lato. -Quindi dovrei dire io qualcosa di te.-
Sarei voluta stare dietro alla conversazione ma ero distratta dal movimento delle sue labbra piene.
-Vediamo...- iniziò. Si avvicinò ancora, fermandosi a pochi centimetri da me. Portò una mano a sfiorare una ciocca dei miei capelli. Mi passò un brivido.
- Ogni cosa che esce da qui mi interessa.- cominciò, portando la mano dai capelli alle mie labbra e passando il pollice sul labbro inferiore. Tremavo.
-Ogni cosa che loro vedono vorrei vederla anch'io.- continuò, arrivando a sfiorare i miei occhi.
-E... ogni cosa che è qui dentro, vorrei conoscerla.- concluse, sfiorandomi prima la testa e poi, passando dal collo, arrivando al mio petto. Fermò la mano lì ed ero certa potesse sentire il battito impazzito del mio cuore. - Mi interessi davvero, Talia.- aggiunse con un sussurro.
Avrei voluto così tanto non crederci, ma osservando i suoi occhi limpidi, come avrei potuto?
Sapevo che dovevo dire qualcosa. -Anche tu, mi interessi.- riuscii ad ammettere per la prima volta anche a me stessa.
La sua espressione cambiò facendosi se possibile ancora più seria. Dopo poco, la sua bocca formò un sorriso perfetto.

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