Capitolo 18

23 0 0
                                    

William si guardava intorno, attento.
-Che deduci dall'analisi?- lo presi in giro.
Mi guardò divertito. -Niente di che a dire il vero. Cercavo di capire qualcosa ma forse non sono così perspicace.-
Risi. -Non credo sia così. Sembri molto intelligente.- dissi
Stupito, mi guardò. -È il primo complimento che mi fai.-
-Non esprimo sempre tutto quello che penso.-
-Non si direbbe.- mi stuzzicò facendomi ridere di nuovo.
- Sei pronta a iniziare il nuovo lavoro, domani?- disse cambiando repentinamente discorso.
Annuii convinta. -Sì, da italiana mi aspetto comunque di essere più brava di voi a fare caffè.- scherzai facendolo ridere.
- E il ragazzo che lavora lì, Chris, sembra un bravo ragazzo, simpatico.-
Si rabbuiò leggermente. -Lo conosci?-
Scossi la testa. - Mi ha solo anticipato che ero io la ragazza scelta e mi è sembrato un ragazzo nella mia stessa condizione, non come tutti...- mi interruppi. -scusa- aggiunsi.
-So come la pensi, ma sarei contento se potessi escludere me dal novero degli insopportabili.- sorrise ma sapevo che in fondo era serio.
- Sai che non ti trovo 9.- dissi.
-Ma non mi hai detto mai il contrario.-
-Certo che sì.-
-Non mi hai mai detto che ti piaccio.- chiarì.
Lo guardai scettica. -Secondo te farei certe cose con una persona che non mi piace?- alzai un sopracciglio.
Lui sorrise. -È bello sentirselo dire.-
Annuii, sapevo che aveva ragione. -Mi piaci- dissi quindi, imbarazzata ma decisa.
Lui sembrò soddisfatto e sorrise onestamente. Mi guardò a lungo, pensando non so a cosa.
-Hai detto che cercherai un altro lavoro?- domandò infine. Assunsi un'espressione sorpresa.
-L'idea era quella.- risposi cauta, lui fece un cenno di assenso. -Non vuoi che lavori in caffetteria?- domandai incerta.
-No, forse però c'è qualcosa di più adatto per i tuoi studi.- rispose vago. Qualcosa non tornava.
-Mi dici cosa pensi davvero?- lo incalzai.
Mi guardò quasi offeso. - Sono un po' infastidito, ma non sono un troglodita che vive nella preistoria quindi mi passerà.-
-A cosa ti riferisci?- chiesi.
-A "Chris" come lo chiami tu.- mimò le virgolette facendomi ridere.
-Non lo chiamo io così, è scritto sul suo badge. E comunque cos'è, una specie di scenata di gelosia?- domandai molto scettica.
Mi osservò attento. -Non una specie, è gelosia. Ma non sono il tipo, quindi...- fece spallucce
Risi di nuovo. Era una cosa davvero assurda, tanto da sembrare irreale.
-In caffetteria però possiamo vederci di più.- mormorai, cambiando tono.
Alzò lo sguardo su di me e il mio metodo sembrava aver funzionato.
- Diciamo che va bene, allora. Mi farai un espresso tutti i giorni.- sorrise
- Prendi un espresso?- era carino sapere qualcosa su di lui, anche piccole informazioni come quella.
Lui annuì. - Fallo lungo però, o dovrò andare via subito- scherzò.
Dentro di me sperai che non se ne andasse mai.

The New Mr DarcyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora