Capitolo 20

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Mi accompagnò fino alla porta della camera. Una volta raggiunta, mi voltai verso di lui con un sorriso.
Non avrei mai pensato di poter dire, dopo così poco tempo, che stavo frequentando un ragazzo. Tantomeno mi sarei aspettata di frequentare il figlio del direttore di Eton.
-Ci vediamo domani?- chiese gentile. Annuii e lui mi lasciò un leggero bacio sulle labbra. Prese il mio numero e io salvai il suo. Ero ancora in trance quando si allontanò dopo avermi salutato.
La settimana passò tranquillamente, ad eccezione delle domande di Jane, e vidi William praticamente tutti i giorni. Era sempre una scoperta, con lui. Ogni giorno una sensazione nuova, un aspetto nuovo, sempre interessante, del suo essere.
Il venerdì arrivo dunque in fretta, anche se, specchiandomi nel bagno in attesa dell'inizio della lezione successiva, il mio viso sembrava dire altro; due belle occhiaie mi marcavano il volto.
-Talia.- sentii dire. Mi voltai sorpresa al suono sconosciuto. Si trattava di una ragazza molto carina, alta, i capelli color rame e gli occhi chiari. Il suo viso, tuttavia, era piuttosto indisponente.
Mi squadrò per qualche secondo. -Saresti tu, quindi, la nuova fiamma di William?- sembrava quasi schifata.
-Non sono fatti tuoi.- risposi velocemente, infastidita da quel tono maleducato.
-Lo sono eccome. Il direttore stravede per me, da quando siamo piccoli le nostre famiglie sono vicine...io e William siamo anche stati insieme. Ora ci siamo allontanati ma solo perché lui ha bisogno di divertirsi... prima di tornare a chi appartiene davvero. E non sei certo tu. Ti sei vista?- disse sprezzante. Sapevo che aveva ragione, in fondo. Io sapevo di non essere granché, ero ordinaria e affatto ricca. Ma non mi sarei lasciata calpestare da tanta presunzione.
-Lo hai detto tu stessa che ora non state insieme. Io non valgo niente quindi perché ti preoccupi e vieni qui a parlarmi? È solo questione di tempo prima che William torni da te, tanto, non è così?- ribadii, arrabbiata e ferita. Non da lei, ma da lui. Dalla vita, che non ci avrebbe mai permesso di stare insieme.
La ragazza si alterò visibilmente. -Non cercare di essere sarcastica, non ti riesce. Allontanati da lui e basta. Sei già abbastanza sfigata, non hai bisogno di attirare l'attenzione su di te. Sei lo zimbello di tutti i suoi amici, che si chiedono come faccia a uscire con una racchia e povera come te.- concluse, sferrando il colpo finale. Mi sentii aprire dentro, ma non potevo dargliela vinta. -Motivo in più per lasciarmi in pace. Forse dovreste convincere William, no?-
-Ci abbiamo provato, ma non sente ragioni, fai tu la cosa giusta. Lo sai anche tu che non potrà mai esserci niente di serio tra voi, hai vissuto un sogno per una settimana, adesso svegliati; il più a lungo dura, il più piangerai quando finirà.- sputò velenosa. Mi guardò schifata e uscì, lasciandomi a riflettere.
Era una stronza, una persona terribile; tuttavia, aveva ragione. William stava attraversando solo una fase, magari ribelle, ma non poteva volere nulla di serio da me, soprattutto se aveva un'ex come quella.
Decisa, mi asciugai le lacrime che erano scese e uscii dal bagno. Sapevo cosa dovevo fare.
Dovevo lasciarlo andare, prima che fosse lui a lasciare andare me.

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