Capitolo 17

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Ero affannata. William non si era spostato di un millimetro e ancora mi fissava. Portai una mano ai capelli e mi divincolai per andare a sedermi sul letto.
Ero estremamente confusa ma non potevo negare di essere in qualche modo lusingata. William mi raggiunse dopo poco, sedendosi vicino a me.
- Mi dispiace per ieri.- disse.
Lo guardai e sembrava sincero; lo sentivo sincero.
- Diciamo che anche io ho esagerato nei toni.-
-Sei impulsiva, questo l'ho capito.- sdrammatizzò.
Mi sfuggì un sorriso. -Però non voglio essere presa in giro.- chiarii.
-Onestamente, ti sembra che lo stia facendo? Ieri ho sbagliato, lo so, ma non perché non sono sincero rispetto a quello che provo.-
I suoi occhi erano fiamme.
Sospirai. -Vorrei crederti.-
-A cosa non credi?-
Ci pensai per un attimo. - La tua reazione mi ha fatto riflettere, per me non ha senso, ma non voglio essere cinica, non voglio credere di poter capire una persona senza conoscerla, non sono così presuntuosa. Quindi hai il beneficio del dubbio, diciamo fino a prova contraria.- sorrisi.
Lui sembrava leggermente divertito. -Ha senso.- concluse. Annuii sentendomi molto meglio. Forse dovevo dare solo del tempo a noi,il tempo risponde sempre.
-E alla seconda parte, ci credi?- la sua voce era decisamente maliziosa.
-Cioè?- chiesi.
Un sorriso sghembo apparve sulla sua bocca perfetta. -ah, ah, non fare finta di non capire.-
- Non è importante...-
-Per te forse. Per me lo è.-
Lo guardai scettica. - È importante per te?-
Si fece più vicino sul letto. - Mi importa che ti sia chiaro. Quanto ti desidero, voglio che tu lo sappia.-
Non so come, riuscii a mantenere il suo sguardo.
-Diciamo che i miei dubbi sono a 360 gradi.- mi limitai a dire.
Il suo sguardo si fece determinato. -Talia, non mi provocare.- sussurrò. Portò le labbra sul mio lobo, giocandoci. Si spostò sul collo, lasciando una scia di baci infuocati .
- Non intendo più trattenermi.- chiarì. Le sue mani raggiunsero le mie spalle, il suo tocco era delicatissimo. Arrivò alla pancia e mise la mano sotto la canotta, sfiorandomi la pelle. Ogni punto che toccava mi sembrava prendere fuoco, tenevo gli occhi chiusi, rapita. Di nuovo, arrivò al seno. Il contatto era diretto, con le dita mi prese un capezzolo e mi uscì un gemito.
-William...- mormorai. Anche lui si lasciò sfuggire un suono gutturale e continuò il suo movimento. Lentamente, mi sdraiò sul letto, mettendosi sopra di me. Lo guardai intensamente e anche il suo sguardo era magnetico. Spostando la maglietta, mise la bocca dove prima c'erano le sue dita, i suoi movimenti ora meno delicati. La sua lingua giocò col mio capezzolo, facendomi muovere sul letto.
-William.- dissi, la testa mi diceva di fermarlo, il corpo di farlo continuare. Scese sulla pancia lasciando baci ovunque. Prima di arrivare all'elastico dei pantaloni, mi osservò negli occhi. I capelli alla rinfusa, la bocca semiaperta, lo sguardo pieno di desiderio mi fecero scendere lo stomaco.
Lo guardai a fondo, poi lo tirai a me, portando il suo viso di fronte al mio. Gli toccai i capelli, morbidissimi e profumati, e tracciai il profilo prima del suo naso, poi delle labbra. Lo stavo venerando.
Lui chiuse gli occhi per un attimo, quando li riaprì si lasciò sfuggire un sorriso. -Mmh.- mormorò. Mi prese una mano e la portò sul suo inguine.
- Sicuramente per te non è una prova inconfutabile del mio desiderio, ma può essere un primo passo?-
Tolsi la mano imbarazzata e mi sfuggì una risatina.
Non contento, cominciò a sfregarsi addosso a me portando la bocca sull'orecchio. Respirava affannosamente e lo sentii prendere un profondo respiro. -Adoro il tuo profumo.-
Inconsciamente, mi resi conto che stavo assecondando i suoi movimenti. Il piacere cominciava a farsi sentire con decisione.
-William.- mormorai -Fermati.-
-Devo proprio?- suonava come un lamento.
Sorrisi e annuii. Ci mettemmo di nuovo seduti e lo guardai timida, scuotendo la testa con un sorriso.

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