L'aereo che mi riporta a casa è finalmente arrivato: non vedo l'ora di rientrare a casa. Imola è stata una gara veramente stancante a livello psicologico e, sopratutto, vedere Charles in quelle condizioni mi ha distrutto. I ricordi della sera precedente ritorneranno alla mente: dopo che lui mi si è fiondato tra le braccia Max decide di lasciarci da soli e torniamo in camera, non avrei mai pensato che potesse piangere così tanto. Continuava a ripetere "Se perdo il mondiale è solo colpa mia" oppure "Non merito di essere pilota della Ferrari" e posso giurare che ho avuto la pelle d'oca. Ci siamo messi sul letto e lui si è steso sopra di me; mentre gli accarezzavo i capelli gli ho parlato di quanto sia un pilota straordinario e di come stia riportando la Ferrari ad essere una scuderia competitiva e temuta da tutti nel Paddock e, diciamo che grazie a queste parole ed un po' di coccole, si è calmato e si è addormentato tra le mie braccia.
Questa mattina ci siamo dovuti svegliare per tornare in Inghilterra e riprendere a lavorare in vista di Miami, Charles verrà a trovarmi giovedì per poi partire il giorno dopo e andare a trovare Pascale a Monaco: da quando io e suo figlio siamo una coppia ancora non glielo abbiamo detto. Ma poi, siamo una coppia? Ufficialmente non me l'ha mai chiesto però spero che si trovi bene con me e che non stia ancora pensando alla francesina. "A cosa stai pensando?" La voce di George mi fa risvegliare dai miei pensieri "A nulla" mi guarda con aria interrogativa "Su Giulia non ti far pregare" alzo gli occhi al cielo e finalmente mi decido a parlargli "Con Charles va tutto bene però ancora non confermiamo la nostra relazione. Ho paura che si stia risentendo con LEI" non voglio nemmeno pronunciare il suo nome: al solo pensiero mi sale il vomito. Vedo che lo sguardo di George si incupisce e cerca in tutti i modi di non incrociare i miei occhi, sicuramente sa qualcosa "Dimmi tutto quello che sai" il mio tono è abbastanza minaccioso "Non so nulla giuro" risponde senza nemmeno lasciarmi finire la frase, questo è abbastanza sospetto "Quindi, che tu sappia, lui non si fermerà a Montecarlo prima di venire qui" fisso ogni suo minimo movimento, cercando di vedere un minimo segno di incertezza nei suoi occhi ma, fortunatamente, non riesco a trovarlo "Per oggi ti sei salvato Russell" dico prima di sistemarmi vicino a lui "Vieni qui piccola peste" mi circonda le spalle con il suo braccio, come faceva quando c'era quel tenero tra noi "Ti voglio bene Georgino" gli lascio un bacio sulla guancia "Anche io Giulietta"."Queste sono alcuni dei dati che Toto mi ha consegnato. Ne mancano alcuni perché ancora non sono stati autorizzati ma penso che per domani avrai tutto" Lexi mi riempie l'ufficio di una trentina di fogli "Non potevo chiedere ritorno migliore di questo" sorrido alla ragazza "Stasera hai da fare?" mi chiede di l'unto in bianco lasciandomi sconvolta "in realtà no" abbassa la testa "Se vuoi possiamo andarci a prendere qualcosa insieme" le faccio cenno di si "Allora io dovrei uscire alle 4 da qui. Se non è un problema ci possiamo vedere alle otto qui davanti, passo io con la macchina" proprio così: finalmente avevo una macchina mia. La mia Mercedes C-63 era qualcosa di sensazionale ed ero veramente felice per il mio nuovo acquisto. Charles mi ha ripetuto che lui mi avrebbe potuto prestare una delle sue ma io ho rifiutato: ho una macchina che è frutto del mio lavoro e questo è molto più soddisfacente che utilizzare una macchina del proprio ragazzo.
Nell'ufficio entra Angela che mi migliora la giornata "Ciao bellezza, come stai? George mi ha detto che stamattina eri un po' giù" il sorriso di questa donna ti mette il buon umore "Ho già capito chi riguarda" era una delle prime persone alle quali ho parlato della situazione con Charles e proprio lei mi ha dato la maggior parte dei consigli. "Ho paura che non abbia dimenticato Charlotte" i brividi attraversano il mio corpo al solo pensiero dei due insieme "Tesoro vieni qui" apre le braccia e le corro incontro, appoggio la testa sulla sua spalla e comincio a piangere: è stato un weekend veramente duro da affrontare ed avevo proprio bisogno di questo pianto liberatorio. "Lui ci tiene a te. Si vede a chiostri di distanza che è innamorato: ti guarda in una maniera indescrivibile" mi accarezza i capelli "si ma, mentre io riesco a calmarmi solo con lui, ad esempio quando c'è stato l'incontro in Australia con Charlotte, lui ieri si è fatto calmare solo a fine giornata. È stato tutto il tempo non so dove con non so chi" le paranoie cominciano a farsi strada dentro di me e questo non è un buon segno "Adesso che torni a casa chiamalo e, dopo avergli raccontato della tua giornata, digli questa cosa magari lui capirà e ti spiegherà" mi stacco dall'abbraccio e le sorrido "Grazie di tutto Angela, ti voglio bene" anche lei ricambia il sorriso "anche io te ne voglio". Improvvisamente si ricorda di quello che doveva dirmi "George sta facendo troppo il ribelle, conto su di te" mi fa un'occhiolino prima di uscire. Io lo ammazzo. Avevamo detto niente sgarri e invece adesso si sta comportando come un dodicenne anarchico. Aspetta però, calmiamoci, non sappiamo nemmeno quello che ha fatto. Okay, prima di sistemare le cose con George, devo cominciare a vedere questi nuovi dati sulla pista di Miami: non posso permettermi di farmi accumulare il lavoro.
Finalmente, dopo due ore, riesco ad uscire dall'ufficio. È stata una giornata veramente pesante ed ho proprio bisogno di staccare ma prima devo fare una bella chiacchierata con George. Vado nel simulatore e vedo che sta giocando con il suo cellulare invece che cominciare a lavorare. "Scusami?!" Dico richiamando la sua attenzione "Ecco il mio ingegnere preferito" ho uno sguardo glaciale "Che cosa hai combinato oggi? È venuta Angela a dirmi che non stavi facendo bene gli allenamenti, che ti prende?" Si comincia ad agitare "Ma che avete tutti quanti oggi? Mi state addosso" non l'avevo mai sentito parlare con questo tono "Non ti stiamo addosso George, allenarsi è importante e saltare anche una sola volta comporta gravi conseguenze" la mia voce è dura in risposta alla sua ma, invece che spronarlo si arrabbia ancora di più "Vuoi tanto sapere perché sono arrabbiato? Ho litigato con Carmen e non sono dell'umore per allenarmi, sei contenta?" Faccio un respiro profondo "George ti prego, lo sai benissimo che lavoro e vita privata devono essere due cose separate" mai mi sarei aspettata una risposta come quella che uscì dalla sua bocca: "parli proprio tu? Il tuo umore dipende da che posizione si trova Leclerc: lui vince? Ti metti immediatamente il cappello che ti ha regalato, lui perde? Corri a vedere come sta invece che festeggiare un podio per il TUO pilota. A volte mi chiedo come tu possa veramente farti coinvolgere così tanto. Sarai bravissima nel tuo lavoro però riguardo il supporto sei pessima". Gli occhi mi si riempiono di lacrime: non avevo mai sentito George parlare così. Mi ha davvero ferito. Esco dalla stanza sbattendo la porta e dirigendomi velocemente nella macchina.
La prima cosa che faccio è chiamare Charles perché avevo bisogno di qualcuno che riuscisse a farmi tornare calma, almeno per trovare la strada di casa: mettersi alla guida in preda alle emozioni è rischioso. Compongo il numero e, dopo due squilli, fortunatamente risponde "Mon amour come stai?" Già il suono della sua voce mi fa rilassare "non molto bene, oggi è stata una giornata faticosa: Lexi mi ha portato dei fogli dove c'erano alcuni dati su Miami, poi Angela è venuta a dirmi che George stava saltando gli allenamenti quindi, quando ho finito di lavorare, sono andata da lui e..." vengo interrotta "Sisi tutto interessante Giù. Ti dispiace se ci sentiamo stasera?" Rimango pietrificata: come mai aveva detto una cosa del genere? "S-si tranquillo a dopo" nemmeno il tempo di salutami che già aveva chiuso la chiamata. Che hanno tutti oggi?
Tornata a casa sana e salva mi butto sul divano a ripensare a tutte le cose che sono successe oggi. Di Charles ancora nemmeno un messaggio e sono abbastanza preoccupata per questo: è stato molto freddo nelle risposte. Avrà avuto una "giornata no" anche lui. Decido di chiamare Lexi per annullare la nostra uscita: non sono nell'umore giusto. Lei mi ha capita e non si è lamentata per niente.
Mentre stavo vedendo un film il mio telefono vibra e corro dall'altro lato della stanza per vedere chi fosse: Charles si sarà ricordato di me, finalmente. Invece no, era un messaggio da George:
Georgino💙
Scusami per oggi, non volevo essere così duro con te. Tu non c'entravi nulla e me la sono presa con te. Mi dispiace tantissimo e so che non mi perdonerai però scusami veramente, se non vorrai più essere il mio ingegnere capirò. Scusami davvero.
Rimango delusa dal mittente del messaggio ma apprezzo il gesto del mio pilota.
A Georgino💙
Non pensare nemmeno che io ti lasci, mi dovrai sopportare almeno fino a fine campionato. Scusami anche tu se a volte mi sono fatta trascinare dal monegasco :(Una lacrima mi scende sulla guancia: erano passate due ore ma di Charles nemmeno una traccia. Ho provato a richiamarlo ma parte la segreteria. Carlos ha detto che non lo vede da quando sono usciti dalla sede Ferrari a Maranello.
Passo il resto della serata aspettando la chiamata del monegasco fino a quando, verso le due di notte, mi addormento pensando a cosa stesse facendo Charles.
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Same passion, different team|| Charles Leclerc
Fiksi PenggemarGiulia, una ragazza che si trova a vivere l'esperienza della prima stagione in Formula 1 come ingegnere di pista di George Russell, nuovo arrivo di casa Mercedes. Insieme riusciranno a costruire un rapporto solido basato su rispetto e fiducia recipr...