Capitolo 1

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"Music is the answer."

Tre giorni dopo

Ancora non ci credo. Sono passati tre giorni e ancora ho paura di svegliarmi tutta sudata nel mio letto e scoprire che era solo un sogno.

-Piccolè, hai da accendere?-
Mattia Briga.
Unico rapper del programma che però canta anche canzoni normali.
Colui che continua a torturarmi lentamente da tre giorni.

-Si, Mattia.- rispondo. Mi alzo dalla sedia per raggiungerlo, dato che è stravaccato sul divano.

-Oh attenta ancora cadi.- biascica con quel suo irritante accento.
Mi perseguiterà a vita con la storia della caduta.

-Ha-ha-ha. Come sei simpatico. Perfino Stash è meno irritante di te.- borbotto tirandogli l'accendino in testa.
Mattia mi fa il dito medio e io gli mostro la linguaccia.
Mi siedo accanto a lui e sospiro affranta. Lui lo nota e mi mette un braccio intorno alle spalle.

-Che succede, Piccolè.-sussurra.

-Una canzone difficile?-

Scuoto la testa.

-Allora scommetto che te piace Cristian.- sogghigna.
Mi sollevo e lo guardo, stupita.

-E TU COME FAI A SAPERLO?!!- urlo.
Giorgio, un ballerino fantastico seduto sulla poltrona con le cuffie nelle orecchie, sobbalza spaventato togliendosi una cuffietta.
Mimo un "sta tranquillo" con la bocca e lui annuisce per poi ignorarmi.
Briga intanto sorride sornione.

-Lu sapevo. Se vede da come vi guardate.-

Arrossisco di colpo. Sono qui solo da quattro giorni e già dovrei essere innamorata? Ma per favore. È solo attrazione fisica.
O no?

Faccio spallucce e vado verso il frigorifero per prendermi una Coca Cola.
In questi tre giorni è successo di tutto.
Prima mi assegnano un brano altissimo, completamente fuori la mia portata, poi ho litigato con Zerbi perché volevo provare a farlo suonando il pianoforte, infine nella scuola è entrata Valeria.
La mia Valeria.
È una ballerina fantastica, non potevano non prenderla.
Condividiamo la stanza del residence e sono costretta a dividere il mio prezioso carico di cibo con lei, mangiatrice professionista.
Inoltre devo sorbirmi i commenti sul suo sedere da parte di Stash, le fecciatine di Briga e le prese in giro di Virginia e Shaila.
Sono due ballerine, una odiosamente attaccata a Cristian; l'altra che...Okay, ho litigato con lei per l'ultima fetta di torta, ma ehi...quella torta era qualcosa di unico! Da allora le parlo,ma mi sta antipatica.
Non doveva toccare la mia torta.
Bevo un sorso di Coca e penso che devo riscaldarmi. Tra un po' mi chiameranno per provare.
Saluto Briga e Giorgio, poi corro in palestra.
Ho appena finito di riscaldarmi, quando arriva un messaggio sul cellulare dalla redazione.
"Puoi andare in sala canto."
Sia ringraziata la Vodafone.

Il maestro suona il pianoforte.
Mi lascio trasportare dalle note di Chandelier, la prima parte va bene,ma una volta arrivata al ritornello mi trema la voce.
No, porca miseria.
Il maestro si ferma ed io tossisco ferocemente.

-Tutto bene?-

-Si si, ho solo un po' di pizzicore...è tutto okay.-

Continuo a provare per un'ora buona fino a quando la gola chiede pietà.

-Scusi maestro, per oggi basta così. Finirò di prepararla domani.-

-Va bene, Kaya. Devo avvisare Sarcina?- chiede.
Annuisco, ho bisogno di qualche consiglio.

-Buona serata,maestro.-

-Grazie, anche a te.-

Ritorno nella sala relax, ormai è sera tarda, stanno tutti preparandosi per tornare al residence. Cammino ad occhi bassi, rimuginando sulla canzone e non mi accorgo di una persona davanti a me.
La travolgo in pieno e gli finisco addosso, più precisamente a cavalcioni.

-Ottimo modo per fare conoscenza, Kaya.- sussurra una voce che riconosco immediatamente.
Cristian!
Ha le mani sui miei fianchi e sta sorridendo.

-Oddio! Oh ehm...eh? Cristian? C-Cosa ci fai ancora qui?- biascico alzandomi immediatamente per poi guardare il pavimento.
Ho le guance in fiamme,ne sono sicura.

-Io stavo aspettando Giorgio. E tu? Ma ehi! Perché ti sei alzata? Era bello.- risponde con un sorriso malizioso.
Mi mordo il labbro e infilo le ciocche ribelli dei miei capelli dietro l'orecchio mentre le farfalle nel mio stomaco ballano la macarena.

-Io...ehm...ho provato fino adesso eh...devo aspettare Valeria...- farfuglio.
Proprio in quel momento la mia amica bionda irrompe nella sala con il borsone in spalla e ammicca verso di me.
Lei è l'altra, oltre Stash e Mattia, ad aver intuito la mia attrazione verso Cristian.
Le afferro la mano e fingo un sorriso cordiale per salutarlo.
Valeria corre avanti, dato che Cristian mi trattiene per un braccio.

-Stasera andiamo tutti a fare un falò in campagna. Vieni?-

L'azzurro dei miei occhi incontra il verde dei suoi.
Rimaniamo a guardarci per qualche secondo poi io avvicino lentamente le labbra al suo orecchio.

-Si...- sussurro dolcemente sfiorandogli il lobo. Sento che trattiene il fiato e si irrigidisce.
Sto per fregarti, caro mio.
Lentamente abbasso la bocca sul suo collo e lo mordo.
Cristian si ritrae sgranando gli occhi.
Mi dispiace, ti scoperei immediatamente, ma vai dietro anche a Virginia e io odio essere la seconda scelta.

-Ma solo se viene anche Valeria. E Cris...non puoi usarmi come ruota di scorta. Non attacca con me.- sibilo lasciandolo allibito proprio lì, con il segno dei miei denti sul collo e il volto confuso.

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-Valeria, capisco che ci sarà Stash, ma è proprio necessario piastrarti il cespuglio che ti ritrovi? Mancano dieci minuti e non sei neanche lontanamente pronta.-
La mia amica sbuffa, rinuncia alla piastra e raccoglie i suoi lunghi capelli in una coda alta che ferma con un fermaglio colorato.
Mi guarda con disapprovazione e indica il mio inseparabile vestito nero a bretelline ed i miei sandali senza tacco.

-Oh Dio...Potresti almeno per una volta cambiare colore?- sbuffa mostrandomi un vestito tutto colorato.

-Nah, non si adattano al mio spirito.- ribatto accendendo la nona sigaretta.

-Sono io l'autolesionista o tu?- sbotta sarcastica prima di prendere il pacco di sigarette e strapparmelo di mano.

-Basta,Kaya. Sarcina e gli altri ti ammazzeranno. Hai la voce più rauca di un rospo in calore.- esclama.

Ma vaffanculo.

-Ha chiamato mio padre, Vale.- sussurro.
La sua faccia muta all'istante.
Da rassegnata a preoccupata in mezzo secondo netto.
Si siede a gambe incrociate sul letto e mi prende le mani.

-Cos'ha detto?-

-Che va sempre peggio. Che perderò entrambi tra qualche mese, questo ha detto.
Prima Stefano, ora loro. Rimarrò sola. Completamente sola.- gracchio con la voce devastata. Una lacrima mi scende sul viso, ma me l'asciugo prima che possa vederla. Valeria mi stringe in un abbraccio, che ricambio. La sua familiarità mi aiuta a sbollire un po' di angoscia.
Risoluta, mi alzo facendo sollevare anche lei.

-Muoviamo il culo e andiamo a questo cazzo di falò. Voglio dimenticarmi dei problemi per una sera.- quasi ringhio.
Afferro uno zainetto nero e aspetto Valeria. Si sta mettendo il mascara. Per la quarta volta.
La trascino di peso ignorando le sue proteste e insieme scendiamo le scale.

-Tonight.- sussurro.

Weilà
Ecco il mio primo capitolo, ew.
Che ne pensate, vi piace?

|| Fly || Cristian Lo Presti|| ATTUALMENTE IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora