Capitolo 7

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*Capitolo esplicito, d'ora in poi saranno quasi tutti così.*

"Accettiamo l'amore che pensiamo di meritare."
-Noi siamo infinito

Una settimana dopo

Pov Kaya

Bip,bip,bip,bip,bip,bip,bip...

-Cosa cazzo è sto rumore?!-

Mmh, buongiorno anche a te Valeria.

-Tesoro, è la tua sveglia.- rispondo sospirando.
Lei mugola e si volta dall'altra parte.

-Non ho per niente voglia di alzarmi.- dice mettendo il suo cuscino sulla faccia.

-Neanch'io, ma...dobbiamo andare a studiare o non riusciremo ad arrivare alla prossima puntata.- intimo.
Tra poco inizierà il serale e noi due non abbiamo ancora la maglia verde al contrario di Cristian e Stash.

-Ti prego, puoi dire che non mi sento bene?-farfuglia.

-Okay...-sospiro, cosa non si fa per le amiche.
Passo una giornata noiosa a studiare e ripassare testi, mentre Valeria se ne sta a dormire. Dopo l'incidente di quella notte lei e Stash non si sono più parlati e questa cosa mi dispiace.
Stash è un mongoloide del cazzo.
Infilo una felpa a caso ed esco dal residence mettendomi a passeggiare per Roma, mi volto ogni tanto dato che mi sento osservata.
In realtà i miei piedi mi conducono in un luogo preciso.

-Buongiorno signorina Scodelario, desidera?-

-Ehm...salve. Vorrei sapere se posso vedere i miei genitori.-

L'infermiera alla reception sorride.

-Certo cara, ma solo per cinque minuti.-

Annuisco e ,cercando di sembrare allegra, mi dirigo verso la stanza 305.

Cristian Pov

-Mi scusi...- chiedo appoggiandomi al bancone informazioni.
L'infermiera mi fa un sorriso svenevole.

-Mi dica.-

-Potrebbe dirmi in che camera si sta dirigendo la ragazza che era qui pochi minuti fa? Quella con gli occhi azzurri e i capelli scuri.- chiedo speranzoso.

Lei aggrotta le sopracciglia.

-Tecnicamente non potrei, ma per lei faccio un eccezione: camera 305,secondo piano.-

Sorrido per ringraziarla e mi dirigo verso l'ascensore.
Vi entro seguito da un infermiere con una barella vuota che fa un sorriso di circostanza.
Quando si aprono le porte, vedo Kaya in piedi davanti alla porta chiusa di una stanza.
La 305.
Si tortura le mani ed ha uno sguardo affranto.
Allora, lentamente, decido di avvicinarmi a lei.

Kaya Pov

Ho paura.
Non voglio vederli.
Non voglio vederli in quelle condizioni, non posso.

-Kaya, se continui a fissarla con una faccia simile, quella porta prenderà fuoco.- esclama qualcuno.
Qualcuno che conosco bene.

-Cristian...- sussurro.
Lui si avvicina fino a trovarsi a pochi passi da me.

-Si, piccola. Sono io.- sussurra prima di stringermi in un abbraccio.
Lo ricambio aggrappandomi al suo collo.

-Devi entrare,Kaya. Sono i tuoi genitori.-

-Io...non ce la faccio.- farfuglio.
Lo sguardo di Cris si incupisce.

-Se vuoi vengo con te.
Ti faccio da sostegno morale.- propone ridacchiando.
Annuisco un po' incerta.
Sono angosciata.
Cristian mette un braccio intorno alle mie spalle ed apre la porta.

|| Fly || Cristian Lo Presti|| ATTUALMENTE IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora