|| Fly || Cristian Lo Presti|| ATTUALMENTE IN PAUSA

Capitolo 2

"Se sei felice non gridarlo troppo, la tristezza ha il sonno leggero."
-G.Leopardi.

-Noi siamo intorno al fuoco e cantiamo una canzon! Noi siamo intorno al fuoco e cantiamo una canzon! E se credi che più veloce noi andare non possiam, sarà facile se canterai con noooi! Olè!- il mio duetto con Stash fa scoppiare a ridere tutti. Valentina, Luca, Davide e tutti gli altri si stanno scompisciando.

-Meno canne regà!- urla Briga ridacchiando.
Io e Stash ci battiamo il cinque, lo vedo a scatti, forse sono un po' brilla.
Cristian non lo vedo da quando sono arrivata.
Non vedo neanche Virginia.
Perfetto.
Visto che la mia situazione è alquanto merdosa, mi è venuta un'idea per fare andare bene almeno quella di Valeria.
Mi alzo da accanto a Stash e vado da Luca che si è portato dietro la chitarra.

-Ah Luca, me lo fai un favore?- sussurro. Lui mi lancia un'occhiata.

-Cosa vuoi, Scodelario?- ribatte. La maggior parte dei ragazzi/e mi chiama così, ad eccezione di Briga, Stash, Valeria e...Cristian.

-Suona qualcosa di romantico...in modo che inizino a ballare.-

-Perché dovrei farlo?-

-Non è per me. È per Stash. Daiii Luca.-

Il ragazzo sospira e annuisce sconsolato.
Io sorriso, nonostante il peso nel cuore, ed esclamo:

-Ragazzi formate le coppie! Si balla!-

Stash fa per venire verso di me, ma io gli lancio un'occhiata di fuoco. Indico Valeria che lo guarda con occhi sognanti. Lui fa spallucce e la invita a ballare.
Come sono carini insieme.
La mia mente,però,continua a pensare a lui.
Il ragazzo dagli occhi verdi.

-Piccolè, mi concedi questo ballo?- sussurra la voce roca di Mattia. Mi sfiora un fianco coperto dal vestito e mi attira a lui.
Poggio la testa nell'incavo del suo collo e respiro il suo profumo. Sa di buono.
Sa di casa.
Lui non mi fa lo stesso effetto di Cristian.
Lui mi ispira fiducia.
In questi giorni gli ho raccontato di me, la mia storia, le mie paure e i miei sogni.
Ormai sono un libro aperto.
Mi culla dolcemente, mentre Luca intona una melodia struggente.

-Piccolè, cosa succede? Dimme tutto.- sussurra e mi accarezza la schiena.

-Niente, Mattia. Niente.- sospiro.

-Ahò mo me lo devi dì. Sfogati piccolè.- ribatte.
Chiudo gli occhi e mi stringo sul suo petto.

-Mia madre e mio padre stanno morendo per una malattia incurabile. Mio fratello Stefano è morto in una rapina, sparato, in Irlanda. Resterò da sola.- piagnucolo. Mattia sospira e mi accarezza i capelli.

-Ehi piccolè, guardami.-

Faccio come dice.

-Ci sono io,okay? Ci sono io così come c'è Stash con i ragazzi e Valeria. Non sei sola.-

Annuisco un po' rincuorata. La canzone finisce e in quel momento ritornano Virginia e Cristian.
Sono mano nella mano.
Hanno i capelli scompigliati e Virginia ha una bretella staccata.
Un conato di vomito mi risale la gola ed i miei occhi diventano gelidi come il ghiaccio. Mattia segue il mio sguardo e s'incupisce.
Valeria e Stash stanno andando da qualche parte insieme, soli.
Peccato,in questo momento mi serviva Stash.
Shaila li nota insieme e mi lancia un'occhiata.

-Piccolo bum bum dietro un pino?- commenta serafica e Virginia scoppia a ridere.
Era ovvio.
Come sono stupida.
Incrocio per un secondo lo sguardo di Cristian che è rimasto serio.
I suoi occhi verdi si rabbuiano e il suo sguardo sembra addolorato.
Infuriata e ferita, mi dirigo da Davide che ha una bottiglia di vodka. Gliela strappo di mano e ne scolo metà in poche sorsate. L'alcool mi brucia la gola già infiammata, ma sono ancora lucida e non voglio esserlo.
Continuo a bere fino a vuotare del tutto la bottiglia che schianto per terra e poi corro verso una specie di piccola pineta. Scoppio a piangere lentamente, mentre afferro il pacco di sigarette e ne accendo una. Poi un'altra. Un'altra ancora. Mi fermo quando la gola mi brucia talmente tanto da non farmi respirare e appoggio la schiena contro un albero. Sento dei mormorii.