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amelia pov:

chiudo la chiamata.
provo a continuare quello che stavo facendo ma arriva da dietro carina e mi prende le mani.
poi con una sua mano mi prende i capelli e li sposta di lato, così da far scoprire il mio collo.
avvicina la sua bocca all'orecchio e sussurra: "la prossima volta voglio vederti con un vestito scollato come il mio, così non sarai l'unica a fissare le tette della propria migliore amica".

a quelle parole mi si fermò il cuore.
si notava così tanto che non riuscivo a togliere lo sguardo dal seno di Carina?
ma la vera domanda che mi feci è questa: davvero Carina sentiva le mie stesse cose? anche lei era attratta da me?

a queste parole sentii un leggero pulsare lì sotto.
chiusi gli occhi provando un minimo di imbarazzo per quello che stava succedendo al mio corpo.
ero estremamente attratta da lei, e di certo questa sua rivelazione non aiutava.
ma nonostante questo, non dovevo sembrare
impacciata davanti a quelle parole.

mi girai con tutta la sicurezza che avevo in corpo, dando la schiena alla cucina,, e le risposi: "se vuoi guardarmi il seno puoi farlo anche adesso, basta che me lo chiedi".
lei rimase immobile.
l'unica cosa che cambiò fu la posizione della bocca; non lo fece apposta, ma aprì le labbra come se fosse in stato di shock.
anche se sapevo benissimo che quello era eccitazione, non shock.
rimase così ancora per qualche secondo, mentre i suoi occhi facevano avanti e indietro tra il mio viso ed il mio seno coperto.
ad un certo punto penso di averla vista mentre le passava la lingua sulle labbra per renderle di nuovo umide, dopo che si erano seccate a cause delle mie parole.

piano piano si riprese dal suo stato di turbamento e si diresse lentamente verso di me, pronunciando queste parole: "stai cercando di provocarmi, Shepherd?"
era così provocante quando mi chiamava con il cognome.
avvicinandosi mise le mani sul piano della cucina accanto al lavabo, attaccate ai miei fianchi.
d'istinto andai più in dietro col corpo, anche se era molto difficile dato il mobile.
il suo viso si avvicinò sempre di più al mio, le nostre labbra erano a pochi centimetri di distanza e potevo sentire il suo respiro su di me.
c'era così tanta tensione tra di noi che pure un cieco lo avrebbe potuto vedere, ma tutto cessò quando feci cadere un bicchiere nel lavandino.
al sentire di quel rumore mi girai istintivamente per poter vedere cosa fosse caduto, e quando mi rigirai per tornare ad osservare le sue labbra, aveva già fatto qualche passo indietro.

nella stanza era calato il silenzio più assoluto e non penso di essere mai stata più in imbarazzo di così.
restammo in silenzio per qualche altro minuto, nella stessa posizione in cui eravamo rimaste, fino a quando non fu lei a spezzare il silenzio.
"dovremmo berci su".
devo dire che mi sarei aspettata tutto ma non questo.
così andammo in salotto a prendere una bottiglia di tequila, che non faceva male a nessuno.
pensavo di bere uno massimo due bicchieri, fino a quando Carina non mi disse che doveva assentarsi per andare a prendere una cosa nella sua borsa e tornò con in mano un tavolo da gioco alcolico mentre lo stava aprendo.
era una specie di monopoli, ma al posto dei soldi bisognava pagare con shot di tequila e invece degli imprevisti c'erano delle sfide con un significato sessuale.

la prima a pescare una carta con la scritta "sfide" sono proprio io; non ero propriamente sicura di voler leggere cosa mi sarebbe aspettato da lì a pochi secondi dopo.
giro la carta e leggi ad alta voce: "togli la maglia e resta in reggiseno".
non potevo crederci.
l'ultima cosa che avrei voluto fare era togliermi la maglietta davanti alla mia amica mezza ubriaca per cui potrei avere una cotta.

non avevi intenzione di farlo, infatti stavo per mentire su quello che avrei dovuto fare, ma mi rubò la carta dalle mani per leggerla.
la lesse e scoppiò a ridere, incitandomi a togliermi anche il reggiseno mente rideva.

cercai di riprendere la carta che aveva in mano, ma sporgendomi troppo caddi e mi ritrovai sopra di Carina.
avevo il mio corpo che premeva sul suo corpo, e devo dire che si incastravano perfettamente.
sembravano fatti l'uno per l'altro, le sue curve si adagiavano contro le mie, e sembravano fatte apposta le une per le altre.

Senza SospettoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora