Capitolo 13

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ELIZABETH

Anno nuovo vita nuova? No, non per me. Sono finite le vacanze natalizie e si ritorna a scuola. Sono passati due mesi dalla festa, da quando mi sono lasciata con Steve e dall'appuntamento con Billy. Quella sera siamo usciti, si il film era bello ma non si è alzato durante l'intervallo a comprarmi le caramelle, non mi ha tenuto la mano per tutto il film, non si controllava attorno per vedere se era l'unico spaventato come faceva lui. Ha provato a baciarmi usciti dalla struttura ma mi sono scansata perchè non mi serviva anche quella prova, avevo capito dalle piccole cose elencate prima che nessuno poteva sostituire il suo posto e così mi ha lasciata lì fuori, al freddo, da sola. Ho chiamato Eddie che mi è venuto a prendere portandomi a casa sua, dove dovette consolarmi a furia di un pianto stressante: l'avevo perso, avevo finalmente tolto un altro ostacolo ma comunque lui lo avevo perso. Ho passato le vacanze natalizie con la mia famiglia invitando anche Eddie e suo zio, mentre a capodanno ci siamo ritrovati tutti a casa di Jonathan. Li ho osservati ridere, bere, ballare, scherzare e giocare. Dustin aveva Eddie, Will aveva Mike, Jonathan aveva Laila, io volevo lui. Non ho ricevuto nessuna chiamata di auguri a nessuna delle due festività da parte sua e le ho aspettate con ansia, non lo nego. 

Adesso sarebbero già tre anni che dovevamo stare assieme ma eccoci qua, non l'ho più sentito dal giorno in cui ci siamo lasciati e l'ho visto così di rado a scuola. Raggiungo il mio armadietto e aprendolo trovo un bigliettino 'buongiorno principessa, guarda sotto il libro di storia' faccio come detto e ci trovo del fumo. Dopo tanto mi scappa una risata vera, è sempre merito di Eddie.

<<Il film di ieri è stato strepitoso! Lo hai visto? Come può una persona sopravvivere ad un attacco del genere!>> quella voce mi era mancata così tanto, mi sporgo per poterlo osservare senza essere vista. Ha un sorriso stampato in faccia e gli occhi sono ritornati ad avere quella luce che lo rende unico 

<<quando mi hai preso la mano per lo spavento? Te lo devo ricordare Steve?>> fa una voce femminile e la mia attenzione adesso è rivolta alla ragazza accanto a lui: bionda, fisico stupendo e con un viso angelico. Non l'ho mai vista prima ma da come si atteggiano sembrano davvero affiatati, comincio a sentire le mani sudare e la pancia bruciare

<<ehi ti ho preso la mano perchè credevo fossi tu quella spaventata>> come suo solito nega di essere lui quello spaventato, mi sembra di rivivere un dejavu 

<<mai come il signore accanto a te>> replica lei e lo vedo ridere di gusto dopo mesi.

Chiudo l'armadietto e cammino velocemente verso il bagno per fare dei respiri profondi. E' andato avanti, ok...devo solo accettarlo. Alla fine se si ama una persona bisogna volere sempre la sua felicità no? Al costo di sentirti crollare pezzo per pezzo.

[...]

Non ho seguito neanche una lezione oggi e non avendo fatto neanche colazione sento la testa vuota, perciò, volendo o no devo per forza mandare giù del cibo. Prendo il vassoio e qualcosa da mangiare per poi osservarmi attorno alla ricerca di un posto <<ops>> sento dire una volta ritrovatami a terra con il vassoio volato da qualche parte <<dovresti stare più attenta>> percepisco lo sguardo di tutti addosso e le loro bocche bisbigliare qualcosa <<per colpa tua Steve ci ha abbandonati>> Tommy e Carol si piegano alla mia altezza <<ha voluto iniziare l'anno come nuovo decidendo di tenerci fuori>> parla mentre il ragazzo si tira su rovesciandomi addosso del succo contenuto in una bottiglietta

<<che cazzo fai>>una terza voce entra in scena afferrando l'ex amico per il colletto sbattendolo poi al muro <<mi sono allontanato per questo, perchè siete due psicopatici ma mi ci è voluto un pò per capirlo>>

<<prima eri come noi, tu la difendi anche dopo averti trattato di merda quando lei lo è>> lo solleva di qualche millimetro per poi buttarlo a terra e mettersi a cavalcioni su di lui sferrandogli pugni

<<Steve! Steve smettila!>> di nuovo arriva la bionda che lo afferra con forza spostandolo da sopra il ragazzo con il naso spaccato <<ti devi calmare Steve, ok?>> gli prende il viso tra le mani calmandolo. Mi alzo raggiungendo il tavolo di Eddie, che mi viene incontro abbracciandomi. Sembra tutto un incubo.

<<non sono intervenuto perchè l'ho visto entrare come un razzo>> si riferisce a Steve <<credo che tu debba andare da lui>>

<<non mi vorrà parlare e poi non è il caso con la sua fidanzata vicino>> mi accarezza il viso sistemandomi le ciocche di capelli sparse 

<<Liz, vai>> mi ordina e quindi faccio come dice. Esco dalla mensa cercandolo nel corridoio ma nulla, vedo però una porta aperta con delle voci familiari così mi avvicino lentamente

<<Steve ti devi regolare, stai facendo continuamente a botte>> lo rimprovera la ragazza anche se ha più una voce preoccupata

<<sto perdendo il controllo>> le risponde mentre è seduto sulla cattedra

<<puoi farcela>> gli accarezza il braccio

<<senza di lei no>> mi sento nuovamente confusa. Lei chi? Ce un'altra? E allora lei chi è? Perchè ha detto che sta facendo spesso risse? Scaccio via tutte queste domande e busso prima di entrare

<<oh..wow>>sussurra la bionda sorpresa della mia presenza <<io..vi lascio soli>>

<<no cioè se vuoi resta sei la sua fidanzata quindi no->> non finisco di parlare che scoppia a ridere

<<la sua fidanzata? Neanche nei sogni più remoti, non so davvero tu come abbia fatto per due anni ma no neanche lontanamente>>

<<oh>> sento le guance andare a fuoco <<io...credevo..>>

<<ehi>> mi interrompe di nuovo sorridendomi per tranquillizzarmi <<vi lascio soli>> ripete lanciando poi uno sguardo al castano seduto ancora sulla cattedra. Una volta soli sento aumentare l'ansia, non capitava di stare così vicini da troppo e sembra di essere tornati alle prima volte

<<davvero credevi stessi insieme a Robin?>> spezza il silenzio facendomi rimanere un attimo spiazzata, non credevo che la nostra prima conversazione dopo due mesi potesse iniziare così

<<io beh..si vi ho vito anche prima nel corridoio...sembravate una coppia. Siete carini>> tengo la testa bassa mentre gioco con la manica del cardigan

<<siamo solo ottimi amici, l'ho conosciuta a novembre perchè oltre che venire a scuola qua lavora in un negozio in cui mi è capitato spesso di andare>> mi racconta e ogni tanto lo guardo negli occhi <<non avrei mai potuto avere già un'altra>> prosegue dopo essere rimasto in silenzio

<<io volevo ringraziarti per prima>> riesco finalmente a dire

<<...di niente, anzi mi dispiace>> si alza sistemandosi i pantaloni non sapendo dove mettere mano <<domani vieni a vedere la partita?>>

<<cosa? Io si vengo>> sento l'euforia crescere dentro di me, non solo mi ha rivolto la parola ma mi ha anche chiesto se domani ci sono

<<bene..ci vediamo allora>>

<<si ci vediamo>> ripeto e dopo un sorriso come saluto se ne va. 

Dai miei occhi -Steve HarringtonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora