Capitolo XVII

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La mattina seguente, Sofia si era svegliata nel lettone matrimoniale di Luna.

Stanca, in disordine ma felicemente fidanzata con Pietro.

La sera prima, dopo quella fatidica domanda, una miriade di emozioni l'aveva invasa. Travolta, come un fiume in piena travolge gli argini.

Era ciò che aspettava da tanto?

Si ricordò delle sue parole.

"Questa volta, te lo giuro, saremo acqua contro il fuoco. Roccia contro il vento. Nulla potrà separarci. Non sarà come prima. Niente sarà come prima. Non saremo come gli altri, io e te, rimarremo differenti in tutto: nei nostri silenzi, nelle nostre risate ed anche nelle nostre emozioni inespresse. Questo è tutto ciò che posso prometterti, tu promettimi invece che sarai mia, perché è ciò che voglio da troppo tempo"

Pietro, poi, le aveva messo al polso un piccolo braccialetto di pelle intrecciato.

Lo portava sempre, ma voleva lasciarlo a lei. Profumava di mare.

Verso le 23.00 erano tornati tutti con la barca. Il Piazzale era deserto. Leo e Pietro se ne erano andati per la loro strada, dopo i dovuti saluti, e Maddi e Cata si erano allontanate in direzione San Marco, dall'altra parte di Venezia.

Sofia e Luna avevano camminato al buio in silenzio, nella consapevolezza di ciò che era successo. Poi, erano esplose in una fragorosa risata. Senza un vero e proprio motivo.
Sofia, ridendo, si era sfogata di tutti i suoi pensieri, tutte le sue incertezze, tutte le sue paure.
"Incertezza".
Temeva di compiere un passo falso, di dover tornare indietro una seconda volta e di abbandonare Pietro.
Ma allo stesso tempo, naturalmente, era felicissima.
Una felicità che non riusciva a contenere, tanto da sembrare sul punto di esplodere.

"Sei innamorata?" Aveva chiesto Luna, quando erano ormai arrivate a casa ed erano distese sul letto, in pigiama.

"No...certo che no. Io, innamorata? A volte sembra che non mi conosci proprio. Mi piace, okay, ma non credo di poter arrivare più in là"

E invece, alla fine, è ciò che succede il più delle volte.

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