Capitolo IX

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"Non hai fame Sofi?"
"Un po', ma non credere che cucinerò.
Lo farai tu"
"Non ho voglia"
"Nemmeno io"
"Mc Donald's?"
"Eh già"
Risero.
"Ho un'idea. Mio fratello ha lo scooter"
"Oh no, non puoi"
"Oh sì che posso, ho le chiavi"
"Se muoio muori anche tu?"
"Decisamente"
Scesero le scale e giunsero in giardino.
Sul retro vi era un piccolo garage.
Con aria esperta, Pietro sollevò la saracinesca ed entrò.
Dentro vi era un gran disordine: pile di libri, scatoloni, due o tre biciclette e, in fondo, lo scooter.
Era bianco, e di fianco vi erano due caschi.
Il ragazzo sfoderò un paio di chiavi e, con aria di sfida, guardò Sofia.
Dieci minuti dopo, erano arrivati al Mc Donald's.
"Sei tutta spettinata"
"Ma non mi dire"
Comprarono diversi panini e due Coca-Cole, il tutto rigorosamente insacchettato.
C'era infatti troppa gente dentro, perciò decisero di dirigersi da Sofia.
"Tieniti forte"
Per fortuna, in strada non vi erano troppe macchine. Una volta arrivati, salirono in camera e scartarono tutto sopra al letto.
"Sto bene con te Pietro. Non riesco a pensare di perderti di nuovo"
"Hai appena detto una cosa dolce"
"Hai ragione, sto zitta"
"Baciami"
"E se non lo facessi?"
"Ti stupro" disse lui, afferrandole i polsi e portandoli sopra la sua testa. Stringeva forte, mentre ridevano entrambi.
"Non ti voglio, vattene"
Sofia cacciò il viso nella coperta.
"Pensavo avessi dormito bene da me, hai forse paura di una firma falsa da portare a scuola domani?"
"O dopodomani.."
"Cosa?"
"Resti con me?"
"Stasera c'è mia mamma...Dovrei inventarmi qualcosa"
"E inventatelo"
"Si può fare. Però cucini tu"
"No, mai"
"Va bene, te lo concedo. Tu cosa mi concedi?"
"Ti mordo"
"Non aspetto altro"
E finì come al solito.

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