XI. Mai guardarsi indietro

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Obi Wan non si aspettava di certo di trovarmi qui, tanto meno di trovarsi lanciato sulla sabbia, la sua incredulità è fin troppo evidente.

Mi domando se non sia lui, il passato di cui dovrei liberarmi, non ne sono del tutto sicura anche se lui è l'unica persona che... no, non l'unica.

-Dov'è Luke?- domando.

Nominare Luke, sembra ridestare Obi Wan "?" si limita a dire, entrando in casa, mettendo il bollitore sul fuoco e farmi cenno di sedermi.

Tatooine non è il luogo dove mi sarei aspettata di trovarlo, aggrotto la fronte, mentre cerco di mettere insieme i vari pezzi.

-Perché sei qui, Padmè?- domanda Obi Wan, interrompendo i miei pensieri.

Oh sai, mi sono unita alle Sorelle della Notte in cerca di Vendetta, questa è la prima missione, probabilmente dovrò ucciderti.

-Non si risponde ad una domanda con un altra domanda, lo sai?- gli faccio notare con sarcasmo.

Obi Wan sospira, lo sento mormorare qualcosa sul fatto che ho passato così tanto tempo con Anakin che sembra ancora qui.

Si alza per recuperare delle tazze per il tè, il bollitore nel frattempo sta fischiando, in tutto questo mi metto ad osservare Obi Wan.

Mi sembra invecchiato di dieci anni, anche se ne sono passati poco più di tre anni, pur essendo consapevole di essere cambiata tanto anche io, sono consapevole che non è niente in confronto a ciò che stanno passando i Jedi.

Rintanata a guarire, ho visto portare via tutti quelli sospettati di essere Padawan, Jedi o soltanto sensibili.

Una parte di me avrebbe voluto fare qualcosa in più, ma in un periodo come quello che stiamo vivendo, non puoi permettertelo.

Essere compassionevole verso il prossimo, rischia di essere un'arma che può essere usata contro di te, che tu sia un Jedi oppure semplicemente qualcuno che non riesce a sopportare le angherie verso il prossimo.

Devi farti diventare il cuore di pietra, altrimenti rischi che la compassione possa farti uccidere.

-Sembri diversa- la voce di Obi Wan, mi fa tornare alla realtà, me lo trovo seduto davanti.

So che non è dell'aspetto fisico di cui sta parlando, lo sente attraverso la Forza che sono diversa, ma Obi Wan non riesce a capire in cosa.

Cerca di dare una maggiore occhiata sotto al cappuccio, quel cappuccio rosso che non vorrei proprio tirare giù, Obi Wan è confuso e curioso allo stesso tempo, come se non fosse convinto da ciò che sta percependo.

L'ultima volta che ho visto Obi Wan ho perso tutto, mio marito, i miei figli, tutto ciò alla quale ero legata.

Tutto ciò che avrebbe potuto tenere lucida la mia sanità mentale, se ne è andato, evaporato come neve al sole.

Afferro un lembo del cappuccio, non abbasso lo sguardo, lo guardo dritto negli occhi, Obi Wan deve capire che cosa hanno fatto, rischia di perdere la presa sulla tazzina.

Anche se i capelli stanno ricrescendo, sono ancora molto corti, da quando è morto Anakin dormo poco o niente, sono consapevole di avere le occhiaie marcate.

Ecco ciò che avete creato tu e Yoda, una donna che non ha nulla da perdere.

-Sono ciò che voi mi avete reso- il tono è più duro e accusatorio di quanto avrei voluto, ma non cambia il fatto che sia la verità.

Stacco la spadalaser di Anakin dalla mia cinta, la metto nel mezzo del tavolo tra noi due, Obi Wan ha l'aria di chi ha appena visto un fantasma.

-L'ho trovata su Mustafar, insieme alla protesi di Anakin- mi limito a dire.

Padmè - Storia di una vita nell'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora