XII. Delle volte cambiare è l'unica scelta

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Lasciare Tatooine si rivelò essere più complicato di quanto pensassi, una volta raggiunto il punto in cui mi sono schiantata, capisco che avrei fatto prima a comprarne una nuova.

Devo cambiare un sacco di pezzi, la carrozzeria deve resistere almeno fino a Naboo, i crediti che ho non bastano per tutto ciò che devo fare, farei prima davvero nel comprarla nuova.

Cè soltanto un modo per guadagnare abbastanza, soprattutto in fretta per riparare la navetta e poter ripartire, ed è diventare Cacciatrice di Taglie.

Avrei potuto manipolare qualcuno per averli facilmente i crediti, sarebbe come urlare all'impero "sono qui uccidetemi".

Essere alla disperata ricerca di crediti ti fa accettare qualsiasi tipo di missione, dal recuperare un gatto su un albero al rubare della refurtiva all'uccidere su commissione.

L'ultima parte è qualcosa che avrei fatto volentieri a meno, sono costretta ad ammettere con me stessa che le Taglie sono un guadagno molto più rapido.

Che sia per l'impero o per qualche criminale locale, è un guadagno facile, anche se i soldi spariscono altrettanto facilmente.

Riparare la Navetta Lambda mi prosciuga più di quanto avrei creduto, tanto da cercare guadagni alternativi per non morire di fame.

Tipo spennare chiunque mi capita a tiro con il Sabaac, non so se è per il fatto che il mio aspetto trae inganno le persone, anche se ormai, mi sono fatta un nome a Mos Espa e Mos Eisly, ma anche nei dintorni.

Ho scoperto il Sabaac, il giorno che siamo andati a liberare la madre di Anakin, quando ci siamo ritrovati a cercare il suo ex padrone.

Non essendo più al negozio, io avevo ipotizzato che fosse morto, Anakin mi rispose che un essere come Watto non l'avrebbe voluto nemmeno la morte.

Ho guardato Anakin giocare a Sabaac, anche se nessuno dei suoi avversari lo stava prendendo sul serio, ha vinto fin troppo rapidamente.

Quando ho fatto notare che poteva usare i suoi poteri da Jedi, Anakin si è girato verso di me con un sorriso sulle labbra.

-Lo so, ma perché togliersi il divertimento di vedere le loro facce quando capiscono che sono stati battuti?-

Anche per distrarlo da tutto ciò che era successo su Tatooine e su Geonosis, una volta tornati su Naboo gli ho chiesto se poteva insegnarmelo.

Mi viene da ridere nel pensarci, eravamo nel mezzo di una partita, ero così concentrata che non mi sono nemmeno resa conto che si fosse spostato, fino a quando non ho alzato gli occhi.

Me lo sono ritrovato in ginocchio, un anello improvvisato tra le dita, ed un espressione che tradisce tutto ciò che prova.

Mi sono cadute le carte di mano, il mio sguardo stranito era fisso su quell'anello, ci ho messo un pò ad elaborare ciò che stava accadendo.

Eppure non ho avuto la minima esitazione nel dargli la risposta, credo di non aver mai visto Anakin così felice da quando l'ho conosciuto.

Eccetto forse quando gli ho detto che sarebbe diventato papà, gli si erano illuminati gli occhi dalla felicità.

Ho nascosto l'anello nella Villa a Varykino, tornerò ad indossarlo quando tutto questo sarà finito.

Torno bruscamente alla realtà, con Maz che mi fa notare che tocca a me, abbasso gli occhi verso le mie carte.

Maz Kanata è una Mercenaria, credo che sia sensibile alla Forza, la prima volta che ci siamo incrociate mi ha guardato dritto negli occhi, mi ha detto che il fardello che porto non si placherà e finirà per uccidermi.

Padmè - Storia di una vita nell'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora