XIX. La spinta verso la direzione giusta

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Il viaggio verso Felucia fu piuttosto rapido, eccetto per un attimo in cui sembrava che un Caccia Tie mi stesse seguendo, invece è andato dritto per la sua strada.

Felucia è un pianeta tranquillo, nessun segno dell'impero, nè dei Ribelli come se nessuna delle due parti abbia mai messo piede lì.

Il mio istinto mi dice che c'è qualcosa che non va, ogni Pianeta ha sempre una traccia, una scia emanata dalla Forza.

Le Sorelle della Notte mi hanno spiegato che ogni Pianeta della Galassia ha una connessione con la Forza, così come le Sorelle della Notte sono legate a Dagobah tanto quanto agli Spiriti.

Non ci provo nemmeno a dire ad R2 di aspettarmi allo Yacht, appena ho aperto il portellone è sceso di corsa.

-R2, localizza la nave della spia, vediamo se è davvero sul pianeta-

Tira fuori la sua piccola antenna parabolica, iniziando a sondare il pianeta alla ricerca della nostra spia.

Mentre R2 la sta cercando, io mi guardo attorno alla ricerca di un indizio, qualunque cosa che mi possa aiutare nel capire se è passata da qui.

Sto per arrendermi, tornando verso lo Yacht, quando il mio piede finisce per calpestare qualcosa seminascosto tra alcuni sassi.

Mi ritrovo a stringere tra le mani ciò che resta della canna di un Blaster, non faccio nemmeno in tempo nel prenderlo tra le mani che un eco di Forza mi arriva forte e chiaro.

Vedo il Blaster che si accartoccia su sé stesso, la canna che si stacca dall'arma che viene lanciata via, i passi di chi sa che deve correre per salvarsi la pelle.

Mollo di scatto la presa, ad ogni passo che compio gli echi si fanno più forti, mi mostrano la strada fatta dalla spia.

Fino a quando il passo si blocca davanti a quella che sembra soltanto una parete di roccia, in apparenza.

Avverto qualcosa provenire da quella parete, qualunque cosa vi sia dietro va al di là della mia comprensione, la Forza per quanto una persona possa pensare di conoscerla, ha sempre dei segreti da farti scoprire.

La curiosità ha la meglio sull'istinto di sopravvivenza, mi avvicino alla parete allungo la mano, non ho il tempo di posare la mano sulla roccia che sento davvero qualcosa.

Chiudo gli occhi per un attimo, sento la roccia sotto le mie dita come se fosse burro, il mio istinto è diviso tra il voler fuggire e la curiosità, la mia testa invece dice di chiedere aiuto ad Ahsoka.

Mi domando se non sia il Tempio di cui ha parlato R2, uno di quei Tempi della Forza.

Frugo tra i miei ricordi in cerca di qualcuno che abbia sentito parlare dei Tempi, ma non trovo nulla, neanche tra le Sorelle della Notte.

Qualcosa mi afferra per un polso, trascinandomi di prepotenza in quello che ormai ho capito essere l'interno della parete del Tempio.

La cosa strana è che mi ritrovo nello stesso punto dalla quale sono partita soltanto che in questo caso, non mi ritrovo davanti ad una parete di roccia.

Un portone nero, triangolare, alto quanto la parete stessa davanti a me, mi sorprende ed al tempo stesso lascia un senso di timore.

Mi sento afferrare una spalla, ero così concentrata su ciò che avevo davanti che non ho nemmeno sentito l'arrivo di chiunque sia.

Una mia mano si posa sull'elsa di una delle mie spadalaser, volto il capo pensando che mi ritroverò davanti uno Stormtrooper.

Invece mi ritrovo davanti una figura incappucciata, l'ultima volta che ho seguito una figura incappucciata alla cieca, alla fine sono diventata una Sorella della Notte.

Padmè - Storia di una vita nell'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora