XVII. È tutto una questione di tempismo

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Osservo il comlink, Sabè ha preso la olo-chiamata, ma non ha detto nulla.

Sento del trambusto, dei colpi di Blaster, uno schianto sordo, poi compare Sabè trafelata.

-Non credo che tu abbia chiamato per sapere come sto, che cosa vuoi?- domanda Sabè.

Questa è una di quelle volte in cui bisogna essere schietti, andando al punto della questione, senza girarci troppo intorno.

-Ho bisogno che scopri tutto quello che puoi su Darth Vader, su chi era prima della Purga Jedi- dico a Sabè.

Sabè inizialmente scoppia a ridere, lo prende come uno scherzo, fino a quando si rende conto che io non sto scherzando, il sorriso le muore sulle labbra sostituito poi da una smorfia.

-Padmè, ti voglio bene, però andare a scavare su Darth Vader è una pazzia-

Sabè mi fa notare che quello che sto chiedendo, è un potenziale suicidio, per trovare quel tipo di informazioni bisogna andare direttamente alla fonte.

Ciò significa che bisogna andare su Coruscant, nella tana del lupo per cercare informazioni sui Jedi pre Purga.

Qualcuno dovrà infiltrarsi per cercare nel vecchio archivio Jedi, non è una passeggiata, Palpatine non solo ci ha costruito sopra, ma ha rafforza.

So che le sto chiedendo un favore enorme, ma se è davvero Anakin, voglio esserne sicura.

-Sabè, quello sotto la maschera potrebbe essere Anakin-

Il comlink rischia di sfuggire dalle dita di Sabè, questo è qualcosa che non si sarebbe aspettata di sentire.

-Padmè, se fosse vero, ti rendi conto di ciò che ha fatto? Ciò che TI ha fatto? avrebbe potuto ucciderti. Anzi. ci è andato vicino due volte-

Come se non lo sapessi, quella che ha rischiato di morire sono io, si possono dire tante cose su di me, tranne essere una che molla.

Sabè mi scruta, ha un espressione pensierosa, sa che discutere con me è una causa persa in partenza.

-Anakin è lì dentro da qualche parte, Sabè, mi ha portato a Varykino, come faceva a saperlo? A sapere di te?-

Sabè è costretta ad ammettere che potrei avere ragione, ma si lascia scappare lo stesso un sospiro, sa che qualsiasi cosa dirà non cambierò idea.

Lo sguardo di Sabè, la dice lunga sul fatto che sia una pessima idea, al tempo stesso sa che se ci fosse una sola remota possibilità che Tonra sia ancora vivo, la coglierebbe al volo.

-Ti farò sapere- si limita a dire Sabè, chiude la chiamata, in sottofondo ho sentito dei colpi di Blaster.

I giorni seguenti lì passo ad allenare i poteri acquisiti dalle Sorelle della Notte, anche se sono poche le forme di vita con cui fare pratica.

Gli unici esseri sui quali posso provare solo delle sottospecie di mucche dal collo lungo, dalla quale prendo il latte blu.

Una volta ho provato anche a manipolare le guardiane dell'isola, mi hanno guardato storto, in quel modo ho capito che sono immuni.

Ho anche capito che il potere va canalizzato in qualche modo, la prima volta che ci ho provato ho rischiato di perdere due dita, sono diventare nere e scheletriche, ho cacciato un urlo per lo spavento.

Le dita sono tornate normali, quando per sbaglio ho posato la mano vicino ad uno scarabeo, non so se fosse morto o fosse sul punto di morte.

Ho visto una folata di vento spazzare via ciò che è rimasto dello scarabeo, è diventato nient'altro che polvere.

Padmè - Storia di una vita nell'ombraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora