Sono Adriana Hopper,il mio nome è molto comune ma i miei genitori l'hanno dato come simbolo di mia zia Adriana,morta in un'incidente prima della mia nascita.Sono una ragazza di 16 anni,molto ironica,so essere sia dolce sia stronza da far schifo.Ho u...
Arrivata prendo le valigie e scendo dal treno. Trascino con me il trolley verso l'uscita della stazione. Noto che ci sono tutti,o quasi tutti.
Vance si avvicina e mi stringe in un tenero abbraccio. "Mi sei mancato riccioli d'oro" Sento gli occhi riempirsi di lacrime. Ma continuo a sorridere con tutto l'amore che mi vibra nel petto. Vance mi accarezza il viso e guarda le lacrime,ma gli faccio cenno di non preoccuparsi.
Gwen:"perchè Robi non è venuto?" Adri:"ehm..non so magari aveva da fare" La mia voce suona terribilmente tremolante. Gwen:"è successo qualcosa?" Adri:"non ne vorrei parlare adesso" Gwen:"ok tranquilla"
Salgo sull'auto di mia madre. Poggio la testa sulla spalla di Vance.
«Tutto okay?Ti vedo stanca» Esclama mia madre abbassando lo specchietto. «Si,voglio solo dormire»
E così feci. Mi addormentai finalmente con semplicità dopo un mese che non riuscivo a chiudere occhio.
Stamattina l'aria è fredda. Più fredda del solito. Metto le mani al caldo nelle tasche della felpa.
Fuori scuola passo davanti a Robin,gli accenno un saluto ma subito volta la testa. Come se si vergognasse di me. Le ragazze mi guardano e ridacchiano all'orecchio. Faccio un lungo sospiro,so che devo stare calma e non perdere la pazienza.
Metto le cuffie e continuo a camminare. "Buongiornoo" dice Gwen abbassandomi il cappuccio. "ciao"rispondo in modo freddo. Gwen:"allora cosa è successo?" ci sediamo sulla panchina e le racconto tutto.
«Tu..mi credi?» Le domando giocando ansiosamente con le ciocche dei miei capelli.
«Certo che ti credo, perché non dovrei» Si avvicina a me e incrocia le gambe sussurrando qualcosa.
Gwen:"Adri,non fare l'errore di credere che l'amore degli altri vada guadagnato e quello per te stessa no» Mi fa un sorriso leggero. Faccio un sospiro e lascio andare tutte le preoccupazioni. Quando sono con Gwen tutto sparisce. Nessuno mi capisce come lo fa lei.
Il suonare della campanella mi strappa dai miei pensieri. Mi volto verso la porta di ingresso. Robin prende lo zaino,lo porta alle spalle e se ne esce con tutta la rabbia che ha dentro. Immagino che la mia presenza non fa altro che peggiorare le cose.
Attendo che tutti escono dalla classe. Mi alzo e l'unico rimasto in classe è Finn. Raggiunge la porta e posa la mano sulla maniglia,prima di uscire però,con un espressione sincera dice «Tutto si risolverà» Corrugo la fronte. «Lo spero»
L'attenzione ricade su un rumore fortissimo che proviene dal corridoio,che ci fa sbarrare gli occhi e uscire immediatamente dalla classe.
Robin si gira e mi fissa negli occhi,ma i suoi occhi sono diversi. Sono pieni di rabbia,non l'avevo mai visto così. Ha le spalle ricurve e la mascella contratta,come se stesse per esplodere. Tieni i pugni serrati lungo le gambe e tiene una cicatrice al labbro. Questa non l'avevo notata prima. Mi volta le spalle e a gambe elevate scompare tra i corridoi. Vorrei tanto corrergli dietro e abbracciarlo,ma una parte di me mi ferma.
Robin Pov
La guardo per l'ultima volta prima di uscire dalla classe. Le sue labbra sono rossastre,porta la testa inclinata sul palmo della mano e noto che fa cerchietti sul foglio dall'inizio dell'ora. Sussulta appena sente il rumore della campanella. I suoi capelli mossi le coprono mezzo viso ma riesco perfettamente a vedere i suoi occhi spenti.
Noto il modo in cui la sto guardando,e non riesco a nasconderlo. La guardo come se fosse l'unica cosa che ho sempre desiderato,come se con lei il mondo fosse a posto.
Ma poi ripenso a ciò che mi ha fatto. Ripenso a quella foto. Mi si chiude lo stomaco solo a vedere le sue labbra toccare quelle di un altro. Le sue mani sul suo viso. Faccio un respiro profondo e prendo lo zaino uscendo dalla classe.
«Te lo immaginavi tu che la tipa con cui te la facevi fosse una puttanella?» Moose mi tira una gomitata allo stomaco. Scuoto la testa e continuo a camminare.
«Si è scambiata la lingua con un altro,non la reputi una troia?» Mi urla da dietro. Respira,respira. Chiudo gli occhi e spero che tutto finisca presto. Ma quando li riapro sono ancora lì,in mezzo al corridoio con tutti gli occhi puntati.
Cammino verso di lui e con una mossa decisa gli prendo il colletto della maglia. «Togli il suo nome dalla tua fottuta bocca» Lo rilancio con le spalle all armadietto.
Adriana e Finney si affacciano dalla porta. Lei mi guarda come se avessi fatto un omicidio. O forse è solo preoccupata per me. Mi giro attorno indietreggiando. Finché non me ne scappo da quel posto, così vicino a lei.
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