Questo assomiglierà a uno dei millemila post che avrete già letto su facebook, condiviso, messo mi piace, e poi dimenticato. Non è strano, oramai le persone hanno preso il brutto vizio di esprimere sempre le medesime idee, con parole appena diverse. Non è questo l'importante, quello di cui voglio parlare è l'informazione al nostro tempo.
C'è chi ha definito questo periodo, quello che stiamo vivendo adesso, l'era dell'informazione.
Beh, non sono molto d'accordo.
Voi come chiamereste un periodo in cui le notizie, buone o cattive, finte e vere, corrono alla velocità della luce raggiungendo milioni di persone in pochissimi minuti?
Un' epoca in cui le persone hanno smesso di farsi domande, rinunciando alla propria opinione chiedendone e pretendendo quella degli altri?
Un mondo dove tutti credono di sapere, e meno sanno più si affannano a diffondere le loro convinzioni? Come se fossero davvero loro quelle convinzioni, e non di altre persone, magari viste solo su uno schermo.
Un tempo in cui si è smesso di parlare guardandoci in faccia, come se voci filtrate da microfoni e lettere delebili su vetro aggiungessero quel velo di credibilità che mancava?
Una falsa credenza secondo cui tutto o quasi quello che è di dominio pubblico è anche necessariamente vero, o perlomeno accettabile, etico o poetico?
Voi come lo chiamereste?
Per come la vedo io, siamo solo ricaduti in un ennesimo medioevo, dove si sta meglio per certi versi e peggio per altri, ma pur sempre un Medioevo Digitale: l'era della DIS-informazione.
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Scrittura Libera
RandomRaccolta di vecchi scritti, recuperati da chissà dove, provenienti da un me più giovane. Mantenete le aspettative basse e gli occhi incollati allo schermo. descrizione originale del mio blog: "Gli autori più originali non lo sono perché promuovono...