Siamo così, che non siamo altrimenti

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Perché deve essere sempre tutto così difficile. Com'è che ogni situazione riesce sempre a trovare un punto debole dell'armatura dove affondare il coltello. Ma ogni freccia che la vita scaglia deve inevitabilmente arrivare al cuore.
Dio esiste ed è davvero un sadico. Ha deciso per noi che la vita dev'esser fatta di errori e ognuno di questi sia causa di una grande sofferenza. No certo che puoi provare piacere se ci riesci, tra un errore e l'altro. Oppure puoi leggere e credere in un libro che ti insegna a non farne niente, ad evitare le sofferenze e passare un'esistenza di magnifico e soddisfacente nulla cosmico e nonostante tutto finire comunque in bellezza.
Mi chiedo quali siano le alternative, se ne ha davvero avute. Perché pensandoci forse non ce ne sono.
Vorremmo dare la colpa a lui, piangere e nasconderci, scappare, rannicchiarci dentro la nostra esistenza e aggrapparci all'unico ramo su cui siamo nati, ma l'albero è tanto vasto da non capire nemmeno dove inizia o finisce, né se è l'unico della foresta.
In fondo siamo davvero solo delle scimmie troppo avanti con l'evoluzione. Ci spaventiamo ancora dei fulmini, ci emozioniamo vedendo l'alba e il tramonto nel cielo, nel sentire il fragore del mare e l'acqua sulla pelle e poi nello scaldarci col fuoco cantando e suonando, sfiorandoci l'un l'altro durante la fredda notte sotto le stelle.
Eppure non ne siamo mai contenti. Inseguiamo qualcosa che esiste solo nella nostra testa, ma che prude dolorosamente, ci sprona anche quando non vogliamo, spinge sempre più avanti, sempre più affondo, sempre più in alto, sempre più vicino, e ancora non ci basta. È magnifico e crudele, e lo adoro.
È poetico come quello che ci uccide sia la stessa cosa che ci tiene in vita. Come ciò che ci motiva ci deprime, come amiamo ciò che odiamo e viceversa, come possiamo inseguire un punto lontano per poi scoprire che volevamo solo tornare indietro, ma solo quando è già troppo tardi per poterlo fare. Eppure è dall'istante in cui siamo partiti che lo sapevamo.
Siamo dei cani che inseguono la loro coda e si esaltano quando pensano di averla presa. Ma forse è giusto così: in fondo tutto deve pur partire da qualcosa. L'universo intero si origina dai paradossi, e forse anche noi siamo nostro malgrado solo uno di questi.
Che sia così dunque, poiché non potrebbe essere altrimenti se non può essere altrimenti.

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