~22 Aprile 1986~
La riunione a casa di Nancy Wheeler fu meno entusiasmante del previsto. In conclusione tutti avevano abbracciato l'idea di includere, come sempre, i ragazzi. Però, un nuovo dilemma era arrivato in superficie, perché Will Byers stava così male?
Era certo che Will ne avesse parlato con i suoi amici, ma Dustin Henderson non gli aveva riferito niente. O voleva mantenere il segreto, o aveva trovato qualcosa di meglio da fare. A pensarci erano due giorni che non lo vedeva, ed era strano considerando che si faceva vivo almeno una volta al giorno.
Steve Harrington aveva parcheggiato l'auto, poco lontano da casa, ma nel tragitto a piedi, si imbatté in qualcosa di familiare. Inizialmente pensò che fosse, davvero insolito vedere atterra, così vicino alla propria abitazione, degli abiti così simili ai propri. Solo dopo qualche secondo si accorse, grazie ad una scritta a pennarello che aveva fatto lui stesso durante gli anni del liceo, che erano proprio i suoi.
Li raccolse da terra molto confuso, alzò la testa per capire se qualcuno si divertiva a lanciarli dalla finestra. Il primo pensiero fu la visita della madre, magari aveva deciso di fare le pulizie di primavera anche nel suo appartamento. Ma era impossibile, avvertiva sempre e non avrebbe mai lanciato qualcosa così spudoratamente.
Entrò in casa con ancora gli abiti tra le mani, non fece in tempo a chiudere la porta che sentì bussare. Quella serata stava diventando davvero assurda.
"Chi è?"
Una risatina, molto riconoscibile, dall'altra parte della porta, spinse Steve ad aprirla. Si ritrovò la figura di Dustin Henderson davanti, che appena si accorse della sua presenza divenne serio ed impettito. Teneva le mani dietro alla schiena, nascondeva qualcosa.
"Ciao Steve!! Come stai?"
Il ragazzo alzò un sopracciglio, mentre lo sguardo divertito di Dustin lo osservava. Decise di stare al gioco.
"Non c'è male! Tu invece? Ti vedo parecchio divertito!"
Doveva ammettere che non gli dispiaceva affatto vederlo così di buon umore, era da giorni che aveva perennemente quell'espressione angosciata, tanto quanto lui. Henderson entrò in casa e si guardò attorno.
"Sei solo?"
Steve lo lasciò fare, veniva spesso a casa sua, anche senza invito. Posò i vestiti da una parte e poi tornò a squadrarlo confuso.
"Si, sono solo! Mi spieghi cosa stai tramando?"
Dustin sbuffò appena per l'agitazione del ragazzo davanti a lui.
"Okay, okay! Ma promettimi di non arrabbiarti! Va bene? È una cosa che non potevo lasciar andare... dovevo per forza mettermi in mezzo a questa storia pericolosa!"
Harrington aveva un'espressione mista tra il confuso e il demoralizzato.
"Henderson... non dirmi che hai preso quel pipistrello che ti avevo esplicitamente detto di non guardare neanche!"
Appena quelle parole uscirono dalla sua bocca, da dietro al corpo di Dustin spuntarono due piccole orecchie e subito dopo due occhietti adorabili.
"Non... non è come credi!!"
Steve osservò il piccolo, alla fine anche lui aveva cercato di farselo amico inizialmente. E doveva ammettere che sembrava innocuo.
"Dustin!! Perché lo hai portato a casa mia?"
Henderson dondolò un piede, mentre il pipistrello si era accucciato sulla spalla del ragazzino, osservava curioso entrambi.
"Perché mia madre ha detto che non vuole certi animali... e lui vuole stare con me capisci? Quindi ho pensato che starebbe molto bene anche con te!"
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Gocce di sangue || Steddie
Fanfic"Le anemoni, erano gli unici fiori che Steve Harrington, sopportava ancora di vedere. Erano fragili come il vento, e la loro esistenza era fugace. Un battito di ciglia ed erano già piegate sotto la fragilità del loro destino. Però la loro bellezza n...