Capitolo 23

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Vi chiedo veramente scusa per tutta l'attesa, se vi raccontassi tutto quello che ho dovuto fare in questi mesi estivi dovrei praticamente scrivere un'altra storia. Buon ultimo capitolo, spero che vi piaccia e ci vediamo come al solito alla fine

Giulia aveva perso il conto di quante canzoni erano passate da quando lei e Serena avevano iniziato a ballare. Finiva sempre così quando decidevano di andare in pista: pensavano di ballare una canzone o due e poi si accorgevano di essere rimaste a ballare per chissà quanto tempo. Aveva perso di vista anche Chiara, ogni tanto intravedeva Giovanni con la coda dell'occhio seduto ai divanetti mentre parlava con Tommy e Martina, lei aveva fatto segno più volte all'amica di raggiungerle ma ad un certo punto questa si era andata a sedere perché "voi rimarrete qui per altre dieci ore e io ho i tacchi alti" aveva commentato con una risata.

Ogni tanto beccava Giovanni che la guardava e gli faceva una linguaccia alla quale il ragazzo rispondeva ridendo e scuotendo la testa.

Intanto chiunque si stesse occupando della playlist aveva fatto partire Partition e a Giulia venne automatico iniziare a muoversi più lentamente seguendo il ritmo della musica. Non lo stava facendo con malizia, si lasciava semplicemente trasportare seguendo la canzone. Si era girata leggermente con il corpo e aveva visto Giovanni fissarla con una certa attenzione.

All'inizio aveva sorriso ma poi, forse complice la quantità di alcol superiore alla media che aveva ingerito, aveva deciso che si voleva divertire un po'.

Iniziò a muoversi ancora più a tempo, accentuando i movimenti dei fianchi e sollevando le mani percorrendo il corpo fino ai capelli.

Vedeva Giovanni sempre più disinteressato alla conversazione e ormai girato completamente verso di lei, qualsiasi cosa stesse bevendo l'aveva abbandonata sul tavolino senza prestarci molta attenzione.

La ragazza iniziò a guardarlo negli occhi, si muoveva lentamente senza staccare mai lo sguardo dal suo: era un gioco che le inaspettatamente le stava piacendo sempre più. Lo vedeva in seria difficoltà, accavallava le gambe, si spostava i capelli dalla fronte e cercava di prestare attenzione all'ambiente circostante senza successo. Dopo quelli che a Giulia sembrarono pochi istanti ma per lui dovevano essere stati minuti interminabili, Giovanni si alzò e la raggiunse.

Si mise dietro di lei facendola aderire completamente con il corpo al suo, le mani di lui vagavano sul corpo della ragazza: fianchi, addome, si avvicinavano pericolosamente alla scollatura del top e poi risalivano sul collo di lei che gli aveva lasciato campo libero appoggiando la testa all'indietro sulla sua spalla.

Giovanni le parlò all'orecchio, la voce bassa.

<<Mi stai provocando per caso?>>

In realtà non si aspettava una risposta, sebbene i gesti di lei parlassero chiaro sapeva quanto fosse restia a comunicare tutto ciò che pensava. Se non fosse che erano letteralmente appiccicati avrebbe pensato di essersi immaginato la sua risposta.

<<In realtà sì, cosa pensi di fare a riguardo?>>

Giovanni neanche la fece finire di pronunciare la frase, la prese per il braccio e la trascinò velocemente su per le scale entrando nella stanza nella quale avrebbero dovuto dormire quella notte e chiudendo la porta a chiave alle sue spalle.

Aveva intrappolato giulia tra il suo corpo e il muro e con una mano le teneva le braccia alzate, bloccate contro la parete.

Lei dal canto suo sembrava apprezzare, continuava a strusciare il suo bacino contro quello di lui e poteva sentire chiaramente la sua eccitazione contro il tessuto dei pantaloni, in un bisognoso tentativo di averlo ancora più vicino aveva sollevato una gamba e a quel punto Giovanni scese con una mano per permetterle di allacciare entrambe le gambe attorno al suo bacino. Si sbarazzò velocemente del suo top per poi scoprire con sua gioia che la ragazza non aveva messo il reggiseno.

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