Giulia cercava di stare il più ferma possibile mentre Chiara le sistemava i capelli in delle onde morbide.
Erano anni che si erano abituate a quella routine, ogni saggio di danza fin da quando erano diventate abbastanza grandi da non fare entrare più le loro mamme negli spogliatoi, si aiutavano a vicenda insieme alle altre ragazze del gruppo a sistemare trucco, capelli e vestiti; spesso e volentieri anche a tenere a bada l'ansia che poteva assalire l'una o l'altra nei momenti subito prima di un'esibizione.
Giulia quel giorno era abbastanza in agitazione, da un lato aspettava di esibirsi ai saggi con una certa impazienza ma dall'altro aveva sempre quell' "ansietta" che le faceva temere di dimenticare di botto tutta la coreografia o di sbagliare un passo e fare una figuraccia. Quella sera, poi, avrebbe dovuto ballare la famosa coreografia sui tacchi e, sebbene aveva fatto dei passi da gigante con la sua autostima, un po' era comunque preoccupata di risultare ridicola o di fare una figuraccia.
Un altro motivo di agitazione quella sera era dato dal fatto che Giovanni sarebbe stato seduto tra il pubblico, esattamente alla poltrona accanto a quella di sua mamma.
Prima Giulia li aveva brevemente presentati, Giovanni se la era cavata bene come immaginava. Suo padre era ancora un po'restio ma sua mamma era subito stata conquistata dai suoi modi gentili, alla fine lo aveva iniziato subito a trattare affettuosamente come faceva di solito con tutti.
<<Ama vuoi stare ferma? Altrimenti ti trovi con una bella scottatura in faccia>> Chiara maneggiava il ferro per arricciare i capelli cercando di fare una specie di slalom a causa dei continui movimenti della testa di Giulia.
<<Scusa, è che sono nervosissima. Ho paura di fare una figuraccia.>>
<<Non è mai successo in tanti anni di danza, non penso ci sarà mai il giorno in cui farai una figuraccia ballando. Credo sia proprio fuori dal tuo DNA. Ecco, finito.>> disse sistemando l 'ultima ciocca e lasciandole una carezza affettuosa sulla testa.
Giulia la ringraziò con un bacio volante prima che entrambe si iniziarono a scaldare per la coreografia di gruppo con la quale avrebbero aperto lo spettacolo.
<<Comunque dopo siamo a cena da me io e Gio. I miei hanno insistito per averlo a cena. Ti vuoi unire?>> le domanda Giulia allungandosi sulla gamba tesa fino a toccarsi i piedi con le mani.
<<Pagherei per assistere all'evento ma esco con Alessio. È venuto a vedermi e poi andiamo a cena noi due.>> disse Chiara. Giulia non poté fare a meno di notare che non era così poi sorridente al pensiero.
<<Tutto ok?>> si limitò a chiederle.
<<Sisi, certo. Ero solo sovrappensiero.>>
Alla ragazza parve chiaro di essere stata liquidata nella risposta ma sapeva bene che non avrebbe portato nessun risultato continuare ad insistere. La sua amica quando voleva era più enigmatica di una sfinge, se aveva deciso che per quella sera non le avrebbe raccontato ciò che la turbava, non sarebbe mai e poi mai riuscita a cavarle niente dalla bocca neanche sotto tortura.
<<Ragazze, in posizione.>> disse loro uno dei maestri.
Tutte si mossero velocemente verso il centro del palco e si misero in posizione aspettando che il sipario si aprisse.
Giulia chiuse gli occhi e fece un respiro profondo.
***
Giovanni era seduto in una delle poltrone in terza fila, la mamma si Giulia sedeva accanto a lui e gli sorrideva calorosamente. Era stato in tensione così tanto con il terrore di non piacere ai suoi genitori; al momento sembrava essere andato tutto bene: per fino il padre della sua ragazza gli aveva rivolto una mezza smorfia che doveva ricordare un sorriso. Questo fece sì che si sentisse decisamente più tranquillo rispetto alla cena alla quale avrebbe dovuto partecipare subito dopo.

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Faded
RomansaStoria ambientata fuori dal contesto di amici, Giulia e Sangio sono due ragazzi comuni che frequentano l'ultimo anno di liceo. Non sono molto brava con le descrizioni quindi penso che non vi resti che entrare e leggere... se ne avete voglia