L'incontro

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... Pov
Sta per arrivare un temporale. Si capisce dalla situazione delle strade: desolate. Ma anche dal vento sempre più forte, dalle nuvole scure che coprono un cielo stellato.

Mi stavo preocupando di dove stare oggi e quindi mi sedetti sotto a un tetto nel lato della strada.
Non è il posto migliore in cui stare durante una tempesta, ma non ho altre scelte.
Spero basti.

Guardandomi attorno notai un ragazzo, treccia di miele e occhi d'oro, un viso liscio e perfetto.
Dai vestiti deduco che sia nella mia stessa situazione, ma temporaneamente.
Come feci a non notarlo prima? È così vicino a me.

Inizia a piovere. I suoi capelli lisci si bagnavarono.
Non so pk mi vene da preoccuparmi
-È pericoloso qui, vattene.-
Non è da me interessarmi agli altri, per quanto in difficoltà sono.

Mi analizzò e rispose
-Sono qui ancora per poco, non ti preocupare.
Piuttosto, devi pensare a raggiungere casa-
Stessi zitto e interrompi il contatto visivo.
Casa... pensai.
Non ne ho mai avuta una ne so il sentimento che differenzia una casa dall'altra.

Dal suo silenzio si vedeva che aveva capito il peso delle sue parole e della mia situazione.
Cadde un tuono vicino alla nostra zona.
-Si sta facendo peggio- mormorò il biondo,-Che ne dici se ti ospitò?-

Ospitarmi?... Perchè dovrebbe farlo?
Lui insisteva sul suo punto e alla fine accettai.

-Ora?- chiesi.
-Lumine arriverà tra poco resisti solo un altro po'-
Stava parlando dei miei vestiti.
Avevo su una maglietta a maniche corte e dei pantaloni fini.

Arrivò un auto. Posso credere sia di lusso, ma non so distinguerne la marca.
Mi fa un cenno di venire.
Titubante, lo segui.

Non fece in tempo a salutare questa ragazza che aveva chiamato Lumine, che lo rimproverò.
-Devi prestare attenzione Aether! Non voglio che ti ammali. E non ho neanche il tempo di prendermi cura di te-
Aether... Il nome del ragazzo al mio fianco è Aether. Mi piace il nome...
Tornato alla realtà, mi resi conto che avevano già cambiato argomento: io.
-Lui è... Non ti ho chiesto il nome- Si riferisce a me.
-Xiao...- Sorrise e disse alla sorella, che aveva tratti simili a lui e quindi sarà la sua gemella.-Lui è Xiao l'ho appena conosciuto.-
Conosciuto?... E quando? Pure la ragazza alla guida gli crede poco, ma fa poche storie e lascia perdere.

Continuarono a parlare di vari argomenti che però non attiravano la mia attenzione.
L'unico gesto che l'aveva interamente era il tocco di Aether.
Mi stava... "abbraciando" se così si può definire, per tenermi al caldo.
Avevo il viso leggermente rosso, per qualche motivo a me sconosciuto.

Credo che poi mi addormentai sulla sua spalla, pk non ricordo null'altro.

Mi svegliai su un letto caldo e comodo e con dei vestiti non miei anche loro altrettanto caldi e comodi.
Riuscivo già a sentire e a definire il profumo di Aether per tutta la casa, anche nei vestiti.

Mi alzai e uscì fuori dalla stanza non molto grande e di un colore solo che ne predominava, il nero.
Non che il resto della casa sia diverso.
La casa, come mi aspettavo, è altrettanto di lusso.
Incontrai Aether appena uscito dalla stanza.
Era anche lui appena uscito da un altra stanza, in cui predominava il bianco.
Di sicuro è il bagno, pk usci mezzo nudo con un panno che gli copriva la parte bassa del corpo.
Ammetto che sono arrossato alla vista del suo corpo decorato da curve che avrebbero fatto invidia a qualsiasi donna.
Non so se è questo fatto ad avermi fatto sanguinare dal naso.

Dopo essersi occupato del mio naso, e dandomi la possibilità di vedere i suoi capelli sciolti dalla treccia e ancora bagnati, andò a cambiarsi e mi diede la possibilità di farmi un bagno.

È da tanto che non ne faccio uno e di certo me ne serviva, presi il consiglio ed entrai nel bagno.

A metà della mia calda doccia entrò Aether con altri vestiti, sempre suoi che mi stavano leggermente più grandi, e un panno per asciugarmi.

Credo che si sia fermato ad osservarmi oltre il vetro della doccia, ma non ne sono sicuro, ne mi importa.

Dopo la calda doccia, scesi delle scale che mi portarono al grande salone, che si vedeva dall'alto e più in avanti anche una cucina.

Mi aspettava Aether, mentre preparava la colazione e mi chiese -Xiao, cosa vuoi per colazione?- Lo raggiunsi, osservai attentamente cosa stava cucinando e risposi -Qualsiasi cosa mi va bene, e non sono allergico a niente.- Terminai.

-Se vuoi ti aiuto.-

-Non serve c'è la faccio, in più sei il mio ospite.-
Disse questo e la conversazione fini e io continuai a studiare il modo in cui cucinava.

Dopo la colazione che preparò, mi chiese una varietà di domande.
-Hai dormito bene? Il letto era comodo? L'acqua della doccia era calda da scaldarti? I vestiti sono comodi? Stai bene, hai febbre o altro?...-
Non risposi a nessuna di quelle da quanto in fretta le pronunciava, tranne l'ultima.
Venne lui stesso a controllare.
Avevo un altra possibilità di osservarlo da vicino, un altra possibilità di ammirare la sua perfezione.

Avevo la fronte calda, per il resto anche il viso.
Prese il termometro e me lo mise in bocca, aspettai un po' e me lo tirò fuori.
Lesse ad alta voce la temperatura,- 38.5-
Mi prese e mi portò di corsa alla stanza dove mi svegliai e mi ordinò,-Non ti alzare di qui finché non migliori. Mi occuperò io di te.-

Gli importava così tanto di me... per quale motivo...?

Non potevo nemmeno alzarmi per andare in bagno.
Nonostante gli dissi che mi sentivo bene insisteva che dovevo riposare.
Non ne capivo l'importanza.
È solo un po' di febbre, sarebbe passata facendo una giornata di lavoro.

Alla sera avevo la febbre ancora alta e Aether si iniziava a preocupare, aveva intenzione di portarmi in ospedale, cosa che non gli avrei lasciato fare.
Avrebbe speso soldi inutilmente, sarei guarito la mattina successiva, sicuramente.

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