No, non è come pensi

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Ora mi tocca trovare un modo per confessarmi.
Fonti. Mi servono fonti orali.
Qualcuno che ha già vissuto questo momento memorabile nella sua vita.

Chi è? Non credo di aver mai visto una confessione, tranne nei BL di Aeth, ma sono poco realistici.
Conosco un botto di gente fidanzata, ma nessuno è normale.
Ma mi tocca.

Prendo il cell e vado su WhatsApp.
La prima chat è quella tra me e Aether, ovviamente.
La seconda è quella con Venti.
Venti è single e senza speranze.
La terza è quella con Ganyu, è occupata ora.
La quarta è quella con papà. ...
Lui mi ispira.

Lo chiamo. Squilla, e come sia logico, mi risponde.

-Ah. Xiao. Stavo proprio per chiamarti, mi sei mancato, figliolo. Pk non passi a vedermi?-

-Buon giorno, papà, hai tempo?-

-Si, pk? C'è qualcosa che non va bene, hai problemi?-

-No, no. Ecco... ho bisogno di consigli in amore.-

-Oh. Aether ti ha fatto soffrire?-

-No, no. È un'altra cosa.-

-Lo vuoi lasciare...?-

-Ecco... l'opposto.-

-Um... non ti seguo.-

-Non c'è Childe vicino a te, vero?-

-No, non c'è.-

-Devo confessarmi.- Dico piano.

-Confessarti? Ma non eravate marito e moglie.-

-Uh!! No, no!! Non ancora, almeno.-

-Sembrate sposati. Cmq, vieni a casa e ti spiego, figliolo.-

-Va bene, grazie, ciao-

-Ti voglio bene, ciao-

Riattacco. Corro al piano di sopra per vestirmi e uscire.

-Dove vai?- mi interrompe mentre mi vesto.

-A casa di papà.-  Rispondo mentre mi sbrigo.

-Farai tardi?-

-...- mi fermo.

Gli dò un bacio.

-Prometto che tra un ora e mezza torno.-

-Va bene...-

-Ti amo, ciao.-

-Anch'io.-

Corro verso casa di papà, che è leggermente distante, sperando che l'altro non ci sia.

Arrivo che è già passata mezz'ora.
Sto contando pk so che Aether sta facendo lo stesso.

-Eccomi- dico con il fiatone

-Sei arrivato presto, hai corso? Non c'era bisogno, oggi ho tutto il tempo che vuoi.-

-No, no. È per Aether. Gli ho promesso che in un'ora e mezza sarei tornato.-

-È eccessivo, non pensi?-

-No, ha ragione. È successo un incidente un paio di giorni dopo averti conosciuto.-

-Cos'è successo?-

-Ecco... sono stato fuori tutta una notte dopo... ecco... gli ho fatto cose brutte senza il suo permesso mentre era ubriaco. Ero arrabiato con me stesso e sono uscito e non mi ricordo dove sono stato o quando sono tornato, ma la mattina dopo ero davanti a casa stanco e dopo essere entrato sono svenuto.
Non so cosa avevo per certo, ma sono dovuto stare in ospedale per qualche settimana, finché non mi riprendo.
Ha tutto il diritto di essere preoccupato per me. L'ho quasi ucciso dalla paura. Heh.-

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