Il nostro giorno

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Mi sveglio presto, mi vesto bene, preparo il tavolo con tovaglia bianca con ricami molto elegante, piace molto a Aether, vaso di fiori al centro piatti ben preparati con la sua colazione preferita con spremuta all'arancia.
Canti di uccellini mattutini, tende aperte da permettere alla luce mattutina di colpire i capelli d'orati del mio ragazzo per farlo sentire il principe che è.
Nascondo la sveglia, per farlo svegliare con calma e che faccia i sogni più belli possibili e immaginabili.
Pk si, i sogni più belli si fanno di mattina prima di svegliarsi, dato scientifico.

Cosa manca? Tappeto rosso, come quello delle celebrità, oggi è il suo giorno, è una celebrità oggi.
Che vestiti starebberò a lui?
Tutto dona Aether, ma oggi è speciale, non può mettersi il solito top o felpa.
Una giacca e cravatta è troppo.
Andrò per il normale, allora.
E trovo una gonna. Non l'ho mai visto in gonna. Dubito che gli piacerebbe soprattutto per oggi.
Vada per il normale.

-... Xiao..-

Mi siedo sul letto al suo fianco, per accompagnare il suo risveglio.

-Xiao?...-

-Buongiorno...- gli sussuro in un orecchio.

-Ciao...-
-...-

Mi guarda stranito e si alza.
Si stropiccia l'occhio per chiedere.

-Pk sei vestito?...-
-E 'sta luce?..-

Ero vestito elegante con una giacca e sotto un maglione fino, e pantaloni della giacca.

-È il nostro giorno.- gli dico sorridendo e aspettando la sua espressione sorpresa.

-Eh?...-

-Si.-

-'Spe!-
Si alza e apre la porta, per rimanere a bocca aperta davanti al tappeto rosso con tanto di petali bianchi e rosa su di esso.

-E questo?-
Si gira verso di me, che intanto mi ero alzato per andargli dietro.

-È per te, principino.-

-Davvero?-
-Grazie, ma non dovevi.-

-Per te questo e di più.-

Si avvicina mi da un bacio frettoloso e segue il tappeto fino in bagno, con la testa china per nn perdersi neanche un angolo del tappeto.

Io scendo per controllare se è tutto pronto e per mettere i cinguetti romantici degli uccelli mattutini.

Quando scende con calma le scale noto il suo abbigliamento che mi sorprende.
Aveva indosso un maglioncino, con maniche lunghe, bianco e corto fino alla vita o anche di più.
Andava a coprire la gonna bianca che vidi prima nell'armadio con calze a strisce bianche e azzurre.
I capelli legati, come al solito, in una treccia.

Si avvicina al tavolo della cucina, dove c'ero io imbambolato dalla sua figura, al posto di complementarlo o accomodarlo.

-Xiao~-

-Uhm...-
-Ecco... Stai... bene vestito così.-
Dico io tra uno sguardo verso di lui e uno all'aria.

-Solo?-

-Ecco,... ti stanno alla... perfezione.-
Continuo a non mantenere il contatto visivo tra noi.
Lui mi si avvicina.

-Allora pk non mi guardi?-

-Uhm...-
Gli guardo negli occhi e abbasso lentamente lo sguardo come per accettare la realtà.
Piano piano arrossisco per, poi, sanguinare dal naso.

-uh! Xiao!-

Dopo aver fermato il sanguinamento, ci sediamo, uno faccia a faccia, a mangiare.

Io non dico una parola, anche pk non so che dire e sono ancora preso dall'abbigliamento di Aether, ma devo per forza mettare parola, se no perdo l'atmosfera.

-Emh... com'è?-

-Buono, come al solito. Anche il cinguettio, è molto carino.-

-Bene...-

-Sono curioso, che hai in servo per me?-

-Vedrai.- Dico con un sorrisino.

Dopo colazione lo accompagno alla porta per salire nell'auto.
Anche qua passiamo sul tappeto rosso da cui Aether non alza la testa.

Gli apro la porta posteriore per accomodarlo e mi guarda come un gattino indifeso.

-No...-

-No, cosa?-

-Davanti, per favore.-

-... Sali davanti, che posso dire.-

Sale davanti tutto di corsa per poi mettersi una benda sugli occhi, presa dalla borsetta.

Io, da fuori, lo fisso senza parole, entro, lo guardo ancora e gli faccio.

-Vuoi che ci fermano?-

-Pk?-

-Sembra che ti ho rapito. Non serve.-
Dico togliendogliela dalle mani.

-Va bene, allora cerco di indovinare il posto in cui andiamo.-

-Ok.-
Dico mettendo in moto l'auto, pk si ora ho il patentino.

Non ho mai visto un bambino più co* in tutta la mia vita.
Si, mi sto riferendo a Aether.

Arriviamo ai piedi di una collinetta, parcheggio e scendiamo.

-Che cos'è sto posto?-

-Vedrai.-

-Su, su. Sbrighiamoci, allora.-
Dice iniziando a correre per la pendenza.
Io lo guardo senza parole.

-Ma è co*. Si stancherà così.-

Mentre Aether si fa la sua corsetta, io cammino tranquillo per la salita.

Arriviamo, che lui ha il fiatone, a una specie di parco/serra in cui convivono piante e piccoli esseri viventi.

Aether, da bravo co*, si rimette a correre, sta volta, per tutto il parco per scoprirlo.

Io sono sempre, lì, in un angolino a fissarlo agitarsi.

Dopo essersi sfinito, per la seconda volta, si butta a terra e, magicamente, tutti gli animali del posto gli saltano addosso.

È circondato da 5 gatti e 7 cani che si sono posizionati sulle sue gambe a leccarlo e a dormirci su. Mentre i tre uccellini rossi si posizionano sulle sue spalle e sulla sua testa mentre lui era seduto che coccolata i cani e gatti.

Basta solo che ci metta piede in un posto e l'aria diventa magica, come nelle favole.

Manca solo una cosa.

Vado ingiro per il parco per trovare i fiori più belli che ci siano e che si abbinano al duo vestito.

Dopo 10 min di ricerca, ritorno con una ghirlanda di fiori, mi avvicino senza fare rumore a lui per non spaventare gli animali, e gli metto la ghirlanda in testa.

-Uh?-

-Ecco...-

Prende la ghirlanda e la osserva per poi.

-Che carino!! Grazie.-

Io arrossisco, più di prima, e mi metto a guardare da tutt'altra parte.

Prendo il telefono gli faccio una foto, senza che se ne accorga, e lo rimetto in tasca.
Per poi unirmi a lui e coccolare con gli animali o almeno ci provo.

~●~●~●~●~● -Dopo, per pranzo- ~●~●~●

Dopo tutti i giochi che abbiamo fatto con gli animali e anche aver visto le piante pregiate del posto, Aether ha fame, quindi, è ora di pranzo.

Sceglierà lui il ristorante.

-Non ritorniamo a casa per cucinare?-
Mi chiede in macchina.

-No, ti dovrai accontentare del ristorante.-
Dico mettendo in moto l'auto.

-Va bene, allora, andiamo a <ristorante famosissimo, super costoso e elegante>.-

-Ok.-

Dopo aver speso tutti i miei soldi nel cibo, pk aveva una fame da orco, ci tocca riposare, e io ho in mente proprio il posto giusto.

Don't WorryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora