Legati per un altro giorno

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La notte non passò facilmente per Aether, era sempre al mio fianco a misurami la temperatura e mettermi un panno bagnato sulla fronte.

Intanto io mi sentivo lentamente peggio.
La testa mi girava e quando mi svegliavo dagli incubi, a malapena riuscivo a riconoscere Aether.

Vedendomi in quelle condizioni Aether mi portò in ospedale, prima che svenissi dal caldo.

In ospedale si presero cura di me per il restante della notte, anche Aether era lì con me e ogni tanto entrava a vedermi.
Non riuscivo a formulare delle frasi, ma volevo dirgli che poteva andare a casa e dormire. Cosa che non fece.

La mattina mi sentivo meglio. Tornai a casa con Aether che continuava a prestare attenzione a me, non che avesse mai smesso.

Avevo intenzione di andare per la mia via quella mattina, ma Aether era contrario all'idea, soprattutto ora che ero appena tornato dall'ospedale.

-Aether, mi sento meglio ora e sono stato d'intralcio abbastanza. È ora che vada per la mia strada.-

-Scordatelo. Non hai un posto dove stare, soldi da spendere, qualcuno che si prenda cura di te, ne nulla. Resta con me.-

-Aether, quella è la mia vita. Devo trovare il modo di sopravvivere da solo.-

-Lasciami aiutarti! Non c'è la farai mai da solo e in queste condizioni, se continui ad ammalarti così rischi di morire in qualche strada al buio lontano da tutti!-

-Aether... Smettila di preoccupati di me. Non ti servirà a nulla. Preoccupati per te stesso o tua sorella.-

-Xiao. Non uscirai da questa casa per nulla al mondo.-

-... Aether, levati.-

-E se non lo faccio?-

-...- Non potrei fargli del male. Me ne andai verso la porta d'ingresso. Sentii una mano affermarmi il braccio e tirarlo.

-Cosa ti costa stare qua?!-

-Non voglio esserti d'intralcio!! Ti sono grato per tutto quello che hai fatto per me, ma ora devo andare a crearmi una vita-

-Credi davvero di poterti fare una vita in queste condizioni?-

Aether si avvicina a me in un modo più dolce.

-Xiao... Non voglio che ti succeda niente di brutto...-

-Aether...- Non riuscì a dire niente. Non sapevo che dirgli. Non sapevo neanche io se sarei riuscito a sopravvivere la fuori. Ma ci provavo.
Aether mi abbraccia.

-Xiao... se te ne vai ora non sentirò più niente di te, non saprò se sarai vivo o morto, se hai mangiato o meno, se sei malato o no. Ti prego rimani con me. Io voglio aiutarti-

Sentivo le lacrime scendergli e bagnare la mia spalla. Lo abbracciai indietro. Volevo restare anche io. Volevo vedere Aether ogni giorno, voglio conoscerlo, voglio stare al suo fianco ma non volevo dipendere da lui e dai suoi soldi.

-Aether... Se mi aiuti a trovare un lavoro starò con te... finché non riuscirò a comprarmi una casa-

Aether mi guardò sorpreso. Sorrise e mi abbraccio più forte.
Se prima il mio cuore era spezzato e addolorato ora batte più che mai.
Il mio viso, ormai, rosso, lo nascondevo nel concavo del collo di Aether, per non farmi vedere.

-Ti aiuterò in qualsiasi modo!!-

Mi prese per la mano e mi trascina in camera.

-Ora però devi riposare-

-S-sto bene non ti preoccupare-

-Hai detto la stessa cosa ieri mattina e la sera stavi a malapena con gli occhi aperti-

-Si, ma ora sto- -

-Niente ma!! Tu ora riposi e ti porto qualcosa da mangiare- Disse mettendomi a letto.

Passai così un altro giorno a letto tra le mani di Aether. (Intendo che si prendeva cura di lui)

-Aether, basta così. La mia temperatura è scesa ora-

-Va bene, ma se non ti senti bene siediti-

-Non ti preocupare-

Nonostante questo mi stava attaccato come una cozza, sempre chiedendomi se stavo bene o se volevo qualcosa.

Così passo un'altro giorno con lui, non che mi spiaccia.

La mattina dopo mi svegliai presto, o almeno ci ho provato. Trovai Aether in piedi alle 6.

-Che ci fai in piedi ora?-

-Devo andare a scuola-

-Tu vai ancora a scuola?-

-Si, anche tu dovresti. Quanti anni hai?-

-17 anni-

-Sei mai andato a scuola?-

-No, ma so scrivere e leggere-

-Perfetto, allora ti basterà un istruzione delle medie, superiori e università-

-Ma come faccio?-

-Maestro personale! Te lo pago io, poi se vuoi posso anche aiutarti io stesso-

-Non è una brutta idea. Ma non ti disturbo?-

-No, anzi è un piacere.-

-Allora va bene.-

-Allora inizierai domani o dopo domani.-

-uh?! Non è troppo presto?!-

-No, è troppo tardi!!- Disse correndo verso la porta con un toast in bocca.
Così mi lasciò a bocca aperta.

Andare a scuola? Così all'improvviso. Ci vorranno tanti preparativi.

Guardai sul tavolo pieno di delizie preparate da Aether per me, ripensando alle condizioni del mio coinquilino e promisi su quelle prelibatezze che avrei cucinato io stesso per il mio Aether.

Quelle parole uscirono dalla mia bocca senza il mio consenso e il mio viso con lo stesso modo divenne rosso.
Mio... Aether.

Non so molto in cucina, ma al posto di pensare cosa serve per la scuola andai alla ricerca di piatti da preparare a Aether.

Ci volle un ora e mezza per preparare del Almond Tofu. Non avevo molta esperienza e nemmeno la conoscenza per preparare qualcosa di complesso come Aether.
Ma questo forse bastava per lui. Lo misi nel frigorifero e mi rimasero un paio di ore prima che il padrone di casa tornasse e quindi esplorai la casa: ogni suo angolo e funzione.
La casa era interamente digitale, ci capivo poco in quel campo, magari potrò chiedere a Aether, se avrà tempo per me.

Aether arrivò a casa e io sentivo l'imbarazzo di mostrargli il mio piatto.

Quando glielo presento rimase sorpreso, non capisco le necessità, ma non ci faccio caso.

-Xiao, non dovevi scomodarti.-

-Non ti piace, vero?- Dissi girandomi dall'altra parte per l'imbarazzo e la paura della realtà.

-No, no. Non ho mai provato un piatto cinese, sembra interessante e delizioso, soprattutto quelle palline colorate!! Ho già l'anguorino!! Poi mi insegni, vero?-

-...- Ero sbalordito dalla sua ecitazione, non sapevo come reagire, se non arrossire.

Dopo il pasto nostro, diedi a Aether la ricetta dell'Almond Tofu.

~•~•~• Parte in più~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~•~
-Sarebbe meglio con della neve sopra!-

-...-

-Che c'è?-

-Non si mangia la neve...-

-No?... Oh.-

-NON RATTRISTIRTI!!!-


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