CAPITOLO 16

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Quella debolezza assurda era ritornata, più snervante di prima. Sentiva le braccia e le gambe come di gomma e aveva dolori dappertutto. Ma il disaggio fisico era niente se paragonato al sospetto schiacciante che si era insinuato nel suo cuore. Per quanto cercasse di accantonare il pensiero, continuava a crescere, estremamente prepotente nella sua testa.

Star lanciò un'occhiata furtiva all'uomo che le stava accanto nell'ascensore e che la sorreggeva per un braccio. Non aveva detto una parola da quando avevano lasciato il ristorante. L'aveva aspettata fuori dalla toilette, da dove era emersa pallida, debole e scossa da brividi. Non era neanche riuscita a guardarlo negli occhi quando le aveva chiesto se desiderava andare via.

Il proprietario del ristorante si era profuso in mille scuse, ma lei non aveva avuto il coraggio di confessargli che il suo malessere non dipendeva dal cibo che aveva consumato.

Usciti dall'ascensore, ancora in uno stato piuttosto confusionale, Star seguì Alexis. Una volta entrata nella suite, si guardò intorno e capì che non era la sua, ma quella di Alexis.

Lui superò il salotto, lo studio, la camera padronale ed entrò in una seconda stanza da letto. Star lo seguì in silenzio e si trovò di fronte ad un letto a baldacchino di seta color crema. La stanza aveva il proprio bagno e un grandissimo guardaroba. Dalle finestre, la vista sulla capitale era spettacolare.

Dopo che si guardò ancora una volta attorno, il suo sguardo si concentrò di nuovo su Alexis che la stava fissando interrogativo con le mani posate sui fianchi.

"C'è uno spazzolino da denti di riserva, se ti serve."

Star annuì. Posò la borsetta sul letto e andò in bagno, spinta più che altro dal bisogno di scapare per un attimo, di rimandare ancora un po' l'inevitabile. Si sciacquò la bocca e si aggrappò al lavandino per cercare di contrastare le ondate di apprensione che minacciavano di travolgerla.

Alexis Kralidis non era stupido. Le era bastato guardarlo negli occhi per capire che i suoi pensieri avevano preso la sua stessa direzione.

"Star."

Lei sobbalzò e nel girarsi di colpo, ebbe un mancamento. Alexis le corse vicino e la sostenne per la vita.

"Vieni," le disse.

Quel gesto gentile minacciò il suo equilibrio così fragile. Si sedettero sul letto. Lui, nel frattempo, si era tolto la giacca e si era arrotolato le maniche della camicia. Con le dita che gli tremavano, Alexis le sollevò il mento e la fissò con un'emozione che lei aveva paura di esaminare più a fondo.

"Come ti senti?" le domandò con voce profonda.

Qualcosa nel suo tono la costrinse a guardarlo attentamente. La sua espressione era incomprensibile, gli occhi molto scuri, che la spaventavano un po'. Star sapeva che, qualunque cosa li attendeva, non sarebbe stato facile.

"Io... Alexis, io volevo dirti che mi..."

Ma la sua gola si seccò dopo quelle poche parole.

"Ecco, bevi un goccio d'acqua."

Alexis le porse un bicchiere e attese, mentre lei ne beveva alcuni sorsi senza mai smettere di guardarlo.

"Alexis..." sussurrò lei trepidante.

Il viso di lui diventò ancora più rigido.

"Star, prima che tu dica qualunque cosa, voglio che ne sia sicura al cento per cento."

La profondità del tono di Alexis la colpì tantissimo.

"Perché?" gli chiese prima di capire che non era la domanda giusta da fare.

PASSIONE AL PRIMO BACIO (2 LIBRO - I FRATELLI KRALIDIS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora