CAPITOLO 2

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Starlight guardò il suo bicchiere vuoto.

"Allora, forse, avrebbe fatto meglio ad ordinare una bottiglia piuttosto che un bicchiere soltanto."

Lui si strinse nelle spalle.

"Suppongo che bere sia un modo per far passare il tempo più velocemente."

Lei sentì una strana sensazione scivolarle lungo la schiena e un fuoco le si accese nel ventre... Avrebbe voluto muoversi, ma non ci riuscì.

"Quando si è da soli in un bar a mezzanotte, non vedo altri modi d'intrattenimento," commentò lei con una voce stranamente roca.

"Ma io non sono solo," aggiunse lui alzando un sopracciglio. "Be'... Non più. Ho salvato una damigella in pericolo e il mio premio adesso è la sua gradevole compagnia."

"Non sono una damigella in pericolo. E poi, lei non mi conosce, perciò, per quanto ne sa, potrei essere io uno di quei predatori che ha descritto, signor...?"

La sua richiesta così diretta di sapere il suo nome rimase senza risposta mentre lo sconosciuto si limitò ad annuire in direzione del barista, indicando i loro bicchieri vuoti.

"La prego, no... Non credo che dovrei bere ancora."

I suoi meravigliosi occhi color nocciola si posarono sul viso di lei e poi incatenarono gli occhi verdi di Starlight.

"Ma abbiamo appena iniziato a conoscerci... Mi stava raccontando che lei potrebbe essere uno spietato predatore."

"Lei, invece, voleva essere lasciato solo meno di dieci minuti fa... Ricorda? E poi che cosa le fa pensare che io abbia voglia di conoscerla?"

Il sorriso dello sconosciuto era un curioso misto di sicurezza e commiserazione.

"Nulla... Scusi la mia presunzione... Non voglio trattenerla oltre... Se lo desidera, è liberissima di andarsene."

Quelle parole erano molto cortesi, ma Starlight lesse un po' di arroganza nel modo in cui furono dette e questa cosa la disturbò. Tuttavia, non riuscì a distogliere lo sguardo dall'uomo. S'inumidì di nuovo il labbro inferiore e subito si pentì di quel gesto quando si accorse della reazione di lui.

"Per sua informazione, non mi serve il suo permesso né per andare via, né per restare... Comunque, rimarrò ancora per un altro drink."

"Efcharistó," disse lui e piegò la testa per salutare educatamente la sua decisione di rimanere.

Il modo in cui lo disse le procurò una fitta allo stomaco.

"Cosa significa?"

"Grazie, in greco."

"Lei è greco? Mi piace moltissimo il suo paese. Tantissimo tempo fa, sono stata a Santorini per il matrimonio di un cliente. Ricordo che all'epoca, pensai che mi sarebbe piaciuto sposarmi su quell'isola. Per me, quel posto sembrava il paradiso sulla terra e..."

Starlight si bloccò notando che lo sconosciuto s'irrigidì all'improvviso.

"Oh, chiedo scusa... sto chiacchierando senza senso."

"Non proprio, se posso dirlo," rispose lui e l'angolo della sua bocca si alzò quasi lievissimamente. "Così... le piace la Grecia? Cos'altro le piace?"

Lo sguardo di lei cadde sul tavolo, per poi tornare a fissarlo di nuovo... quasi senza volerlo.

"A questo punto dovrei dire lunghe passeggiate sotto la pioggia con qualcuno di speciale, gli arcobaleni e il gelato alla fragola?"

PASSIONE AL PRIMO BACIO (2 LIBRO - I FRATELLI KRALIDIS)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora