PASSIONE AL PRIMO BACIO (2 LIBRO - I FRATELLI KRALIDIS)

CAPITOLO 20

L'autista gli allungò le chiavi e andò via. Alexis la fece sedere dalla parte del passeggero e le allacciò la cintura di sicurezza. Poi salì anche lui e sbatté la portiera della macchina.

"Immagino che dovremo tornare con qualche altro mezzo..." disse Gyros rivolgendosi ad Angel.

Alexis mise in moto la macchina e partì lasciando dietro di lui una nuvola di polvere. Impiegarono meno di dieci minuti a rientrare alla villa. Alexis non l'aiutò a scendere e andò subito in cerca del maggiordomo.

"Voglio che tu e tutto il personale presente qui oggi vi prendiate una pausa! Non tornerete prima che ve lo dica io."

In pochi secondi, tornò nel salotto. Star era ferma in corridoio, pallida, guardando tutto il personale uscire velocemente dalla villa. Nervosamente, iniziò a mordersi il labbro.

"Alexis, ti prego... Mi stai spaventando..."

Lui gettò le chiavi contro il muro e le vide cadere sul pavimento di marmo.

"Ah, io starei spaventando te? Questa è proprio buona..."

Star fece un respiro profondo e lo fissò con un sopracciglio alzato.

"Che ne dici di smetterla con queste scenate di rabbia insensata e di spiegarmi con calma che cosa ti succede?"

"Hai lasciato il resort senza dirlo a nessuno... Senza dirlo a me... Ero convinto che fossi andata a lanciarti con il paracadute!"

Lei iniziò a ridere, poi si fermò e lo fissò.

"Santo cielo, ma tu... Tu stai parlando seriamente... Alexis, ma sei fuori di testa? Perché mai avrei dovuto farlo? Ti ho scritto un messaggio spiegandoti che non volevo lasciare sola Ayana Knight, che non stava molto bene... Meno male che sono riuscita a convincerla di rimanere a terra..."

"Non ho ricevuto alcun messaggio e tu non riesci ad afferrare il punto della situazione..."

"È quale sarebbe questo punto, Alexandros? Che devo tenerti informato su ogni mio spostamento? Va bene... Be', spero che sarai contento di sapere che, a parte avere evitato ad Ayana di commettere qualche sciocchezza, ho messo in guardia Jonathan Knight dicendogli che se osava posare un'altra volta i suoi luridi occhi sul mio decolté o sul mio sedere, glieli avrei cavati con le unghie. Ovviamente, sono stata molto diplomatica," rispose lei sorridendo dolcemente. "C'è altro che il mio padrone e signore vuole sapere?"

Alexis stentava a credere alle proprie orecchie. Era impazzito per la preoccupazione e lei faceva pure la sfacciata, prendendolo in giro.

"Ma fai sul serio? Stai ridendo di me adesso?"

La vide avvicinandosi a lui lentamente finché si trovò così vicina da poter sentire il suo profumo. Alexis la fissò negli occhi incredibilmente calmi e si passò una mano tra i capelli, spettinandoli.

"Alexis, stai reagendo in un modo estremamente esagerato," disse Star. "Non puoi... soffocarmi così durante l'intera gravidanza. So cosa significa per te questo bambino, lo so molto bene. Ma non mi farò avvolgere in un bozzolo fino alla sua nascita. Non sono una fragile e non sono una sprovveduta."

Lui si girò e si avvicinò alla finestra.

"Credi che io sia preoccupato soltanto per il bambino?"

"Andiamo, Alexis! Sii onesto! Saresti stato così agitato se su quel aereo fossi salita solo io... Se fossi salita senza essere incinta?"

Alexis si sentì svuotare i polmoni, vacillando davanti a quell'accusa. Aprì la bocca per rispondere ma non uscì alcun suono. Qualcosa in quello che Star gli aveva detto lo aveva colpito come un fulmine a ciel sereno, mostrandogli qualcosa che non era pronto ad accettare... Non ancora... Era una scoperta che lo travolse come un'onda anomala...