10. Il primo dei tanti nemici di una lunga lista

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GRACE POV

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GRACE POV

Continuai a correre e a correre lungo quel corridoio con le pareti bianche. All'inizio erano nere, ma piano piano stavo raggiungendo la parte più bianca e accesa.

<<Io ti amo Grace>> sentii la sua voce rimbombare per le pareti e cercai di scappare correndo sempre più veloce, mi guardai indietro ma non c'era nessuno, io però continuavo ad avere paura.

<<Chi ama non fa del male>> sibilai a denti stretti, quel corridoio sembrava essere infinito.

Il cuore mi batteva forte nel petto, sentivo la cassa toracica farmi male, ma non mi fermavo, non smettevo di combattere.

<<Non volevo picchiarti amore, ho sbagliato, ma ti prego perdonami>> la sua voce, quella voce cerca di fermarmi, cerca di farmi male.

Mi fermo, stanca di correre e lo affronto. <<L'amore non lascia lividi>> dico convincente, perché nessuno può farmi del male.

Sentii il rumore degli schiaffi, il rumore dei miei gemiti e le urla che avevo trattenuto durante gli abusi. <<Io ti amo Grace, non lo farò più>> le sue solite frasi continuavano a diffondersi tra le pareti.

<<L'amore è l'antidoto al male, non ne deve provocare>> continuai imperterrita a ripetere le parole di quel messaggio.

<<Smettila Grace, lui non ti salverà, lui ti odia ed è questo ciò che meriti>> ed eccolo, in fondo a quel corridoio nella parte opposta alla mia, nella parte buia.

Cominciò a camminare verso di me, ma io non mi muovevo, volevo affrontarlo. <<L'amore non è violenza!>> urlai, ma lui non si fermava <<L'amore non è violenza!>> continuai, cercando di mandarlo via ad ogni costo, ma lui era troppo vicino a me <<Va via! Va via!>> mi portai le mani alle orecchie e smisi di ascoltare le sue parole <<L'amore non sei tu! Io non ti amo, non ti ho mai amato>> urlai, urlai così forte da sovrastare tutte le mie paure. Urlai perché ero stanca dei lividi, delle paure, della sottomissione, della sofferenza, dei finti "ti amo"... ero stanca di non sentirmi amata. <<Io merito di essere amata!>> la mia voce finalmente si era fatta sentire, lui era scomparso.

Quasi come per istinto guardai i miei polsi, diventavano violacei ad ogni secondo, sentivo le fitte allo stomaco, mi tirai su la maglietta e li rividi.. i lividi che mi si creavano ogni volta che lui mi sbatteva contro il tavolo con violenza.

Sentii la sua voce alle mie spalle, mi voltai improvvisamente <<Io ti amo, non ti farei mai del male>> un coltello da cucina mi venne infilzato nel petto, sentii la pelle lacerarsi e la lama fredda trafiggere il mio cuore.

Mi alzai di scatto urlando come un furia, ero sudata, tremavo come una foglia e scalciavo in preda al panico e al delirio. <<È un incubo Grace, è solo un incubo>> la voce di Bailey la sentivo lontana.

Dark Side (Dilogia intera)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora