24. We were born to die

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⚠️Verranno descritte scene che possono turbare la sensibilità del lettore. Consiglio la lettura ad un pubblico consapevole⚠️

 Consiglio la lettura ad un pubblico consapevole⚠️

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FALLON POV

"Sono troppo consumato dalla mia stessa vita. Siamo troppi giovani per questo?", the Neighbourhood.

Quella mattina mi svegliai presto, furono le quattro del mattino all'aprire dei miei occhi. Avevo passato l'intero fine settimana a stare con Megan, la gravidanza stava avanzando e insieme ad essa la sua pancia cresceva quindi di conseguenza aveva cominciato ad avere bisogno di un sostegno durante le sue giornate.

Quella mattina però, nonostante fossi pienamente stanca non riuscivo a dormire. Avevo uno strano presentimento nello stomaco.

C'era qualcosa che mi turbava e non mi permetteva di dormire. Qualcosa che tenevo sulla bocca dello stomaco ma non era cibo.

Quella sera non tornai più a dormire. Passai l'intera notte a fissare il vuoto e girarmi nel letto cercando una posizione che inviasse segnali di sonno al mio cervello.

Le notti insonnie era le peggiori. Erano il momento in cui i ricordi venivano a bussare alla porta della tua mente ricordandoti tutto ciò che ti aveva ferito precedentemente.

Erano le cinque di mattina oramai e scelsi di prendere il telefono da sopra il comodino per poi cercare tra i vari contatti quello di Bailey.

Bastarono pochi secondi per riceve una sua risposta. «Pronto?» disse, con voce assonnata.

«Sei sveglia, eh» le risposi, con un tono ironico mentre mi alzavo dal letto prendendo il pacchetto di sigarette che tenevo nel cassetto del comodino.

Non la vidi ma sentii quel piccolo sospiro seguito da un suo ghigno. «Esatto, noto che anche tu lo sia. Come mai?»

Aprii la finestra e mi accesi la sigaretta, inalando tutto il cancerogeno di cui avevo bisogno. «Non lo so, mi sento strana, tu come mai?»

Sentii un soffio dall'altra parte del telefono; segno che anche lei stesse fumando. «Ho di nuovo l'emicrania»

Molto spesso Bailey dalla morte di Grace aveva lamentato dei fastidi alla testa, accadevano solitamente dopo un evento abbastanza stressante. Come il messaggio della notte dell'incidente o il biglietto al funerale. «Non stai avendo queste emicranie troppo spesso?» le domandai.

Sospirò. «Sarà lo stress. Non si presentavano dal funerale, sembra sempre quasi che la mia mente voglia avvertirmi di qualcosa»

«Stai ancora pensando a quel biglietto?» l'ultima emicrania era la sera del funerale; quindi, sospettai che stesse ancora pensando a quel biglietto.

«Perché tu no? Non pensi che la situazione sia troppo calma?»

«Non parliamo di questo ora Bailey, già non riesco a dormire» buttai fuori dai polmoni l'ennesima nuvola bianca.

Dark Side (Dilogia intera)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora