29. Desiderio di morte

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ALEXANDER POV

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ALEXANDER POV

"L'unica cosa che rende la battaglia psicologicamente tollerabile è la fratellanza tra soldati", Sebastian Junger.

Inizio flashback.

Era notte fonda, Fallon era stata dimessa e avevamo deciso che avrebbe dormito da me.
Improvvisamente, nel bel mezzo della notte, il mio telefono iniziò a squillare.

Fallon grugnii sul mio petto mentre la stringevo a me. Mi allungai, afferrai il cellulare e risposi al numero sconosciuto che mi stava chiamando. «Pronto?» risposi con aria interrogativa, con voce assonnata.

«Ciao figliolo.»

«Benjamin?» Papà?

Con delicatezza spostai il braccio di Fallon dal mio petto, lei mugugnò infastidita, per poi voltarsi dal lato opposto e permettendomi di alzarmi.

«Come sta mio figlio?» chiese, con una punta di beffardagine nel tono.

Mi alzai dal letto andando subito alla finestra e controllando che non fosse lì fuori. «Cosa vuoi?» ringhiai.

«Dovresti essere contento di sentire tuo padre, Alexander.»

«Non sei mio padre. Un padre non tenterebbe di togliere a suo figlio coloro a cui tiene, per cosa? Potere.»

Lui rise. «Avanti Alexander, porti troppo rancore per essere un White.»

«Dimmi cosa vuoi» sibilai, marcando le parole con rabbia.

«Informarti su quanto accaduto a tua madre.»

Il cuore balzò fuori dal petto, lasciandomi completamente senza vita e pieno di domande. Mio padre era pericoloso, lo era sempre stato, ma quella notte, alla bloody night, avevo attivato il suo lato più oscuro non sottomettendomi al mio e scegliere i miei amici, Fallon e la mia libertà invece che lui. Quella chiamata non si sarebbe fermata lì, lui stava uscendo allo scoperto dopo anni, voleva qualcosa. «Se hai provato a farle del male puoi anche pregare Dio affinché ti salvi, perché questa volta non userò le mani ma un fottuto coltello. E posso giurarti che non ti colpirò in punti fatali, ma ti farò morire lentamente, disteso in una pozza del tuo stesso sangue.» Non poteva averla trovata, si trovava fuori da Long Beach, non poteva essere vero quello che la mia mente stava immaginando.

«Non c'è stato bisogno, si è autodistrutta da sola.» E furono quelle parole a farmi gelare il sangue, a farmi capire quello che le era capitato. «Sapevo che tua madre non avrebbe retto il peso di quello che era successo, sai? Morta suicida, durante la permanenza di suo figlio in prigione. Era stato più che facile farti credere che lei se ne fosse semplicemente andata. Come hai potuto non farti domande alle chiamate che non ottenevano risposte?»

Sentii gli occhi pizzicare, mentre stringevo un pugno lungo il busto. «Come puoi voler continuare a torturare tuo figlio?» sibilai, a denti stretti, cercando di non farmi sentire da Fallon.

Dark Side (Dilogia intera)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora